Oristano 18 aprile 2022
Cari amici,
Capita spesso di sentirsi
dire “ma tu ragioni con la testa o con la pancia? Indubbiamente si tratta
di una battuta apparentemente giocosa, ma ha un certo fondo di verità! Certo, la
battuta non sta a significare che possediamo due cervelli, uno in testa e uno
in pancia, ma che, comunque dentro di noi ci sono modi diversi di ragionare. La
nostra vita, infatti, è vissuta attraverso una molteplicità di emozioni, di
stati d’animo, che spesso sono capaci addirittura di travolgerci, come quando
dentro di noi, per esempio, scatta un innamoramento improvviso, uno di quegli stati
emozionali che vengono descritti come "avere le farfalle nello stomaco".
Si, amici, viviamo
situazioni dove dentro di noi riusciamo a dare la risposta ragionata, mentre in
altre prevale, con immediatezza, quella emozionale. Ecco, questo, detto in modo
semplice, è il concetto empirico dei due cervelli: uno nella scatola cranica e
uno nello stomaco! Perché lo stomaco, direte Voi? Perché è proprio nell'apparato
gastro-intestinale che proviamo fisicamente le emozioni, che si manifestano con una forte stretta
nello stomaco che a volte ci fa mancare pure il respiro! Amici, la nostra vita è regolata davvero da
due diversi modi comportamentali, uno fatto di ragionamento logico e uno,
invece, di immediata decisione emozionale. Ciò, però, non significa che l’uno escluda o
vada in rotta di collisione con l’altro, in quanto è accertata la comunicazione
tra loro, influenzandosi reciprocamente.
Ovviamente, entrambi i
ragionamenti (logico ed emozionale) sono frutto della nostra materia grigia che
sta dentro la calotta cranica, decisioni che però vengono elaborate da due zone diverse del cervello. Gli
studi portati avanti sul nostro comportamento hanno evidenziato che all’interno
del nostro cervello convivono ambienti alquanto diversi, che sono deputati a svolgere
funzioni alquanto diverse. Daniel Siegel, uno psichiatra statunitense, professore
di psichiatria alla School of Medicine della University of California, per
spiegare le differenti funzioni del nostro cervello ha utilizzato una particolare
rappresentazione, paragonando il nostro cervello ad una mano; una mano chiusa a pugno, mettendo
il pollice sotto le altre dita. Vediamo come il paragone tra cervello e mano riesce ad evidenziare l'assonanza nelle sue tre componenti.
La prima parte della mano presa in esame è quella del
polso. È quella che viene definita il cervello rettiliano, cioè il
cervello che ha più a che fare con gli istinti, con la parte legata alla
sopravvivenza, che regola per esempio il ciclo sonno-veglia oppure
l’alimentazione. In questa parte del cervello vengono elaborate anche le
informazioni che hanno a che fare con la reazione di attacco-fuga: una reazione
che mettiamo in atto in maniera automatica nel momento in cui ci sentiamo in
pericolo. La seconda parte della mano paragonata al cervello è quella rappresentata dal pollice. Questa parte, nascosta dalle altre quattro
dita quando si serra la mano, è
quella che viene chiamata il cervello mammaliano (quindi il cervello dei
mammiferi) ed è la parte in cui vengono elaborate le informazioni che hanno a
che fare principalmente con le emozioni. Si trova in quella parte di cervello
che viene chiamata sistema limbico.
Queste due parti del cervello, la
parte rettiliana e la parte in mammaliana come le abbiamo definite, vengono
chiamate anche regioni sottocorticali perché stanno sotto la zona che invece
viene chiamata la corteccia cerebrale che è la parte appunto più esterna. La
corteccia cerebrale, e in particolare la parte del lobo frontale, quindi
quella parte del cervello che sta proprio dietro la fronte, è quella più umana,
quella che ci distingue dagli animali, quella in cui sono contenute le
informazioni che hanno a che fare con il pensiero logico, il pensiero astratto,
come per esempio il linguaggio. È questa la parte che si sviluppa più tardi da un
punto di vista evoluzionistico (ha “solo” all’incirca 200 milioni di anni!) ed
è anche quella parte che nell’individuo si sviluppa man mano che si cresce, a partire dall’adolescenza.
Cari amici, tornando al
discorso semplicistico dei due cervelli, ovvero il ragionare di testa o di pancia, è
probabile che, in realtà, ci si riferisca proprio a queste diverse parti del cervello; quando diciamo che una persona sta ragionando con la pancia, in realtà si fa riferimento al processo decisionale fatto utilizzando la
parte sottocorticale, mentre quando diciamo che una persona ragiona con la testa, facciamo
riferimento all'utilizzo della parte corticale, la parte più esterna della corteccia
cerebrale. Cosa ci insegna tutto questo? La riflessione più importante che possiamo
fare è che ciascuno di noi ha una diversa dimensione emotiva (le donne, è dimostrato, sono
molto più emotive), per cui agire ragionando più di testa che di pancia o
viceversa, dipende in gran parte dalla nostra capacità di gestire le emozioni!
A domani.
Mario
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