domenica, gennaio 14, 2024

LA VITA LAVORATIVA E I SUOI PROBLEMI. NON LASCIARTI MAI INGANNARE NÉ DALLA LUSINGA DEL CAPO, NÉ DALLA FINTA AMICIZIA DEI COLLEGHI.




Oristano 14 gennaio 2024

Cari amici,

Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”, recita un antico proverbio, valido in particolare nella vita lavorativa. Che l’ambiente di lavoro sia come una giungla, dove tutti cercano di emergere senza rispettare nessuno, è un dato di fatto. Le finte amicizie sul luogo di lavoro abbondano, e sia tra colleghi, nei quali l’invidia regna sovrana, che anche nel “capo”, che per continuare la sua ascesa non disdegna di passare come un panzer sui subordinati, non bisogna mai avere quella fiducia smisurata che a volte ci frega.

Innanzitutto bisogna partire da una considerazione: né il capo né i colleghi possono essere considerati veri “AMICI”. La giusta collaborazione non è amicizia! Nella vita lavorativa c’è una competizione costante, e seppure non sempre sia valido il detto “Mors tua, vita mea”, la competizione non fa amicizia! Queste mie considerazioni non sono un invito all'asocialità, ma un invito a saper distinguere tra la vera amicizia e il comportamento amichevole (vero o finto che sia) in quanto nel lavoro ciascuno pensa in primo luogo ai propri interessi.

Amici, chiunque lavori in un ufficio di più persone può aver avuto la tentazione di fare amicizia, quella intesa nel vero senso della parola, con dei colleghi, con i quali si lavora per molte ore al giorno fianco a fianco; giorno dopo giorno; con loro si condividono esperienze professionali, positive o negative che siano, così come momenti di relax durante il pranzo o nella pausa caffè. Pensiamo davvero che queste relazioni che si instaurano in ufficio possono davvero essere considerate di amicizia?

L’argomento sull’amicizia che si può instaurare sul posto di lavoro è stato affrontato anche dai ricercatori che si occupano professionalmente di indagini sui comportamenti umani nel lavoro. Ebbene, i risultati della ricerca hanno evidenziato dinamiche discordanti. Uno degli ultimi studi è stato pubblicato dall’Academy of Management Review e ha un titolo che non lascia spazio a dubbi: Friends Without Benefits: Understanding the Dark Sides of Workplace Friendship.

La ricerca, partita dalle caratteristiche fondamentali delle relazioni di amicizia (informalità, volontarietà, visioni comuni e aspetti socio-emotivi) e da quelle dei rapporti professionali (ruoli formali, vincoli involontari, scambi professionali e obiettivi strumentali) ha dato dei risultati che, tradotti in sintesi evidenziano che l’amicizia apparente nata sul luogo di lavoro, amicizia non è! Gli amici veri si frequentano quando vogliono, come vogliono, la pensano più o meno uguale su molti aspetti e condividono tempo ed esperienze per il piacere di farlo; i colleghi, invece, sono obbligati a frequentarsi secondo orari e modalità stabilite dal datore di lavoro, non necessariamente la pensano allo stesso modo, e devono collaborare per raggiungere un fine, che è quello dell’azienda. Ecco la reale differenza tra l’amicizia vera e quella di facciata!

Ovviamente, come è sempre stato, le opinioni delle società di ricerca non sono mai uguali. Un gruppo di ricercatori della Rutgers University, per esempio, sostiene che invece l’amicizia sul lavoro non solo è possibile ma è anche positiva; chi considera i colleghi, o almeno alcuni di essi, come amici sarebbe anche più efficiente, produttivo, disposto a un maggior coinvolgimento personale nel lavoro e in definitiva un lavoratore su cui fare affidamento. A sostegno di questa tesi c’è anche un esperimento pubblicato su Personality and Social Psychology Bulletin, che ha confrontato le performance di squadre di lavoro composte da amici con quelle di squadre di lavoro composte da estranei: le squadre di amici performerebbero di più e meglio di quelle composte da estranei.

Cari amici, permettetemi di dissentire su queste ultime opinioni. Ho lavorato per poco meno di 40 anni in una struttura importante con tante persone a fianco. Sono stato collega e anche capo di altri dipendenti, ma posso assicurarvi che la vera amicizia non può esistere dove c'è la competizione, perchè è questa a non poterla consentire. A chi oggi, in particolare giovane, inizia a cimentarsi nel mondo del lavoro, voglio dare un consiglio: “Non farsi mai illusioni”! Il segreto, quando si lavora in gruppo, è quello di instaurare relazioni amichevoli e collaborative, cercando di vivere al meglio le molte ore, e i molti giorni, che si passano insieme in ufficio, fianco a fianco con i colleghi, ma mai considerarle amicizie vere su cui contare! 

A domani amici lettori.

Mario

 

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