sabato, settembre 28, 2019

ORGANIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE “TERRA DE MESANIA”, SI È SVOLTA A BAULADU, DAL 13 AL 15 DI SETTEMBRE LA PRIMA EDIZIONE DELLA “SCUOLA DI COMUNITÀ COOPERATIVE”, DENOMINATA “TESSIDA”.


Oristano 28 settembre 2019


Cari amici,
Credo che non si sarebbe potuta svolgere in un luogo migliore la prima edizione della “SCUOLA DI COMUNITÀ COOPERATIVE”, svoltasi a BAULADU e destinata a creare confronto e dibattito sulla necessità di verificare e analizzare “cosa può essere positivamente cambiato” nella vita comunitaria. Un incontro teso ad analizzare e studiare i possibili modi per migliorare il "Vivere in Comunità” (cosa diventata ogni giorno più difficile), nell’intento rigenerare l’economia sociale. La scelta di Bauladu credo perciò che sia stata una scelta felice e ragionata!
La Scuola di Comunità Cooperative è stata organizzata dall’associazione “Terra de Mesania”, con il patrocinio del Comune di Bauladu e dell’Unione dei Comuni del Montiferru e dell’Alto Campidano, la partecipazione di Confcooperative Sardegna e Legacoop Sardegna.
Al Convegno è stato dato il curioso titolo di “Tessida”, che sta a significare il tessere relazioni sociali, utili per rigenerare l’economia sociale, creando una vera “Scuola di Comunità Cooperative”. 
L’incontro, che ha avuto una buona partecipazione, ha preso il via a Bauladu il 13 settembre, proseguendo i lavori il 14 e terminandoli domenica 15. Deus ex machina dell’evento il ‘padrone di casa’, il sindaco di Bauladu, Davide Corriga, che quanto a iniziative, come ben sappiamo, non difetta di certo!

Il confronto nella tre giorni d’incontro non è certo mancato! Per voce dei diretti protagonisti sono state illustrate – tra le altre – le esperienze di Wonder Grottole (comunità di architetti e contadini nei dintorni di Matera), quelle del progetto “Mentoring e Comunità per lo sviluppo eco-sostenibile” promosso dall’Università di Genova, quelle del Consorzio La Granda in Piemonte, oltre l’analisi di alcune realtà sarde ritenute interessanti, come quelle della Cooperativa Duos Coros di Lula, della Cooperativa Produttori di Arborea, della Cooperativa Viseras di Mamoiada e di Sardex.net.
I problemi posti sul tappeto non sono stati pochi e anche di notevole importanza. L’economia globale che il mondo oggi vive ha travolto i vecchi schemi, ed è da tempo, ormai, che gli strumenti di intervento sulla ‘nuova economia’, sia quelli attivabili dallo stato che da parte dei partners del mercato, non sono più in grado di operare in condizioni positive per lo sviluppo, anzi, non sono in grado nemmeno di poter mantenere l’esistente.
Questo ha portato a degli sfasamenti tali che, in particolare nelle periferie, nelle aree “marginali”, sono apparsi sempre più spesso dei nuovi esempi di cooperazione comunitaria, nati al fine di poter ricreare condizioni accettabili e con l'obiettivo di ri-creare reti sociali obsolete, oltre che economiche e culturali. Si, amici, la salvezza può venire solo dal lavoro di squadra, dal lavoro di cooperazione portato avanti con saggezza e lungimiranza.
Amici, le forme di cooperazione, come ben sappiamo, spaziano in tutti i campi, essendo possibili interventi molteplici nelle varie attività; alle forme di cooperazione di tipo economico, si affiancano quelle di tipo culturale, altre di tipo associativo, e sono rese attive in modo positivo se “adattate ai luoghi e alla Comunità di riferimento”, tenendo presente che esse funzionano solo con la precisa conoscenza delle caratteristiche e delle necessità comunitarie locali.
Si, per poter ri-creare condizioni favorevoli, è necessario un coinvolgimento collettivo, che comprenda imprese sociali, cooperative, associazioni, imprese profit legate a territori e/o comunità; il lavoro da questi portato avanti nel modo giusto riesce ad andare a segno, perché è la forza del gruppo che gioca il ruolo portante di “attivatori di luoghi, comunità, economie”. 
Da ciò ne deriva che ai soggetti privati capaci si deve necessariamente aggiungere il soggetto pubblico, ovviamente senza commistione dei ruoli, ciascuno con le sue competenze e i suoi specifici percorsi. Ma occorre soprattutto che questi soggetti imparino a cooperare insieme, nelle forme che si ritengono di volta in volta più adatte, per individuare e raggiungere gli obiettivi in programma. 
Cari amici, è proprio in quest'ottica che l'associazione Terra de Mesania ha voluto mettere in campo la riflessione come sia ancora possibile cercare di “fare Comunità” nel modo giusto, riunendo il gruppo a Bauladu. Nella “Tre giorni” di incontri si sono analizzati numerosi aspetti e forme possibili di cooperazione, portando esempi concreti di buone prassi, senza nascondere le criticità e i vincoli tecnici, e le numerose altre difficoltà. 
L’iniziativa è sicuramente da apprezzare, e, in realtà, vuole iniziare a mettere le basi, anche in Sardegna, di un percorso di formazione costante, in cui i partecipanti trovino spazi e supporto, per un confronto costruttivo, atto a realizzare la propria idea di Comunità cooperativa.
Io credo che questa volta ci si stia avviando sulla strada giusta…
Grazie, amici, a domani.
Mario

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