martedì, aprile 12, 2022

DALLA REALTÀ FISICA A QUELLA VIRTUALE: L’UOMO ALLA SCOPERTA DEL “METAVERSO”, UN “UNIVERSO VIRTUALE” CREATO DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE.


Oristano 12 aprile 2022

Cari amici,

Dare un significato preciso al termine “METAVERSO” appare quanto meno difficile, trattandosi di qualcosa di nuovo, ignoto almeno in parte, come il nuovo mondo che vorrebbe rappresentare. Il curioso termine è nato nel mondo cyberpunk nel 1992, ma è salito alla ribalta della cronaca di recente, in quanto utilizzato da Zuckerberg, dopo la decisione di denominare “Meta” la holding del Gruppo (che controlla le piattaforme Facebook, WhatsApp, Instagram e gli Oculos). Il progetto, ancora in gestazione, dovrebbe rappresentare l’evoluzione di Internet, una grande passo in avanti verso il suo futuro. Una nuova e più avanzata ‘realtà virtuale’, dunque, che prefigura l’affiancarsi al mondo reale di un “gemello virtuale”, con questo interconnesso e dialogante, tramite degli avatar.

Metaverso”, dunque, evoluzione futuristica di Internet, costituito da un insieme di spazi virtuali attraversati da avatar, pronti a governare il parallelo mondo virtuale. Ma vediamo di capire meglio cos’è il Metaverso, seppure consci che non è ancora possibile definirlo in tutta la sua interezza. Intanto possiamo dire che è un universo digitale, costituito da molteplici elementi tecnologici, tra cui video, realtà virtuale e realtà aumentata. Nel mondo virtuale di Metaverso si accede per il tramite di visori 3D e si vivono delle esperienze virtuali: si possono creare degli avatar realistici, incontrare altri utenti, creare oggetti o proprietà virtuali, andare a concerti, conferenze, viaggiare e molto altro.

Il Metaverso si sviluppa dunque nell’universo digitale, privo di fisicità, in quanto la sua materia è composta dai dati e dalle informazioni, seppure la sua struttura resti spazio-temporale, la stessa dell’universo fisico. Struttura non fisica, ma sempre composta da lunghezza, larghezza, profondità e tempo: il cyberspazio, è sostanzialmente un universo creato e alimentato dalle reti globali di comunicazione. Entrando nell’ottica del futuro, possiamo dire che quello del Metaverso è un ulteriore passo in avanti sulla strada dell’emancipazione digitale, che ha un senso solo all’interno di una visione globale e composita della complessità odierna. Per meglio capire il confronto tra realtà fisica e virtuale, ecco un esempio: conoscere perfettamente, al 100%, le potenzialità di un documento fisico come Excel, è certamente importante, come allo stesso modo lo è saper gestire una costruzione in una piattaforma di Virtual Reality – VR.

Amici, la domanda che sorge spontanea è: “Ma quali sono le ‘nuove opportunità’ che la Realtà Virtuale data da Metaverso, creata dall’Intelligenza Artificiale, è in grado di apportare nelle nostre vite e nelle nostre attività”? Questo nuovo mondo virtuale è costituito e deriva dalla convergenza di due grandi modelli della computer science: l’ubiquitous computing, dove l’informatica è fatta per apparire sempre e ovunque con lo sviluppo di dispositivi mobili, sempre più leggeri e potenti e indossabili e il cloud computing, che permette l’accesso ai dati e la loro conservazione praticamente infinita.

Questa convergenza ha permesso la trasportabilità in rete di ambienti grafici che simulano lo spazio, la prospettiva e le luci sviluppati dalla computer graphic più facile ed economica, condivisibile e in tempo reale. A dare senso e continuità tra Universo sensibile e Metaverso digitale, oltre alla correlazione fra dati e realtà, è la condivisione di valori, in una “ipotesi di Gaia” (è questa l'ipotesi formulata dallo scienziato inglese James Lovelock, secondo cui gli organismi viventi sulla Terra interagiscono con le componenti inorganiche circostanti per formare un complesso sistema sinergico e autoregolante che aiuta a mantenere e perpetuare le condizioni per la vita sul pianeta), che nel tempo ha preso sempre più corpo e sostanza proprio nell’ormai consolidata presenza della rete, il “sistema nervoso planetario” che ha reso oggettiva la Noosfera, la “sfera del pensiero umano” di Pierre Teilhard de Chardin, divenuta Infosfera nel pensiero moderno della filosofia dell’Informazione di Pierre Levy e Luciano Floridi.

L’altra domanda che segue è: “Ma tutti possono aver accesso al nuovo universo virtuale del Metaverso”? Le porte del Metaverso sono accessibili a chiunque fosse interessato. Infatti, per entrare nel Metaverso non sono richieste competenze specifiche nel campo informatico. Solo alcuni strumenti sono necessari per accedere al Metaverso: un computer che può essere sostituito da uno smartphone, una connessione internet per poter interagire con il mondo del Web, un account su una delle piattaforme del mondo virtuale Metaverso (come Decentraland, Sandbox, Stageverse); per rendere l’esperienza più immersiva è possibile utilizzare anche i visori di realtà aumentata.

Cari amici, Il Metaverso, questo incredibile, parallelo ‘mondo virtuale’, riuscirà a conquistare e contagiare milioni di utenti come è avvenuto per la precedente diffusione del web? Sarà in grado di accettare tutti senza fare una selezione alla fonte? L’Algoretica e la Code Authority saranno in grado di affiancarsi alle esigenze e alle necessità delle persone che vorranno utilizzare questo mondo? Difficile pronosticarlo. Per ora sappiamo solo dell’esistenza di questo nuovo mondo, che però resta tutto da scoprire…

A domani.

Mario

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