Cari amici,
Su questo blog ho già
avuto occasione di parlarvi di un prete straordinario: Don Eliseo Lilliu. Chi è
curioso può andare a leggere quanto ho avuto occasione di scrivere in data 6
Dicembre 2017, cliccando sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2017/12/collezionareche-passione-ce-chi-con.html.
In questa mia
riflessione, parlando di Lui ho ripercorso, seppure in modo sintetico, la sua
vita, in gran parte avventurosa, che, complice la sua immensa passione, gli ho
consentito di allestire un museo straordinario che custodisce gelosamente a
casa sua. Don Lilliu è un uomo di grande apertura mentale, oltre che dotato di
grande curiosità, caparbiamente dedicata a cercare di portare alla luce e
conservare, dopo averle scoperte, le cose del passato. Collezionista, ma anche
scrittore di diversi libri, che riepilogano il suo percorso di vita e le sue scoperte, Ora,
non pago di quanto già fatto in precedenza, ha dato alle stampe l'ennesima fatica
letteraria: “Giovanni Alberto Malinverni
Ammiraglio della Regia Marina”, edito dalla E.P.D’O Editrice.
L’interessante libro è
stato presentato Sabato 26 Maggio a Sant’Antonio di Santadi, nella Chiesa
Parrocchiale, in occasione della festa di San Pio al termine delle celebrazioni
religiose. Don Eliseo è infatti, il Parroco della piccola frazione di Arbus. L’ultima
fatica letteraria di questo straordinario prete parla della vita di Giovanni
Alberto Malinverni, Ammiraglio della Regia Marina, che ha svolto, da protagonista,
la sua attività marinara a cavallo di due secoli: l’Ottocento e il Novecento, entrambi
molto importanti per la Storia d’Italia.
Come ha avuto modo di spiegare
lo stesso autore durante l’omelia dedicata a San Pio, il libro è nato
casualmente, grazie in particolare al figlio dell’Ammiraglio, Giovanmaria
Malinverni, suo parrocchiano, che Egli ha sempre considerato come un suo figlio
spirituale; durante le lunghe chiacchierate ha potuto così conoscere tanti
particolari della vita del padre, che sono finiti poi, in questo particolare
libro-diario.
L’introduzione del
libro è firmata dal giornalista Gianfranco Corda, che ha moderato anche l’evento
della presentazione al pubblico. Presente alla manifestazione il Sindaco di Arbus, Antonello Lecca,
che, oltre che portare il suo saluto, si è detto orgoglioso dell’impegno
profuso da don Eliseo per la frazione del suo Comune, auspicando ulteriori
attività culturali, che permettano di valorizzare la località; presente anche
il Sindaco di Terralba, Sandro Pili, che dopo aver portato il saluto della sua
città, ha avuto modo di elogiare l’impegno culturale profuso da don Eliseo,
augurandogli di scrivere tanti altri libri ancora. Anche il Consigliere Regionale,
Gianni Lampis, espressione del territorio di Arbus, ha ringraziato Don Eliseo
per il suo costantte impegno nel valorizzare il territorio.
Considerato l’argomento
“marinaro” era stato inviato all’evento anche il comandante della Capitaneria
di Porto di Oristano, il Capitano di Fregata, Erminio Giovanni Di Nardo, che ha
presenziato accompagnato da un picchetto d’onore di marinai; anche lui nel suo
sintetico discorso, si è detto felice di essere stato invitato e ha avuto
parole di elogio per l’autore del libro, che con l’interessante lavoro, ha
messo in risalto la figura di un personaggio molto importante per la Marina
Italiana.
Dopo la lettura di un
breve saggio sul libro, da parte dell’Ammiraglio in quiescenza, Francesco
Anedda, è seguito l’intervento della storica, Anna Maria Melis, che ha
ampiamente e chiaramente illustrato i contenuti del libro; dopo di Lei ha preso
la parola l’editore Roberto Cau, titolare della EPDO, che ha voluto mettere in
evidenza un episodio della vita dell’Ammiraglio, non contenuto però nel libro. L’Ammiraglio,
durante l’ultima guerra, fu protagonista di un episodio esaltante, da eroe. Avendo
ricevuto l’ordine di bombardare un piccolo centro costiero, non volle assumersi
la responsabilità di una carneficina, anche se ben conscio del fatto che, violando l’ordine, avrebbe
potuto compromettere la sua brillante carriera. Senza esitazione, seppure conoscendo il rischio, diede scientemente le
coordinate sbagliate ai cannonieri, evitando così il massacro del villaggio pieno di
vecchi e bambini.
Il libro, grazie alla
certosina ricerca effettuata da Don Lilliu, riporta parecchio materiale
fotografico, in grado di testimoniare e descrivere il periodo del Regno dei
Savoia di fine Ottocento e l’impegno profuso dalla Regia Marina nei primi
decenni del Novecento, sino alla trasformazione in Marina Militare Italiana,
con l’avvento della Repubblica.
Cari amici un grande
ulteriore plauso a Don Lilliu, che con la sua infaticabile passione di
scrittore e di collezionista, consente di trasmettere alla generazioni future grandi
spicchi del nostro passato. Un modo per ricordare alle nuove generazioni che il
futuro, per essere vissuto con vera pienezza, non può prescindere dal suo
passato; come l’albero, che per resistere al vento ed alle intemperie, deve
possedere grandi e solide radici.
Grazie, amici, a
domani.
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