mercoledì, giugno 27, 2018

CARLO PISACANE, “ARCHITETTO CIVICO MANCATO” DI ORISTANO! UN CURIOSO SAGGIO BREVE DI ANDREA VIGILANTE, RECENTEMENTE PRESENTATO AD ORISTANO.


Oristano 27 Giugno 2018
Cari amici,
Di Carlo Pisacane tanti di noi sanno solo che è stato un grande patriota italiano, quello a cui lo scrittore e poeta Luigi Mercantini dedicò la famosa poesia “La spigolatrice di Sapri”, mandata a memoria negli anni scolastici da tanti di noi. Pochi oristanesi, però, sanno che questo eroe tentò di approdare anche ad Oristano, inoltrando domanda di partecipazione al concorso per essere assunto dall’Amministrazione Comunale come “Architetto Civico”. La scoperta di questo curioso fatto è stata fatta dal Prof. Andrea Vigilante, ex dirigente scolastico ora in pensione, studioso e scrittore di vaglia, che da tempo dedica allo studio e alla ricerca molto del suo tempo, lasciandoci preziose opere.
Appassionato studioso della storia, in particolare di quella del Meridione d’Italia, dopo aver pubblicato una quindicina di testi dedicati al mondo dell’istruzione di cui è stato per anni buon protagonista nel mondo della scuola, si è poi cimentato nell'analisi di personaggi storici, tra cui appunto il "saggio breve" dedicato al patriota Carlo Pisacane, studio che ha potuto realizzare grazie al fascicolo da Lui reperito casualmente nell’Archivio Storico del Comune di Oristano. Dalle carte è emerso che nel 1855, precisamente nel mese di Aprile, il Pisacane inoltrò all’Amministrazione comunale della nostra città domanda di assunzione come “Architetto Civico”.
Una storia davvero curiosa quella scoperta e poi riepilogata dal Prof. Vigilante, basata sui documenti storici dell’epoca e che, grazie al suo meticoloso studio, hanno evidenziato quei comportamenti umani ‘particolari’ che ieri come oggi, a seconda delle circostanze, vengono messi in atto al di fuori delle normali regole burocratiche, adattandole caso per caso alle necessità del momento. Ma, per meglio conoscere i particolari di questa curiosa ed intrigante vicenda, ecco cosa ci ha raccontato il professore, analizzando quanto reperito nei vecchi documenti d’archvio del nostro Comune.
Nella seconda metà dell’Ottocento Oristano è una città che vive un certo sviluppo, cosa che porta l’Amministrazione comunale a ipotizzare una nuova e moderna sistemazione urbanistica, più consona alla città in crescita. Nel Febbraio del 1855 il Sindaco Gallisai avvia la procedura per un Bando di concorso per la nomina di un Architetto Civico. Vi partecipano due candidati: un certo Aristide Ferrari, mantovano, e tale Alessandro Noci, della Provincia di Cremona. I curriculum presentati, corredati dalla documentazione prevista, vengono esaminati con scrupolosa attenzione, ed alla fine la scelta cade su Aristide Ferrari.
Tutto sarebbe finito lì se, all’improvviso, non fosse arrivato il colpo di scena: Ferrari rinuncia all’incarico. Dopo la sorpresa generale viene riconvocato il Consiglio in seduta straordinaria. In considerazione del fatto che nel frattempo è arrivata un’altra domanda, inoltrata proprio dal Carlo Pisacane prima menzionato, il Consiglio deve dirimere il dilemma: tornare sul soggetto prima scartato, il Noci, oppure, prima, radiografare la nuova richiesta pervenuta. La discussione è lunga: i dubbi esistono eccome!
Il Pisacane, personaggio noto per la sua fama, è tenente del Corpo Militare del Genio; è sicuramente un esperto, anche se non può esibire il titolo specifico di ingegnere in quanto all’epoca il titolo non veniva formalmente riconosciuto agli ufficiali del Genio. Pisacane, però, ha fama di uomo capace, deciso e ardito, noto per le sue imprese anche fuori dai nostri confini. La sua notorietà è tale che, nella valutazione del Consiglio comunale, riesce a superare anche lo scoglio della “dimostrazione cartacea del suo titolo di studio” attestante le sue capacità ingegneristiche. Insomma, anche se l’uomo, notoriamente, “non è farina per fare ostie”, in quanto si professa ateo, cavalca idee socialiste e vuole risollevare le misere condizioni di vita dei braccianti, viene considerato idoneo a rivestire l'incarico. È dunque con vera meraviglia che alla fine delle animate discussioni, il Consiglio comunale, dove siedono nobili locali e importanti esponenti della Chiesa, esprime parere favorevole alla sua assunzione come Architetto Civico della Città!
Quale, dunque, la motivazione che porta il Consiglio a preferire Pisacane, uomo sotto certi aspetti anche rivoluzionario, al professionista in perfetta regola con i titoli richiesti dal bando? Nella seduta straordinaria del 18 Aprile 1855, dove viene scelto Carlo Pisacane, sono presenti i Consiglieri più importanti della città: oltre il Sindaco Gallisai, il Segretario Solinas, l’Avv. Busachi, il Canonico Carta, l’Avv. Del Giudice, l’Avv. Giorda, il negoziante Loffredo, il notaio Manca, lo speziale Orrù, il Canonico Putzolu, il cav. Spano, il Canonico Sotgiu e il notaio Tolu.
Nomi noti, appartenenti alle famiglie più in vista della città, oltre che al Capitolo Diocesano! Essi, nonostante tutto, si convinsero ad avallare la scelta di un uomo così discusso, in quanto convinti, strada facendo, di poterlo “controllare”. Non è improbabile che la scelta abbia tenuto conto anche del suo altruismo, della sua attenzione e dedizione ai poveri e derelitti, agli sfruttati, ai “cafoni” del Meridione d’Italia. Si, io concordo con l’analisi fatta dal prof. Vigilante, che arriva alla conclusione che la scelta sia caduta sul Pisacane per quella sua forma di “Religiosità Laica”, dedita agli sfruttati, ai senza terra; una religiosità personale che non si è mai accanita contro la Chiesa, il Papato e la Nobiltà, in quanto con le sue idee intendeva solo liberare dal peso della povertà totale i poveri e gli emarginati. 
Cari amici, questo il contenuto del libro che il professor Vigilante ha intitolato “Carlo Pisacane: architetto civico ad Oristano? “Un evento che sarebbe passato alla storia, se…” (Ediz. EPDO - ORISTANO). Il professore ha presentato il suo 'saggio breve' al pubblico proprio nell'aula consiliare del Municipio di Oristano lo scorso 22 Giugno, alla presenza del Sindaco e di molti esponeti dell'attuale Giunta, con una bella e folta presenza di cittadini. 
Facendo l'analisi del libro il professore ha detto che "È proprio quel 'se…', che sotto certi aspetti è rimasto senza risposta, il vero dilemma". Si, perché Carlo Pisacane in realtà non arrivò mai ad Oristano, e quindi mai esercitò, neppure per un giorno, le funzioni di Architetto Civico. Chissà cosa sarebbe potuto essere per la nostra città, la città di Eleonora, l’antica capitale del Giudicato d’Arborea, se invece Lui fosse arrivato qui da noi! Un “Se…”, cari amici, che certo non modifica il suo grande valore, il suo essere stato un grande patriota, un grande personaggio del Risorgimento Italiano.  Pisacane un vero grande uomo, che purtroppo perì miseramente a Sapri, massacrato (alla fine si tolse Lui la vita) proprio da quei “cafoni” che cercava di difendere, aizzati dai filo-Borbonici.
Una vita, quella di Carlo Pisacane, spesa per il bene degli altri, che il Prof. Vigilante ha, col suo saggio breve, solo anticipato in parte, in quanto intende esaminarla ancora più a fondo! Infatti, probabilmente a breve, ci delizierà ancora, con un’opera più corposa, completa, dedicata proprio all’eroe del nostro Risorgimento cantato nella “Spigolatrice di Sapri”.
A domani, amici.
Mario

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