giovedì, aprile 21, 2022

NEL PROSSIMO FUTURO NON USEREMO NÉ BORSELLI NÉ PORTAFOGLI: SARÀ TUTTO CONTENUTO NEI CHIP SOTTOPELLE. L’ESEMPIO DELL’OLANDESE PATRICK PEUMAN.


Oristano 21 aprile 2022

Cari amici,

Nel campo dell’informatica le evoluzioni sono sempre più marcate! Stiamo ancora cercando di abituare la gente ad usare le carte di credito, per semplificare il sistema dei pagamenti e ridurre l’uso del contante, che si sta già esercitando pressione per convincere la gente ad avere innestati sottopelle dei microchip, con i quali sarebbe possibile compiere tante operazioni senza aver bisogno di avere in borsa o nel portafoglio carte, chiavi, documenti e quant’altro. Questi microchip, straordinari strumenti tecnologici, sono dichiarati utili in mille attività quotidiane: oltre che come carta di credito, per l'accesso allo smartphone, l’ingresso in ufficio in funzione di badge, per aprirci la porta d'ingresso di casa, l'auto, la cassaforte o l'attivazione di un allarme.

I microchip sottocutanei, come molti già sostengono, saranno davvero la prossima grande rivoluzione tecnologica? In Europa migliaia di svedesi e tedeschi si sono già fatti impiantare microchip futuristici sotto la pelle della mano, tanto che l'azienda che li produce (sono minuscoli come un chicco di riso, tanto da venire impiantati tramite una siringa), sta ora lavorando per diffondere la tecnologia in altre parti d'Europa. Eric Larsen, che guida Biohax Italia, è in attesa dell'approvazione delle autorità sanitarie e del Ministero della Salute, dopo di che prevede di poter impiantare i chip sottocutanei in circa 2.500 soggetti a Milano e Roma nei primi sei-otto mesi.

Il progettista svedese di soluzioni ICT (acronimo di: “Information and Communication Technologies”), Martin Lewin, utilizza i due microchip impiantanti sotto la pelle della mano per accedere al computer, impostare l'allarme dell'ufficio e aprire il suo profilo LinkedIn. Secondo lui, l'utilizzo di questi microchip come alternativa ai pagamenti in contanti o con carta di credito, dovrebbe essere il vero punto di svolta della tecnologia. "Si tratta semplicemente di eliminare il bisogno di portarsi dietro il portafogli, il portachiavi, tutti questi elementi scollegati che creano solo rischi: se li perdiamo, perdiamo la nostra identità", viene ribadito. In Svezia, pensate, i microchip possono essere utilizzati anche come biglietto del treno! Lewin spera che presto i microchip saranno in grado di fare di tutto e di più!

Tuttavia, malgrado il buon numero di favorevoli, il fronte degli scettici, circa l’uso dei dati contenuti nei microchip, è numeroso. C'è un lato buio della tecnologia che potenzialmente favorisce gli abusi, dice Nada Kakabadse, professoressa di politica, governance ed etica alla Henley Business School della Reading University. Chi possiede i dati, chi ne ha accesso? Ed è etico chippare le persone come facciamo con gli animali domestici? Questi i quesiti non facili. Eppure, c’è chi questa tecnologia proprio non la teme, anzi ne fa un uso a dir poco esagerato!

Per esempio, un certo Patrick Peuman, un olandese di 37 anni che lavora come addetto alla sicurezza, si è fatto installare sottopelle ben 32 chip, e, con uno di questi effettua pagamenti semplicemente avvicinando la mano ad un lettore contactless. Innamorato della tecnologia, si definisce un biohacker, come ha raccontato alla BBC. "Le reazioni che noto alla cassa non hanno prezzo" ha detto con un sorriso intervistato dalla testata, spiegando che l'installazione di un chip sottocutaneo provoca lo stesso fastidio di un pizzico. La BBC ha anche riportato un sondaggio del 2021, condotto su 4.000 europei, che ha evidenziato come il 51% degli intervistati prenderebbe in considerazione l'idea dell'installazione di un chip sottopelle.

Amici, indubbiamente la tecnologia non si ferma e, tra favorevoli e contrari, andrà comunque avanti. Theodora Lau, esperta di tecnologia e fintech, coautrice del libro 'Beyond Good: How Technology Is Leading a Business Driven Revolution', afferma che i chip di pagamento impiantati sono solo "un'estensione dell'Internet delle cose", quel nuovo modo di connettere e scambiare dati, ha spiegato. L'azienda anglo polacca Walletmor, una delle prime a rendere disponibili al grande pubblico questi sistemi, ha realizzato dei chip sottocutanei ad uso umano che non arrivano al grammo di peso e che sono appena più grandi di un chicco di riso.

Cari amici, la gente, come sappiamo, è apprensiva e la maggior parte dei contrari all’impianto dei microchip lo è per l'invasività e le preoccupazioni legate alla sicurezza dei pagamenti; lo è, però, anche per i timori che qualcuno possa sfruttare il chip per ledere la privacy, tenendo ad esempio d'occhio i nostri spostamenti. I problemi di protezione dei dati turbano non poco, tanto che ancora oggi molti continuano a restare turbati dall’uso del GPS; questi microchip sottopelle, comunque, utilizzano le comunicazioni near field (NFC) e l'identificazione a radiofrequenza RFID, alquanto diverse, con raggio d'azione molto limitato. Personalmente credo che la diffusione dei microchip sotto pelle avverrà a largo raggio solo quando certe paure saranno superate.

A domani.

Mario

1 commento:

Giovanni ha detto...

Un grande passo in avanti per ottenere il controllo totale della popolazione! Obbedisci al loro volere? Ottieni quello che loro ti concedono se nò nada! Peccato che abbiano scelto male i tempi! Il sole è entrato nel 25mo ciclo ed è un ciclo di minimo solare, quindi godiamoci un pò di CME pericolosi! Pochi giorni fà abbiamo evitato per un pelo un CME di classe X! Cosa sarebbe successo se avesse colpito la Terra? Niente elettricità a livello globale! Quindi che cosa ne facciamo di una moneta digitale? Niente! Meglio il buon vecchio contante. Gli eventi pericolosi del sole dovrebbero raggiungere il picco entro due anni quindi attendiamoci sorprese nel mentre assistiamo al collasso in contemporanea del campo magnetico terrestre in cui i due poli si stanno spostando verso i due tropici!