Oristano 9 aprile 2022
Cari amici,
Che l’uomo sia un
impareggiabile distruttore della natura è cosa ben nota, tanto che i numerosi
interventi inappropriati a cui sta sottoponendo il pianeta stanno portando a
situazioni di pericolo di una gravità estrema. Operando in modo arbitrario
sulla “Biodiversità” l’uomo sta sconvolgendo equilibri naturali consolidati,
maturati nei millenni, esponendo in questo modo il pianeta a cambiamenti tali
da sconvolgere e mettere in serio pericolo il futuro delle nuove generazioni.
Ma cos’è in realtà la
biodiversità? Con questo termine viene tradizionalmente definita l’intera varietà
di tutte le forme di vita presenti sulla Terra. Essa comprende il numero di
specie, le loro variazioni genetiche e l’interazione di queste forme viventi
all’interno di ecosistemi complessi. In una relazione dell'ONU pubblicata nel 2019,
gli scienziati hanno lanciato l’allarme di estinzione per un milione di specie
(su un totale stimato di 8 milioni), molte delle quali rischiavano di
scomparire nel giro di pochi decenni.
Nel recente rapporto
della FAO, ‘The State of the world’s Biodiversity for Food and Agriculture’,
leggiamo che ‘La biodiversità che sta alla base dei nostri sistemi
alimentari sta scomparendo, mettendo a rischio il futuro dei nostri alimenti,
dei mezzi di sussistenza, della salute umana e dell’ambiente’ (FAO). La
biodiversità è dunque una risorsa cruciale per garantire cibo sano, sicuro e
nutriente nelle quantità appropriate alle popolazioni del mondo.
Si, amici, il mondo, originariamente
ricco di una infinità di specie animali e vegetali, ogni giorno che passa sembra essere condannato a diventare “povero” di biodiversità! Proprio quell’uomo che a
parole tanto loda lo splendore della Natura, che recita la farsa sulla
necessità di tutelarla, in realtà sta progressivamente distruggendo pezzi del
pianeta con danni incalcolabili che peseranno sulle future generazioni. Una
prova di quanto sta già accadendo l’ha trovata un team di scienziati coordinato
dal botanico John Kress, dello Smithsonian Museum.
Secondo questi
ricercatori, che hanno voluto concentrarsi sulle specie vegetali, il mondo si
sta costantemente impoverendo di specie vegetali: decine di migliaia di
tipologie di piante continuano a scomparire: un processo che inevitabilmente
comporterà conseguenze anche gravi a insetti e animali, con pericolose conseguenze
anche per la specie umana. Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati
sulle pagine della rivista” Plant, People, Planet”, dimostra che la specie
umana tende a suddividere le piante in due grandi categorie: da una parte
quelle “utili”, dall’altra “tutte le altre”. E sono proprio quelle che
rientrano in quest’ultimo gruppo a rischiare di più.
Delle specie di piante
prese in esame, poco più di 86mila (il 25 per cento di quelle conosciute), sono
state analizzate a fondo e sulle quali è stata raccolta una moltitudine di informazioni, dallo stato di conservazione
dell’habitat alla loro capacità di resistere ai cambiamenti climatici in corso,
non scordando però la loro classificazione dal punto di vista economico. I vari
vegetali sono stati poi inseriti in sette specifiche categorie di rischio:
“vincenti utili all'uomo”, “vincenti non utili all'uomo”, “perdenti utili
all'uomo”, “perdenti non utili all'uomo”, “probabili vincenti”, “probabili
perdenti” e “specie neutrali”. Tra tutte, quelle che
sembrano poter avere un futuro, sono le “vincenti utili all'uomo”: queste ultime sono solo 6.749
specie, principalmente – la maggior parte – quelle appartenenti alla grande famiglia delle
piante da raccolto (grano, mais e riso), che da sole coprono il 40 per cento
della superficie del pianeta. Tutte le altre specie saranno, ma alcune lo sono
già oggi, a rischio estinzione. Secondo gli scienziati il cambiamento sarà
abbastanza rapido, e sarà osservabile entro i prossimi decenni, con danni
irreparabile per tutti gli ecosistemi.
Perché, dunque, la
biodiversità è così importante per la salute del pianeta e, indirettamente per
quella dell’uomo? Perché gli ecosistemi in salute ci forniscono cose essenziali
che noi diamo per scontate. Le piante convertono energia dal sole rendendola
disponibile ad altre forme di vita e i batteri e gli altri organismi viventi
scompongono la materia organica in nutrienti che forniscono alle piante un
terreno sano in cui crescere. Inoltre, gli impollinatori sono essenziali per la
riproduzione delle piante, garantendo a noi la produzione di cibo. Piante e
oceani agiscono come principali pozzi di assorbimento delle emissioni di
anidride carbonica. Anche il ciclo dell’acqua si basa fortemente sugli
organismi viventi. Ecco perché la biodiversità è così importante!
Cari amici, salvaguardare
la biodiversità è davvero indispensabile per garantire il futuro alle nuove generazioni dell’uomo! Essa ci
assicura aria pulita, acqua potabile, terreni di buona qualità e
l’impollinazione delle coltivazioni; ci aiuta a contrastare il cambiamento
climatico, ad adattarci a esso, riducendo anche l’impatto dei pericoli naturali;
questo perché gli organismi viventi interagiscono in ecosistemi dinamici, e la
scomparsa di una specie può avere un impatto di vasta portata su tutta la
catena alimentare. Pensiamoci seriamente.
Salvare la natura,
mantenendo integra la sua biodiversità significa operare per la salvezza dell’uomo.
A domani.
Mario
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