Oristano 13 luglio 2019
Cari amici,
La notizia che inizia a
circolare è davvero interessante, almeno sotto due aspetti: il primo per la sua
ingegnosità e, il secondo, per il fatto che ad inventarla siano stati dei ragazzi,
dei giovani inventori! Di cosa stiamo parlando, direte Voi? Di una macchina particolare, capace di eliminare la plastica dalle spiagge!
Niente di trascendentale all’apparenza, in quanto, semplificando, si tratta di una specie di maxi aspirapolvere da spiaggia, ma con un utilizzo davvero particolare. Se è pur vero che le nostre spiagge sono fra le più belle del mondo (l’Italia in realtà è circondata quasi completamente dal mare), è anche vero che la plastica, definita la peste del terzo millennio, è sempre più presente, inquinando in modo terribile le nostre spiagge e i nostri mari.
Niente di trascendentale all’apparenza, in quanto, semplificando, si tratta di una specie di maxi aspirapolvere da spiaggia, ma con un utilizzo davvero particolare. Se è pur vero che le nostre spiagge sono fra le più belle del mondo (l’Italia in realtà è circondata quasi completamente dal mare), è anche vero che la plastica, definita la peste del terzo millennio, è sempre più presente, inquinando in modo terribile le nostre spiagge e i nostri mari.
Da tempo, ormai, godere
in modo pulito della bellezza delle nostre coste, in gran parte coperte di spiagge sabbiose, è sempre più difficile, in
quanto mantenerle pulite, soprattutto da rifiuti e detriti di plastica, è
sempre più arduo. In particolare il problema più difficile consiste nel
ripulire le spiagge da quei milioni di minuscole microplastiche, impossibili da
raccogliere e separare dalla sabbia. A cercare di risolvere questo problema ci
ha pensato un gruppo di studenti di ingegneria meccanica, che è riuscito a
sviluppare un nuovo, particolare aspirapolvere in grado di raccogliere le
microplastiche senza rimuovere la sabbia dalla spiaggia, che dopo essere stata
filtrata, viene lasciata pulita al suo posto.
Si, amici, degli ingegnosi
studenti di recente hanno progettato un particolare aspiratore in grado di
raccogliere per bene le microplastiche presenti, sempre più in gran numero,
sulle nostre spiagge, eliminando un prodotto particolarmente dannoso che
inquina sempre più anche i nostri mari. Gli inventori di questo particolare
aspirapolvere sono 12 studenti canadesi che studiano all’Università di
Sherbrooke in Quebec. L’enorme aspirapolvere, dal nome Hoola One, è il
frutto di un progetto collettivo a cui ha partecipato l’intera classe.
Ecco il team degli studenti inventori
Una volta realizzata la
macchina aspiratrice di microplastiche, gli studenti l’hanno testata in una
delle spiagge più sporche del mondo, che si trova alle isole Hawaii. “Abbiamo
fatto delle ricerche e ci siamo resi conto che non c’era nessuna macchina nel
mondo per questo tipo di lavoro”, ha detto il co-fondatore di Hoola
One Sam Duval, intervistato dalla Hawaii Public Radio. “Così ci siamo
proposti di darci da fare e siamo riusciti ad inventare la macchina giusta per
questo lavoro particolare”. Ma come funziona in realtà questo
particolare aspirapolvere da spiaggia? Vediamo.
La macchina è dotata di
un tubo flessibile che aspira la plastica insieme alla sabbia e scarica tutto
in un enorme serbatoio d’acqua. Poiché le pietruzze e la sabbia sono più
pesanti della plastica, restano nel fondo del serbatoio, mentre la plastica, anche in frammenti minuscoli, rimane galleggiante nella parte superiore del serbatoio. In questo modo la sabbia
può essere rimessa al suo posto e la plastica, con le sue pericolose micro-particelle,
può essere eliminata.
Il test effettuato sulle sabbie della spiaggia
Kamilo nelle isole Hawaii, nota per essere una delle spiagge più sporche del
mondo, si è rivelato molto positivo e, sebbene sia stato necessario risolvere alcuni problemi di natura
tecnica, il prototipo utilizzato si è rivelato consono e funzionale,
riuscendo a ripulire abbastanza bene la sporchissima spiaggia.
La spiaggia di Kamilo
Grande soddisfazione e gioia per
il team di studenti autori dell’innovativo progetto che, come ha comunicato la Hawaii
Public Radio, hanno dichiarato di voler lasciare il prototipo dell’aspiratore Hoola One
sull’isola, come donazione al Dipartimento di Stato. L’invenzione, oltre che la
curiosità e l’interesse di Enti pubblici e privati, ha destato vivo apprezzamento
nelle Associazioni ecologiste, che pensano che l’aspiratore da spiaggia possa
apportare non pochi benefici all’ambiente. Ora si cercano finanziamenti e
sponsorizzazioni per produrre in gran numero gli aspiratori Hoola One e renderli operativi in tante spiagge delle varie parti del mondo.
Si, amici, se queste
particolari macchine avranno il successo che meritano, potrebbero essere
adottate un po’ dappertutto, e l’enorme quantità di plastiche e microplastiche
che stanno continuando ad avvelenare i nostri mari, potrebbero invece essere
recuperate prima del loro ingresso in acqua. Chissà che queste nuove macchine non siano un primo
punto di partenza per iniziare a rimediare ai tanti danni, agli errori e alle negligenze,
che stanno facendo di questo nostro mondo praticamente una pattumiera.
A domani.
Mario
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