Oristano 3 novembre 2022
Cari amici,
Lo scorso 28 ottobre presso
il Museo Diocesano Arborense è stata inaugurata la mostra “AURUM URENS”
dell’artista Michele Ardu. Le grandi capacità dell’artista unite all’argomento
trattato, hanno fatto sì che le opere esposte, tra fotografie e sculture, abbiano avuto un forte impatto emotivo e grande gradimento: la mostra ha successo non solo nell'isola ma anche fuori dei confini della Sardegna, essendo stata ospitata anche presso i Magazzini del
Sale all’interno del Palazzo Pubblico di Siena. Il Fil Rouge della mostra è costituito dagli incendi, e mette in luce l'inestimabile
valore della natura, violentata e distrutta dal fuoco, ridotta a cumuli di cenere e moncherini di alberi bruciati.
Michele Ardu, è un artista di
livello internazionale, che opera con base a Londra e ha maturato una grande
esperienza sia come fotografo che come scultore; diversi i riconoscimenti
internazionali ricevuti, con pubblicazioni dei suoi lavori in tutto il mondo
(comprese oltre 10 diverse edizioni di National Geographic). Ecologista
convinto, Michele nelle sue opere evidenzia la forza della natura, in tutte le
sue espressioni. Nelle opere esposte alla mostra Aurum Urens ne evidenza la forza rigeneratrice, che, seppure violentata dal fuoco, cerca con fatica di superare il
terribile passaggio delle fiamme, cercando e spesso trovando la forza di
sopravvivere.
Michele ha perfezionato
la sua capacità artistica nei lunghi periodi trascorsi all’estero, riuscendo ad
amalgamare la propria cultura ecologista con le altre, diverse, altrui culture. Il suo legame viscerale con la Sardegna, però,
non è mai cambiato, e continua ad essere un importante motivo d’ispirazione e
fonte di energia creatrice. Nella mostra AURUM URENS, le sue opere hanno
rappresentato in modo inequivocabile gli effetti devastanti del gigantesco rogo
scoppiato nel Montiferru nell’estate del 2021, con la conseguente inestimabile
perdita subita della Natura offesa dal fuoco. Indubbiamente le opere esposte
nella mostra a primo acchito mettono tristezza, ma riescono anche a dare un alito di speranza: una mostra, la sua, che mette a nudo il dramma della distruzione, ma
anche la dignitosa forza della natura che lotta per la vita e la luce splendente della rinascita.
L’artista, percorrendo con
tristezza le terre incendiate, tra i resti degli alberi secolari bruciati, ha scelto
con cura alcuni dei legni non inceneriti, raccogliendo vere e proprie reliquie
naturali di antico lignaggio, che hanno affrontato la devastazione del fuoco. Da questi
legni l’artista ha ricavato sculture d’Oro Bruciato, lavorate con certosina pazienza
e passione, esaltando ogni ruga, cicatrice e bruciatura, quasi a lasciare un
monito alle nuove generazioni. Opere che, seppure apparentemente inanimante, preziosi resti carbonizzati di alberi vigorosi, costituiranno dei preziosi campanelli d’allarme quando esposti nei Musei di tutto il mondo, dove continueranno ad ammonire l’uomo sui
terribili danni del fuoco; simboli che potranno servire a proteggere altre
foreste viventi, raccontando ai visitatori la preziosità e la fragilità della Natura.
La mostra allestita
presso il Museo Diocesano Arborense ha avuto il patrocinio della Presidenza
della Regione Autonoma della Sardegna, del Corpo Forestale e dell’Associazione
Culturale Oristano e Oltre; l’inaugurazione è stata fatta dall’Arcivescovo
Mons. Roberto Carboni e dal Presidente della Regione On. Christian Solinas. Resterà
aperta fino al 29 gennaio 2023 e sarà visitabile il mercoledì dalle 10 alle 13,
il giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Cari amici, credo che
questa interessante mostra dovrebbe essere visitata da tutti: ognuno di noi, osservando lentamente e con attenzione le opere esposte, farà una sua riflessione personale sulla natura,
sulla sua importanza e, soprattutto, sulla grande responsabilità che grava su ciascuno
di noi per la necessaria protezione della natura, nessuno escluso! Andate tutti a
visitarla!
A domani.
Mario
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