giovedì, ottobre 26, 2023

LA DRASTICA, NECESSARIA TRASFORMAZIONE FUTURA DELLE CITTÀ: CREARE UN MAGGIOR BENESSERE URBANO. SI PUNTA SULLE “WELLBEING CITY”, LE CITTÀ DEL BENESSERE.


Oristano, 26 ottobre 2023

Cari amici,

C'è un obiettivo che diversi architetti dalla mente illuminata hanno già adottato: partire da subito per “RIGENERARE LE CITTÀ”, diventate troppo inquinate e poco vivibili. Queste, nate con lo scopo di accogliere, spesso anche in modo disarticolato, milioni di persone provenienti dai piccoli centri e dalle zone di campagna o di montagna, si sono poi rivelate solo un grande, caotico alveare; in sostanza, un vivere una vita caotica, anonima, con poco o nullo benessere. Indubbiamente una situazione che non poteva continuare a durare.

Ora però un gruppo di architetti particolarmente sensibili hanno deciso di intervenire, e, anche con l’aiuto della tecnologia più avanzata, cercano di dare vita ad ambienti urbani più consoni, capaci di donare quel benessere che purtroppo manca nella gran parte delle città. È una nuova, grande sfida, sociale e ambientale quella da loro lanciata, che si sta rivelando una vera chiave di volta nelle politiche di rigenerazione urbana; una sfida che, stabilendo nuovi principi abitativi, punta alla realizzazione di “WELLBEING CITY”, ovvero a creare delle reali città del benessere.

"Migliorare e assicurare a tutti i residenti dei popolosi centri urbani una migliore qualità della vita", questo è l’obiettivo che progettisti e architetti si sono posti! Ma come? Realizzando, attraverso interventi di progettazione e riqualificazione, un modello abitativo posto al servizio del benessere. Creare una Wellbeing City, amici, è il frutto di un grande lavoro di squadra, portato avanti da una serie di professionisti animati da una seria volontà di costruire città a misura d'uomo. Il tutto attraverso un approccio multidisciplinare su tutti quegli aspetti che possono rendere gli spazi abitativi delle città più vivibili, ovvero città capaci di fornire ai propri cittadini stili di vita più sani e consoni.

Finora le città si sono espanse in modo alquanto frammentario: quartieri spesso scollegati da qualunque altro contesto, senza spazi esterni vivibili e senza i necessari collegamenti. Mai si era pensato prima a collegare case, palazzi e spazi esterni, in cui ogni abitante poteva trovare la sua giusta dimensione. Ora, invece, si cerca di realizzare una città con spazi multifunzione, che non si limiti a creare luoghi esteticamente di qualità, ma anche ampi spazi esterni vivibili, ambienti polivalenti che, nel loro insieme, creano un unicum che apporta non poco benessere.

Amici, le città del futuro prevedono ambienti domestici capaci di coesistere con gli ambienti esterni; spazi comuni che creano aggregazione, capaci di fornire una nuova dimensione al modo di vivere e di intendere la sfera privata, ma allo stesso tempo in grado di garantire l’accesso a tutti quei servizi sociali oggi cruciali per il benessere quotidiano individuale e collettivo. Le future Wellbeing city avranno spazi capaci di offrire un ambiente domestico in cui tutto è centrale e fortemente connesso con l’esterno, ma soprattutto in cui servizi condominiali evoluti coesistono con una vasta gamma di servizi, grazie ad abitazioni edificate in prossimità di zone commerciali, poli sanitari, università, aree ludiche e centri di ricerca.

Una delle prime città d’Italia che ha voluto cimentarsi in questa trasformazione urbana è Milano, dove è già in corso il progetto “UPTOWN”, sorto in un’area strategica nel quadrante nord ovest della metropoli lombarda. Esso si sviluppa in un perimetro di circa 605.000 metri quadrati di area verde, accanto ad alcuni dei più importanti asset della città, come il Campus Universitario e il nuovo ospedale Galeazzi. Il progetto, sviluppato con il proposito di offrire residenze capaci di andare oltre le classiche mura domestiche, intende creare un ampio quartiere residenziale dove lo spazio urbano risulta in sintonia con l’elemento natura, alla luce dei più recenti modelli sociali e culturali che negli ultimi anni hanno plasmato la nuova idea di benessere abitativo.

Le unità abitative sono ubicate in aree esclusive e circondate da parchi pubblici e, oltre a essere completamente a impatto zero, sono dotate di palestra, aree per il coworking, micro nido, servizio conciergerie e aree wellness. Sviluppare ampie zone aperte connesse con l’interno, consente, tra l’altro di soddisfare nuove e più equilibrate connessioni con il mondo del lavoro; con l’avanzare dello smartworking, per esempio, gli spazi domestici dedicati si rivelano spesso insufficienti o poco adatti al contesto professionale, mentre possono essere utilizzati proficuamente gli spazi comuni esterni.

In futuro, stare a casa per lavorare potrebbe essere una libera scelta, un modo di favorire la conciliazione dei tempi lavoro/famiglia, ma anche uno strumento per affrontare emergenze urbane che fino ad oggi hanno faticato a trovare soluzioni”, ha dichiarato Luigi Borré, professore Associato presso l’Università Commerciale 'Luigi Bocconi' e Founding Partner at Pro&Co-Studio Associato. “Fare leva sulle abitazioni e sullo smart working per desincronizzare gli spostamenti delle persone e decongestionare le città non è una mera ipotesi futuristica, ma è una possibilità già oggi alla nostra portata”, ha concluso.

Cari amici, dopo le città alveare, caotiche, inquinate, con gli abitanti privi di qualsiasi piacere e benessere, sembra ora iniziata una nuova era, che intende mettere al primo posto il benessere dei suoi abitanti! Speriamo di vederne presto il risultato!

A domani.

Mario

 

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