Oristano 23 novembre 2022
Cari amici,
per ora il cambio
(potremo dire anche pit-stop) da ISEE a “QUOZIENTE FAMILIARE” è scattato per il
superbonus edilizio, ma il Governo presieduto da Giorgia Meloni intende applicare
in toto il nuovo parametro, che, dal reddito del singolo passerà al reddito
dell’intero nucleo familiare. Il “quoziente familiare”, seppure gradatamente,
sostituirà l’ISEE, una volta varata la nuova riforma fiscale che terrà conto
del reddito globale del nucleo familiare.
In sostanza, l’Isee, così
come oggi è calcolato, verrà superato: in ogni famiglia si terrà conto dei redditi
dei vari componenti il nucleo familiare, che, dopo essere stati sommati, saranno
divisi, utilizzando specifici coefficienti, tra i componenti della famiglia che
vivono con quel reddito. Una prima applicazione del nuovo sistema è stata
inserita nel decreto Aiuti quarter, come la norma per accedere al Superbonus
per le case unifamiliari. In pratica, come ha affermato la stessa Meloni, si
tratta di un sistema che tiene conto dei redditi medio bassi calcolati in base
alla composizione del nucleo familiare.
La concreta applicazione
del nuovo parametro “Quoziente familiare” avverrà con l’introduzione della
riforma dell’Irpef, e per l’Italia potrebbe rappresentare un cambiamento
radicale. In estrema sintesi, non sarà più considerato il reddito personale ma
quello dell’intero nucleo familiare. È un “cavallo di battaglia” di Fratelli d’Italia
questo cambiamento, ampiamente reclamizzato in campagna elettorale, tanto che dopo
l’approvazione del decreto "Aiuti-quater" la Meloni ha detto: “Abbiamo
introdotto un principio sui redditi medio bassi che saranno calcolati non più in
base al tradizionale Isee - l'indicatore sintetico della situazione economica -
ma in base alla composizione del nucleo familiare”.
Dopo la sperimentale
introduzione del Quoziente familiare per le pratiche inerenti il Super Bonus
edilizio, l’intenzione dell’Esecutivo è quella di sostituire in toto l'attuale parametro
dell’Isee. Durante il Forum organizzato dalle associazioni familiari a Roma, Gianluigi
De Palo, Presidente Forum Famiglie, ha detto: “Prendiamo ad esempio la
Francia, dove il quoziente familiare ha funzionato. L'assegno unico è partito,
mettiamoci le risorse giuste. Tutte le famiglie concordano sul fatto che l'Isee
non sia un indicatore reale, togliamolo”.
Dello stesso pensiero anche il Vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla
Camera, Alfredo Antoniozzi: "L'introduzione del quoziente familiare per le
imposte annunciato dal governo Meloni porterà un recupero medio dì mille euro
annuali per ogni famiglia ed è un fatto assolutamente positivo per la nostra
economia e per i nuclei più numerosi”.
Ebbene, amici, per
comprendere meglio “cosa cambia” rispetto alla situazione attuale con l’ISEE,
vediamo un esempio pratico. Oggi il contribuente vale per quello che guadagna,
mentre con il nuovo sistema solo una parte. Quindi, se il contribuente vive da
solo e guadagna 30mila euro il parametro è il suo reddito, ma se ha il coniuge senza
reddito, il quoziente familiare sarà 15mila; se coniuge e figli hanno reddito,
si usa il sistema di sommare i redditi e il globale diviso in base al numero dei
componenti il nucleo familiare.
Cari amici, credo che il “cambio”
da ISEE a QUOZIENTE FAMILIARE, proposto dall’attuale governo, consenta una
maggiore equità. Secondo le intenzioni espresse, l’introduzione del nuovo
meccanismo avverrà in maniera graduale, con il varo della ventilata riforma fiscale;
quindi, sarà la composizione del nucleo familiare a dettare legge, sia per la
dichiarazione dei redditi che per l’accesso a bonus, agevolazioni o incentivi.
Ora non resta che vedere come andrà a finire la partita che si giocherà in
Parlamento tra le diverse forze politiche.
A domani.
Mario
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