Oristano 25 settembre 2019
Cari amici,
Il post che trovate oggi
e che mi ha fatto riflettere non poco sulla situazione di tante coppie che
lavorano e che debbono trovare soluzione per una collocazione, nelle ore di lavoro, adeguata ai loro
figli, scaturisce da una notizia che ho letto pochi giorni fa sul web. In
Sardegna ad avviare il primo “Nido aziendale” è stata l’azienda Tiscali.
Sicuramente un’iniziativa rivoluzionaria, che consente ai genitori dipendenti
dell’azienda di portarsi appresso i figli sul luogo di lavoro, senza perdere
quell’importante contatto familiare che normalmente manca per moltissime ore.
L’iniziativa, che ha
preso il nome di “Il Castello di Fantaghirò”, è nata nel 2002 per
accogliere in questo moderno nido aziendale i figli dei dipendenti di Tiscali, ma
che successivamente si è anche aperto all'esterno per accogliere i bambini dei
lavoratori di tutta la zona industriale di Cagliari. In realtà Tiscali ha
aperto una “strada nuova”, perché per ora sono pochissime le aziende italiane
che hanno deciso di creare all’interno delle loro strutture appositi
locali-nido per i figli dei propri dipendenti.
Si, Tiscali è stata una delle
prime società in Italia (e la prima in Sardegna), ad aprire un asilo aziendale,
sposando in pieno il principio del sostegno alla genitorialità dei propri
dipendenti. Un’innovazione straordinaria se vogliamo, perché la convivenza in
azienda della famiglia del dipendente costituisce qualcosa di mai sperimentato
prima. In passato l’unica occasione di portare i propri figli piccoli sul luogo
di lavoro poteva avvenire una volta all’anno per dei festeggiamenti “una
tantum”. Oggi invece vedere nel Campus di Sa Illetta, sede dell’azienda sarda
di telecomunicazioni, un bel gruppo di bimbi negli spazi comuni come il bar
aziendale, il parco alberato circostante o i corridoi fra i diversi edifici del
complesso, è qualcosa di straordinario!
Per 17 anni, essendo
partiti nel 2002, l’asilo aziendale il “Castello di Fantaghirò” (il nome è
stato mutuato dalla prima serie tv fantasy italiana degli anni ’90 e in comune
con questa ha il carattere pionieristico), è stato riservato esclusivamente ai
figli dei dipendenti dell’azienda. Una scelta, quella fatta da Tiscali, con la
precisa volontà di prendersi cura anche degli aspetti relazionali familiari dei
propri lavoratori, che debbono conciliare lavoro e famiglia, liberandoli da un
peso che non è di poco conto.
Oggi le nuove iniziative portate
avanti dalla direttrice, Elisabetta Ruggeri, hanno consentito alla struttura di
aprirsi anche all’esterno, per accogliere i figli dei dipendenti delle altre
aziende del Campus Sa Illetta, come Fastweb, Concentrix, Telit, o di altre aziende
intenzionate a dare anch’esse la stessa opportunità ai propri dipendenti. La
realtà positiva è che accogliere i propri bambini in un nido che sorge in un
contesto naturalistico esclusivo come quello della Laguna di Santa Gilla, fra
olivi secolari, cespugli di essenze officinali e voli di fenicotteri, non può
che dare tranquillità e sicurezza, consentendo ai lavoratori di impegnarsi con
maggiore serenità nel proprio lavoro.
Elisabetta Ruggeri, che i
bimbi chiamano Beba, parla volentieri dell’iniziativa che nel 2002 era
considerata addirittura avveniristica. Alla domanda quanti nuclei familiari
hanno utilizzato l’asilo nido aziendale il Castello di Fantaghirò, ha risposto:
“Almeno 600 famiglie. E dico famiglie perché noi educatrici non ci
prendiamo cura solo dei piccoli. La cornice aziendale ci permetti infatti di
occuparci primariamente dei bimbi come individui ma anche di essere il centro
di un sistema di relazioni e socializzazione fra adulti e famiglie”.
Quanto ai vantaggi
genitoriali di avere i propri figli presso il luogo di lavoro, dice la Ruggeri,
“questo li fa sentire più sicuri; questa maggiore sicurezza rappresenta
un vantaggio anche per l’azienda che può contare su un lavoratore più rilassato
e non in costante apprensione per la lontananza dai propri bambini. Pensiamo
poi a casi come un malessere del piccolo o all’inserimento sociale”.
Un altro segno distintivo
in favore dell’asilo aziendale è il fatto che i genitori hanno molte più
occasioni di dialogare tra di loro dei comuni problemi; “Che le mamme e i
papà si frequentino e abbiano relazioni anche strette fuori dalle mura del nido
è una caratteristica che ci ha permesso, nel tempo, di dare vita a una
community che si rinnova costantemente”, ha confermato con un sorriso la
direttrice Ruggeri.
Cari amici, plaudo con
grande piacere ad un’iniziativa che mi auguro possa estendersi rapidamente a
molte altre aziende.
Partendo da quanto appena annunciato dal nuovo Governo, di voler trovare una soluzione per non far pesare il costo degli asili nido alle tante famiglie per le quali risulta essere un grosso sacrificio, direi che sarebbe il caso di sostenere, con il giusto aiuto economico, proprio quelle aziende che creano strutture di accoglienza per i figli dei dipendenti all’interno dei luoghi di lavoro.
Partendo da quanto appena annunciato dal nuovo Governo, di voler trovare una soluzione per non far pesare il costo degli asili nido alle tante famiglie per le quali risulta essere un grosso sacrificio, direi che sarebbe il caso di sostenere, con il giusto aiuto economico, proprio quelle aziende che creano strutture di accoglienza per i figli dei dipendenti all’interno dei luoghi di lavoro.
A domani, amici.
Mario
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