mercoledì, settembre 04, 2019

LA PRIMA “SMART CITY” DEL TERZO MILLENNIO? È IN PREPARAZIONE IN ARABIA. SI CHIAMA “NEOM” E SARÀ GRANDE 33 VOLTE NEW YORK.


Oristano 4 Settembre 2019

Cari amici,

La più grande città tecnologica del mondo nascerà in Arabia. L’immensa “Smart City”, ideata e poi fatta progettare da Mohammed Bin Salman, principe ereditario, figlio del re dell’Arabia saudita, ha già un nome: NEOM, un acronimo le cui prime 3 lettere nell’alfabeto greco, significano «nuovo», mentre la M finale è l’abbreviazione araba di Mostaqbal, ovvero «futuro». Ebbene, questa modernissima città di fantascienza, fortemente voluta dall'innovativo principe ereditario saudita, prevede, per la sua realizzazione, un investimento iniziale di 500 miliardi di dollari, sorgerà in una vasta area desertica e sarà grande 33 volte New York. 
I primi lavori sono già cominciati: ad esempio è già nella fase finale di realizzazione l'aeroporto di Neom Bay. Una volta terminate tutte le costruzioni, la città dovrebbe occupare uno spazio enorme, pari, per esempio, allo Stato del Massachusetts. Il suo Le previsioni sono, considerata anche la sua ubicazione (Neom è abbastanza vicina al mare), che diventerà un importantissimo Hub internazionale. Intorno a Neom sorgeranno infatti numerosi centri di produzione, specializzati in settori della tecnologia moderna, come robotica e biotech; visto il considerevole budget, previsto in molti miliardi di dollari, è indubbio che prenderà corpo uno dei più importanti poli abitativi, industriali e tecnologici del pianeta.
Amici, viviamo nel Terzo Millennio, un periodo in cui il mondo si prepara a dare un volto nuovo alle città del futuro, ipotizzate totalmente tecnologiche e ben diverse da quelle del passato; l’Arabia Saudita, coi suoi petrodollari, potrebbe essere in grado realizzare un grande record: la realizzazione di una smart city immensa, difficilmente imitabile in tempi brevi. Un primato che l’Arabia aggiungerebbe ai molti altri già ottenuti nella costruzione di opere faraoniche, come piste da sci nel deserto, centri commerciali enormi e mezzi di trasporto futuristici. Si, Neom sarà la prima, vera, città futuristica del mondo, che dovrebbe sorgere nella Provincia di Tabuk, al confine tra Giordania ed Egitto, in prossimità del Mar Rosso. 
Questa immensa Smart City, stando ai progetti, sarà qualcosa di mai visto prima d’ora e coinvolgerà le migliori menti pensanti del mondo, dagli architetti ai tecnici specializzati. A chi si domanda perché questa sfida alla realizzazione di una fantastica città del futuro sia stata lanciata proprio dagli arabi, si può certamente rispondere che, in definitiva, è per loro il modo migliore per investire le attuali immense risorse guadagnate col petrolio; tanti petrodollari da impiegare in modo produttivo, in previsione del cambio di rotta dello sviluppo economico ed energetico, che vedrà il petrolio sempre meno protagonista. Un modo, insomma, per continuare a garantirsi un predominio economico anche dopo che le risorse petrolifere saranno arrivate al capolinea.
Certamente una sfida titanica, quella lanciata dagli sceicchi, considerata l’ubicazione dell’immensa città del futuro. La fantastica smart city nascerebbe in una zona che presenta un clima desertico, non certo favorevole per una vita comoda. Le aziende USA McKinsey e Boston Consulting, infatti, starebbero progettando, tra l’altro, la realizzazione di nuvole artificiali in grado di entrare in funzione in caso di necessità, iniziando a modificare il clima. Pensate che il fantasioso, ricco principe arabo e i suoi innumerevoli collaboratori avrebbero in previsione addirittura la costruzione di una luna artificiale, da attivare tramite l’utilizzo di una flotta di droni!
La città sarebbe una Smart City davvero totale. A Neom tutto si muoverebbe utilizzando i più sofisticati sistemi elettronici in ogni campo; il sistema di sorveglianza, ad esempio, sarà qualcosa di avveniristico, con droni e telecamere (con riconoscimento facciale) sparse dappertutto. Numerosi poi i robot, che entreranno in servizio per lo svolgimento di moltissime attività, dalle faccende domestiche all’intrattenimento. Un altro particolare risvolto importante sarà quello della movimentazione delle persone. L’ingresso e l’uscita dalla città sarà possibile solo per via aerea (ci sarà un immenso aeroporto) e navale: è in costruzione un immenso porto sul Mar Rosso. 
Poiché il principe-nababbo non vede di buon occhio le autovetture, la città adotterà un unico sistema di trasporto: saranno disponibili solo "auto volanti", che costituiranno gli unici mezzi personali disponibili. Di conseguenza il modernissimo centro urbano risulterà privo di marciapiedi, di autostrade e dei soliti autoveicoli. Lo sceicco Bin Salman, nello spiegare ai cronisti le caratteristiche di Neom, ha detto: “Neom si baserà su nove settori di investimento specializzati e condizioni di vita che guideranno il futuro della civiltà umana: energia e acqua, mobilità, biotecnologia, cibo, tecnologia e scienze digitali, produzione avanzata, media e intrattenimento con vivibilità come base; Neom attirerà investimenti e partenariati sia pubblici che privati”.
Il progetto di questa avveniristica città del futuro ha iniziato a prendere corpo nel 2017, ma solo ora è entrata nella fase operativa. Secondo il Wall Street Journal, che ha fornito ampi dettagli sull’operazione Neom, per la sua realizzazione la monarchia saudita ha già iniziato a coinvolgere le sicure competenze della tecnologia occidentale, dagli uomini ai mezzi. L’immensa, moderna tecnologia di cui la città sarà dotata, verrà alimentata interamente da fonti energetiche rinnovabili; inoltre la connessione internet sarà libera per tutti e ultra veloce in tutte le strutture della città e della zona.
Cari amici, il progetto Neom, che fa parte del faraonico piano “Vision 2030”, in realtà è un’iniziativa che intende cambiare il volto dell’economia saudita, oggi ancora petrolio-dipendente, creando moderni posti di lavoro nel settore privato e snellendo la burocrazia. Secondo il principe saudita l’intero territorio di Neom dovrebbe diventare zona franca, con una sua particolare tassazione, una legislazione ad hoc sul lavoro e un sistema giudiziario autonomo. Inizialmente la guida del progetto Neom è stata affidata a un top manager occidentale, Klaus Kleinfeld, ex amministratore delegato di Siemens.
Credetemi, personalmente per ora sono abbastanza scettico, anche se la mia curiosità mi spinge a dire: chissà, nel mondo mai dire mai, e...se son rose, fioriranno!
A domani.
Mario



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