giovedì, ottobre 12, 2023

SAI CHE IN ITALIA IN PASSATO FURONO COSTRUITE CASE SIMILI A QUELLE DEI PUFFI? ESISTONO ANCORA A MILANO E SAVONA IN DUE QUARTIERI, E SONO DAVVERO CURIOSE DA VEDERE!


Oristano 12 ottobre 2023

Cari amici,

Alzi la mano chi di Voi non ha sentito parlare delle case dei Puffi almeno una volta! Qualunque età abbiate, i puffi poco o molto li avete conosciuti, in quanto in Italia fin dagli anni Sessanta del secolo scorso sono entrati prepotentemente nell’immaginario collettivo di grandi e piccini e successivamente nessuno è riuscito a spodestarli, nemmeno l’avvento di eroi più tecnologici o dotati di super poteri. I Puffi fecero la loro comparsa in Italia nel 1964 attraverso le pagine del Corriere dei Piccoli e da allora la loro fama non si è mai spenta.

Lasciando perdere la dietrologia, il successo dei Puffi è facilmente spiegabile. Essi costituiscono un’ordinata e idilliaca società nella quale ognuno occupa un ruolo ben preciso e così simile ai nostri caratteri umani, vivono in un delizioso villaggio con le case a forma di fungo, immersi in una natura incontaminata. Che cosa ci sarebbe di più invitante oggi? La loro società è ben coordinata, a partire dal Grande Puffo, il saggio per eccellenza, colui che dall’alto dei propri 542 anni governa con grande giustizia la piccola comunità. Tutti ricorrono a lui, che sa appianare ogni divergenza nel modo più soddisfacente per tutti.

Il delizioso villaggio dei Puffi, con le sue graziose casette a forma di fungo, era ed è introvabile per i comuni mortali, soprattutto per Gargamella, lo stregone perfido, malvagio e spietato, anche grazie a una magia del Grande Puffo che lo rende invisibile agli occhi degli estranei. Ebbene, amici, sono in tanti a non sapere che in Italia esistono realmente ben due villaggi dei Puffi, dove a chi arriva sembra di essere entrato dalla porta principale di una città delle fiabe.  Si, amici, a Milano e a Savona sono sorte e ancora si ergono come piccole opere d’arte a metà tra fantasia e realtà delle case perfettamente identiche a quelle de Puffi.  Vediamo allora insieme la storia di questi due curiosi villaggi.

A Milano in via Lepanto, non molto lontano dal centro del capoluogo lombardo, sorge un piccolo angolo surreale. Siamo nel quartiere della Maggiolina a Milano, a ridosso del pittoresco “Villaggio dei giornalisti”. Qui, tra ville in stile Liberty e lussureggianti aree verdi, si cela un tesoro architettonico unico: le affascinanti case igloo, cosiddette “case dei Puffi”. Vennero costruite nel lontano 1946 dall’ingegnere Mario Cavallè, come risposta all’emergenza abitativa causata dai devastanti bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

L’ingegner Mario Cavallè progettò queste case dando loro le particolari caratteristiche delle “case a fungo”, costituite da una parte bassa e stretta che ospitava una piccola cantina e una taverna; nella parte alta del fungo, invece, si venne realizzata l’abitazione vera e propria, con due camere, una cucina e un bagno. Oggi, delle 12 casette originarie, solo otto resistono ancora all’incuria del tempo, e di queste due fortunatamente hanno mantenuto intatta la loro struttura interna originale.

Oltre alle caratteristiche case sorte a Milano, anche un altro vero e proprio villaggio dei Puffi è sorto in Liguria, a Savona. Trattasi del villaggio di Bardineto, composto da diversi bungalow “eccentrici” realizzati negli anni ’60, in mezzo ai boschi, da Mario De Bernardi. Il costruttore realizzò le costruzioni a forma di funghetto, dipinte con i caratteristici colori azzurro e bianco dei Puffi, create per ospitare turisti e visitatori. Ogni casetta è un vero e proprio gioiello architettonico, caratterizzata da uno o due accoglienti vani, oltre ai servizi essenziali.

All’interno di ogni casa ci sono anche un forno a legna, un barbecue all’aperto e un magazzino che svolge una doppia funzione: da un lato è un pratico spazio di stoccaggio, ma, da un altro, fa anche da legnaia. Il villaggio dei Puffi di Bardineto è situato all’interno di una proprietà privata, il che significa che purtroppo le abitazioni possono essere visitate solo esternamente, senza la possibilità di soggiornarvi. Bisognerà attendere che gli eredi di Mario De Bernardi decidano di dare nuova vita a queste insolite strutture, aprendole al pubblico per offrire un’esperienza magica e indimenticabile.

Cari amici, credo che a molti di noi venga la voglia di visitare, almeno una volta nella vita, un villaggio come quello dei Puffi creato dalla fantasia. Nell’uomo il fanciulletto non è mai morto, di solito al massimo resta assopito, ma al primo contatto col passato si sveglia e riprende la sua iniziale voglia giocosa… da Puffo, insomma!

A domani.

Mario

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