lunedì, giugno 04, 2018

“GIOVANNI ALBERTO MALINVERNI AMMIRAGLIO DELLA REGIA MARINA”, L’ULTIMA FATICA EDITORIALE DI DON ELISEO LILLIU, EDITA DA E.P.D’O EDITRICE.


Oristano 4 Giugno 2018
Cari amici,
Su questo blog ho già avuto occasione di parlarvi di un prete straordinario: Don Eliseo Lilliu. Chi è curioso può andare a leggere quanto ho avuto occasione di scrivere in data 6 Dicembre 2017, cliccando sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2017/12/collezionareche-passione-ce-chi-con.html.
In questa mia riflessione, parlando di Lui ho ripercorso, seppure in modo sintetico, la sua vita, in gran parte avventurosa, che, complice la sua immensa passione, gli ho consentito di allestire un museo straordinario che custodisce gelosamente a casa sua. Don Lilliu è un uomo di grande apertura mentale, oltre che dotato di grande curiosità, caparbiamente dedicata a cercare di portare alla luce e conservare, dopo averle scoperte, le cose del passato. Collezionista, ma anche scrittore di diversi libri, che riepilogano il suo percorso di vita e le sue scoperte, Ora, non pago di quanto già fatto in precedenza, ha dato alle stampe l'ennesima fatica letteraria: “Giovanni Alberto Malinverni Ammiraglio della Regia Marina”, edito dalla E.P.D’O Editrice.
L’interessante libro è stato presentato Sabato 26 Maggio a Sant’Antonio di Santadi, nella Chiesa Parrocchiale, in occasione della festa di San Pio al termine delle celebrazioni religiose. Don Eliseo è infatti, il Parroco della piccola frazione di Arbus. L’ultima fatica letteraria di questo straordinario prete parla della vita di Giovanni Alberto Malinverni, Ammiraglio della Regia Marina, che ha svolto, da protagonista, la sua attività marinara a cavallo di due secoli: l’Ottocento e il Novecento, entrambi molto importanti per la Storia d’Italia.
Come ha avuto modo di spiegare lo stesso autore durante l’omelia dedicata a San Pio, il libro è nato casualmente, grazie in particolare al figlio dell’Ammiraglio, Giovanmaria Malinverni, suo parrocchiano, che Egli ha sempre considerato come un suo figlio spirituale; durante le lunghe chiacchierate ha potuto così conoscere tanti particolari della vita del padre, che sono finiti poi, in questo particolare libro-diario.
L’introduzione del libro è firmata dal giornalista Gianfranco Corda, che ha moderato anche l’evento della presentazione al pubblico. Presente alla manifestazione il Sindaco di Arbus, Antonello Lecca, che, oltre che portare il suo saluto, si è detto orgoglioso dell’impegno profuso da don Eliseo per la frazione del suo Comune, auspicando ulteriori attività culturali, che permettano di valorizzare la località; presente anche il Sindaco di Terralba, Sandro Pili, che dopo aver portato il saluto della sua città, ha avuto modo di elogiare l’impegno culturale profuso da don Eliseo, augurandogli di scrivere tanti altri libri ancora. Anche il Consigliere Regionale, Gianni Lampis, espressione del territorio di Arbus, ha ringraziato Don Eliseo per il suo costantte impegno nel valorizzare il territorio.
Considerato l’argomento “marinaro” era stato inviato all’evento anche il comandante della Capitaneria di Porto di Oristano, il Capitano di Fregata, Erminio Giovanni Di Nardo, che ha presenziato accompagnato da un picchetto d’onore di marinai; anche lui nel suo sintetico discorso, si è detto felice di essere stato invitato e ha avuto parole di elogio per l’autore del libro, che con l’interessante lavoro, ha messo in risalto la figura di un personaggio molto importante per la Marina Italiana.
Dopo la lettura di un breve saggio sul libro, da parte dell’Ammiraglio in quiescenza, Francesco Anedda, è seguito l’intervento della storica, Anna Maria Melis, che ha ampiamente e chiaramente illustrato i contenuti del libro; dopo di Lei ha preso la parola l’editore Roberto Cau, titolare della EPDO, che ha voluto mettere in evidenza un episodio della vita dell’Ammiraglio, non contenuto però nel libro. L’Ammiraglio, durante l’ultima guerra, fu protagonista di un episodio esaltante, da eroe. Avendo ricevuto l’ordine di bombardare un piccolo centro costiero, non volle assumersi la responsabilità di una carneficina, anche se ben conscio del fatto che, violando l’ordine, avrebbe potuto compromettere la sua brillante carriera. Senza esitazione, seppure conoscendo il rischio, diede scientemente le coordinate sbagliate ai cannonieri, evitando così il massacro del villaggio pieno di vecchi e bambini.
Il libro, grazie alla certosina ricerca effettuata da Don Lilliu, riporta parecchio materiale fotografico, in grado di testimoniare e descrivere il periodo del Regno dei Savoia di fine Ottocento e l’impegno profuso dalla Regia Marina nei primi decenni del Novecento, sino alla trasformazione in Marina Militare Italiana, con l’avvento della Repubblica. 
Cari amici un grande ulteriore plauso a Don Lilliu, che con la sua infaticabile passione di scrittore e di collezionista, consente di trasmettere alla generazioni future grandi spicchi del nostro passato. Un modo per ricordare alle nuove generazioni che il futuro, per essere vissuto con vera pienezza, non può prescindere dal suo passato; come l’albero, che per resistere al vento ed alle intemperie, deve possedere grandi e solide radici.
Grazie, amici, a domani.
Mario

Una panoramica del Museo di Don Lilliu

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