Oristano 11 Luglio 2019
Cari amici,
Il clima del pianeta
sta cambiando: velocemente e in maniera sempre più preoccupante. Un team di
scienziati dell’Istituto di geofisica dell’University of Alaska Fairbank,
utilizzando i dati raccolti dai satelliti meteorologici, ha realizzato una prima
simulazione che ha dato risultati che non lasciano certo spazio all’ottimismo,
ma, al contrario, fanno presumere cambiamenti sul pianeta addirittura
irreversibili.
Per ora l’indagine,
come può rilevarsi dal video rilasciato dall’Agenzia spaziale statunitense (NASA),
è riferita alla sola Groenlandia, il cui futuro appare di grande incertezza, ma,
facendo due più due, appare ovvio che la situazione rilevata in Groenlandia si
estenderà ben presto ad altre aree del pianeta, per cui le conseguenze nefaste saranno
devastanti per l’intero sistema della nostra terra. Per esempio, gli scienziati
hanno confermato che l’innalzamento del livello dei mari sarà maggiore del
previsto e sommergerà molte città costiere (Venezia potrebbe essere uno degli esempi).
Si amici, il
crescente riscaldamento climatico, se non verranno disposti drastici
interventi, si tradurrà in uno stress termico che porterà nel mondo cambiamenti
epocali e forse irreversibili. A livello economico potrebbe essere addirittura l’inizio
di un vero disastro: si prevede nel breve periodo (entro il 2030) una perdita
economica di 2.400 miliardi di dollari e di 80 milioni di posti di lavoro; lo
rileva il rapporto 'Lavorare su un
pianeta più caldo' dell'Organizzazione
del lavoro, organismo delle Nazioni Unite, secondo cui l'impatto dello
stress termico sulla produttività lavorativa creerà gravissime conseguenze derivanti
dal cambiamento climatico.
Effetti, a sentire gli
esperti, oltremodo devastanti: come la modificazione del regime delle piogge, la
crescita del livello dei mari e la perdita della biodiversità. Le proiezioni per
ora sviluppate sono basate su un aumento della temperatura globale di 1,5 gradi;
le regioni del pianeta che perderanno il maggior numero di ore di lavoro
saranno l'Asia del Sud, l'Africa dell'Ovest con una diminuzione entro il 2030
di circa 43,9 milioni di posti di lavoro. Questo, relativamente all’Europa,
aumenterà ulteriormente gli attuali esodi, che potrebbero raggiungere
dimensioni bibliche.
Cari amici, il problema
è certamente di una gravità estrema! Non c'è, insomma, più dubbio alcuno: la Terra si sta sempre
più scaldando, e il ruolo delle attività umane (in sintesi: le emissioni di gas
serra), relativamente all'incremento del fenomeno, ne è la causa principale,
che non può più essere messa in discussione, ma deve trovare assolutamente
soluzione. Secondo l'ultimo Rapporto, stilato con dovizia di particolari dall'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), solo per
"limitarci" a +1,5 °C, le emissioni globali di gas serra andranno
tagliate del 45% entro il 2030. Per chi volesse
approfondire: GEO-6, il rapporto dell'Onu per l'Ambiente (UNEP), effettua una valutazione globale
sull'ambiente possibile del prossimo futuro.
È triste prenderne
atto, ma le proiezioni fatte dalla Nasa sul clima del futuro sono davvero
terribili. Credo che la rabbia manifestata dai giovani sul nostro pilatesco
comportamento circa il loro futuro, abbia una solida e concreta ragione. Di recente (il
18 marzo di quest’anno), qui su questo blog, ho riportato la mia riflessione
sulla lotta che la straordinaria ragazzina svedese Greta Thunberg sta portando
avanti per la salvezza del pianeta (Chi vuole può, cliccando sul link andare a
leggere quanto scrissi: http://amicomario.blogspot.com/2019/03/greta-thunberg-la-nostra-casa-e-in.html).
Amici, credo sia ormai
arrivato il momento che può essere definito drammatico: il mondo deve prendere concretamente atto dei propri errori e
mettere in atto ogni possibile soluzione che possa fermare la prevista estinzione della
vita su questo nostro mondo. Il tempo delle chiacchiere, credetemi, penso sia
finito da un pezzo!
Speriamo
che la saggezza illumini i diversi potenti che governano il mondo!
A domani.
Mario
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