mercoledì, aprile 20, 2022

CAGLIARI, SANT'EFISIO, L'ALTER NOS E IL TOSON D'ORO. IL PERPETUARSI DI UN’ANTICA STORIA CHE RISALE AL 1679.

Il Tosón d'Oro

Oristano 20 aprile 2022

Cari amici,

Sui festeggiamenti che la città di Cagliari celebra ogni anno il 1° maggio in onore di Sant’Efisio, ho già scritto su questo blog, in particolare in data 7 maggio 2014, con un post che chi è curioso può andare a leggere o rileggere cliccando sul seguente link: http://amicomario.blogspot.com/2014/05/il-1-maggio-cagliari-e-tutta-la.html. In questa giornata di festa il tributo al Santo da parte della città è portato da un rappresentante della sua massima autorità, l’Alter Nos”, che nell’occasione indossa le insegne dell'altissima onorificenza spagnola del Tosón d'Oro. Per onorare la tradizione, l’Alter Nos si reca la mattina del Primo Maggio nella chiesetta del Santo, mentre i confratelli dell’Arciconfraternita del Gonfalone adornano il simulacro del Martire Efisio con numerose decorazioni. Celebrata la Santa Messa la statua viene messa dentro un'urna di cristallo collocata a sua volta su un cocchio trainato da un giogo di buoi addobbati secondo la tradizione.

Amici, rivestire i panni di Alter Nos, ovvero di alto rappresentante della municipalità, è per i cagliaritani un grande privilegio, e la lotta sotterranea per essere prescelti non è mai stata facile! Ma cos’è in realtà questo " Tosón d'Oro”? Vediamo insieme la sua storia. Questo gioiello, indossato per l’occasione dall’Alter Nos, è il simbolo dell’Ordine Cavalleresco istituito il 10 gennaio del 1430 da Filippo III di Borgogna a Bruges per celebrare il suo matrimonio con la principessa portoghese Isabella d'Aviz. 

Quest’Ordine cavalleresco fu fondato nell’intento di diffondere il Cristianesimo e il suo segno di appartenenza, il Tosón d'Oro, diventò una prestigiosa onorificenza, che veniva concessa a personaggi di altissimo rango. La scelta dell’insegna del Tosón d’oro, che era costituito dalla riproduzione di un ariete d'oro pendente da una catena dello stesso metallo, si rifà alla mitologia greca, che attribuiva al Tosón d’oro il potere di curare ogni ferita. Questo particolare vello dorato era quello di Crisomallo, un ariete alato capace di volare che Ermes donò a Nefele. Il Vello, come sappiamo, fu in seguito rubato da Giasone e dai suoi compagni, gli Argonauti, con l'aiuto di Medea.

Nel 1679 l’onorificenza del Tosón d'Oro fu concessa alla città di Cagliari, e la storia della sua concessione è abbastanza curiosa. Essa ha inizio quando i Regnanti spagnoli - dopo una lunga diatriba tra Cagliari e Sassari - decisero di assegnare il “Tosón d’oro” a Cagliari, in quanto essa dimostrò maggiore solidarietà e rispetto nei confronti dei regnanti dell’epoca. In origine, le effigi incise sui due lati del medaglione riportavano una simbologia diversa da quella attuale. Purtroppo, tale medaglione fu modificato nel '700: la decisione fu assunta dai Savoia, che decisero di apporvi definitivamente il simbolo di Cagliari: le Torri e la croce sabauda. Dunque, quello attualmente indossato dall’Alter Nos ha una simbologia differente da quella originaria, legata al Regno di Spagna.  

Filippo di Borgogna

Amici, oggi però, sapendovi curiosi, voglio essere più discorsivo e parlare con Voi anche dell’Ordine del Tosón d'Oro, che ha una storia, credetemi, davvero affascinante. L'Ordine del Tosón d'oro venne modellato sull'esempio dell'Ordine della Giarrettiera inglese, ma venne dedicato a Sant'Andrea, che ancora oggi è il patrono supremo dell'Ordine. Filippo di Borgogna, il fondatore, era infatti stato nominato cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera a partire dal 1422, ma aveva rifiutato per evitare di recare offesa al vicino Re di Francia, col quale stava inaugurando una politica proficua per il suo Stato.

Come l'Ordine della Giarrettiera, il nuovo Ordine si distinse per esclusività: intanto per avere un numero limitato di cavalieri che potevano ricevere l'onorificenza; inizialmente erano 24, passati poi a 30 nel 1433 e divenuti 50 nel 1516, oltre chiaramente al sovrano Gran Maestro. La grande particolarità e novità di questo Ordine, che lo rese davvero esclusivo, ovvero il più importante in Europa e certamente uno dei più prestigiosi al mondo, furono gli straordinari privilegi di cui i suoi insigniti potevano disporre! Eccoli.

Il sovrano Gran Maestro dell'Ordine era tenuto a convocare una riunione con la consulta dei cavalieri dell'Ordine del Tosón d'oro prima di entrare in guerra, tutte le dispute tra i membri dell'Ordine dovevano essere discusse dal Consiglio dell'Ordine stesso, alla morte dell'insignito le insegne dovevano necessariamente tornare all'Ordine, con pesanti multe e ammonizioni per quanti non rispettavano questa regola, i cavalieri dell'Ordine godevano di una quasi totale immunità giudiziaria, l’arresto di uno degli insigniti doveva essere siglato da almeno sei del totale dei cavalieri insigniti e, prima della sentenza, l'accusato non poteva essere imprigionato, ma rimaneva in custodia degli altri cavalieri, l'Ordine era esplicitamente negato per gli eretici, divenendo esclusivamente per cattolici dopo la controriforma, l'Ordine veniva concesso esclusivamente a nobili. Per quanti non lo fossero all'atto della consegna del collare (il che era già di per sé un caso raro), venivano nobilitati con l'atto stesso di conferimento.

Carlo V, Gran maestro dell’Ordine del Tosón d’Oro

Il più famoso Gran Maestro dell'Ordine fu Carlo V (1500-1558), imperatore del Sacro Romano Impero, che ne fece membri anche suo figlio Filippo II, l'ammiraglio genovese Andrea Doria, il principe di Bisignano Pietrantonio Sanseverino, il duca di Parma Alessandro Farnese, insignito a seguito delle sue imprese militari, ed il granduca di Toscana Cosimo I de' Medici; per i servigi resigli da quest'ultimo (la prestigiosissima onorificenza consacrò definitivamente la gloria, il potere e la nobiltà della stirpe medicea.

Viviana Lantini
Cari amici, la storia di questo antico Ordine cavalleresco è ben più lunga, ma per oggi credo che basti a far capire la grande importanza che esso ha avuto! Ecco il principale motivo per cui diventare Alter Nos, e poter indossare orgogliosamente il Tosón d'Oro è un desiderio difficile da reprimere. I miei personali AUGURI a Viviana Lantini, Alter Nos 2022!

A domani.

Mario

 

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