lunedì, gennaio 08, 2024

IL CLASSICO GESSO VA IN PENSIONE: LE FRATTURE VERRANNO STABILIZZATE CON UN “ESOSCHELETRO”, PIÙ LEGGERO E IMPERMEABILE.


Oristano 8 gennaio 2024

Cari amici,

Uno dei fastidi peggiori quando ci fratturiamo un osso non è il dolore anche acuto che ne deriva, ma il presidio necessario alla sua guarigione, ovvero il dover indossare quel pesante, fastidioso, scomodo calco in gesso. Un ingombro mica di poco conto, se pensiamo che d’estate questo ingombrante supporto diventa intollerabile a causa di caldo, con un fastidioso prurito e madidi di sudore. Ebbene, pensate che una giovane mente brillante ha cercato una valida soluzione a questo fastidio, inventando qualcosa di nuovo.

La giovane mente fresca di cui accennavo è quella di Jake Evill, uno studente neozelandese, che nel 2013 ha inventato il “CORTEX CAST” (Gesso corteccia) che rivoluziona completamente la riparazione delle fratture con la classica ingessatura, applicando un supporto leggero, semplice e impermeabile, oltre che gradevole da vedere.  Questo nuovo strumento, indubbiamente più funzionale, è il perfezionamento dell’idea di partenza di Jake Evill, neolaureato della scuola di Architettura e Design alla Victoria University di Wellington in Nuova Zelanda, che ha realizzato diversi prototipi del suo progetto, “Cortex”, creato utilizzando la stampa 3D.

Certamente in questi casi ci si chiede: “Ma come funziona questa rivoluzionaria tecnica di immobilizzo delle fratture”? Si inizia praticando una scansione in 3D con i raggi X al punto fratturato, e, le informazioni ricevute vengono scaricate e trasmesse ad un software che riproduce esattamente la forma dell’arto scansionato stampandola nel gesso e mettendo un punto di rinforzo nell’esatto punto della frattura. Da questa base nasce l’esoscheletro, che risulta essere leggero ed impermeabile e soprattutto ventilato, tanto che vedendolo sembra proprio una rete a maglie larghe. Il Cortex Cast può essere usato sotto la doccia senza alcun problema di igiene e di areazione.

Sul sito web che Jake Evill gestisce assieme al fratello Ollie (http://www.evilldesign.com/), così commenta: “Cortex è un esoscheletro che consente un sistema di supporto altamente tecnologico alla zona traumatizzata: è completamente ventilato, estremamente leggero perché costituito di nylon, riciclabile, impermeabile e perciò adatto anche alla doccia o al bagno, igienico, discreto, personalizzabile e, non ultimo, gradevole alla vista”.

Questi esoscheletri sono prodotti con nylon riciclabile, un materiale che, rispetto alla precedente ingessatura tradizionale, consente costi più bassi sia nella produzione che nella successiva vendita, oltre che nello smaltimento. L’invenzione di Jake Evill ha ricevuto numerosi premi e il giovane inventore stato a sua volta apprezzato e premiato come inventore; il nuovo interessante prodotto, che è ancora nella fase di prototipi, si spera che presto entrerà nella catena di produzione, con l’augurio che il Cortex Cast inizi presto a diffondersi con buona soddisfazione di tutti.

L’esoscheletro Cortex, che come accennato non è ancora in commercio, è di certo sulla buona strada per diventare una delle più significative rivoluzioni del decennio nell’ambito dei dispositivi sanitari. L’avvento di Cortex ha già suscitato l’interesse degli osteopati. Un dispositivo come l’esoscheletro traforato di Jake Evill permetterà finalmente di intervenire con tecniche di ascolto anche nella fase di ricomposizione dell’osso, accelerando così i tempi della successiva riabilitazione.

Amici, la notizia dell’invenzione di Cortex Cast si è diffusa rapidamente, trovando vivo interesse nei chirurghi ortopedici in Europa e negli Stati Uniti. Jake è stato contattato da potenziali investitori, società di stampa 3D e progettisti che vorrebbero contribuire a realizzare concretamente il suo sogno. Tra i più desiderosi di aiutarlo nel suo progetto, con sua grande sorpresa, vi sono pazienti che attualmente soffrono a causa di ossa fratturate: talmente fiduciosi nella sua visione progettuale, si sono addirittura offerti di fare da “cavie” per sperimentare su di sé il prototipo di esoscheletro.

Cari amici, a me sembra un’invenzione di ottimo livello, capace di alleggerire le sofferenze e la pesantezza che contraddistingue le fratture agli arti. Lo penso anche personalmente, perché in passato ho dovuto sopportare il pesante gesso ad una gamba, dopo un brutto incidente stradale!

A domani.

Mario

 

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