Oristano 26 novembre 2022
Cari amici,
L’inverno si avvicina a
grandi passi. Dopo una lunga estate, durata praticamente fino alla prima metà
di novembre, il brusco cambiamento della temperatura ci sta riportando all’inverno,
con tutte le sue problematiche, aggravate quest’anno dal rincaro dei
combustibili tradizionalmente utilizzati dagli italiani per riscaldare la
propria abitazione. L'allarme è stato di recente lanciato dal Codacons,
che ha realizzato uno studio sui costi dei combustibili utilizzati nelle
abitazioni per il riscaldamento domestico, in modo da comprendere meglio quanto
potrebbero pesare concretamente tali aumenti sulle tasche degli italiani.
Il caro bollette ha
spinto un numero sempre più consistente di famiglie a ricorrere a modalità di
riscaldamento che non prevedano un netto incremento del consumo di gas o
energia elettrica. Una tendenza peraltro confermata dal Codacons anche sulla
base dei dati registrati dall'Associazione Italiana Energie agroforestali
(Aiel). Solo nei primi 5 mesi dell'anno in corso, infatti, si è registrato un
aumento del numero di stufe vendute piuttosto netto (+ 28%) rispetto al
medesimo periodo del 2021. Complessivamente nel nostro Paese si contano
all'incirca 8,3 milioni di caminetti e stufe: il 75,8% è alimentato a legna, il
restante 24,2% a pellet.
La conseguenza immediata
di questa impennata di richieste è stata l'incremento dei prezzi dei combustibili utilizzati
in stufe e caminetti. Le sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia hanno
fatto il resto, portando a una forte riduzione della disponibilità sia di legna
che di pellet, che hanno visto incrementare conseguentemente i loro costi al
dettaglio. Per il pellet si registrano aumenti fino al 175% rispetto al 2021,
spiega il Codacons: il sacco da 15 chilogrammi, che lo scorso anno aveva un
costo medio di 4,35 euro, infatti, è salito ora fino a 12 euro. La legna ha
subito invece rincari del 43,7%: lo scorso anno una tonnellata costava
mediamente 167 euro, contro gli attuali 240 euro. Il bioetanolo destinato a
bruciatori e camini ha registrato rincari del 57%. Il gasolio per il riscaldamento
si è assestato sul +32%, passando a 1,849 euro per litro (contro 1,398 euro per
litro del 2021).
La pesante conseguenza è una vera
e propria batosta per quanto concerne i costi relativi al riscaldamento di
casa! Per riscaldare un appartamento di 100 metri quadri, si evince dallo
studio del Codacons, occorreranno mediamente 2.145 euro in caso di uso del
pellet, 1.800 euro se si dispone di impianto a gasolio, 1.180 euro circa per
alimentare una caldaia a gas naturale e 750 euro per la legna, che resta ancora il
combustibile più economico nonostante tutto.
Amici, il problema è
alquanto serio, sia dal punto di vista della carenza delle fonti di energia che
del gravoso prezzo a cui quest’energia è lievitata. L’Unione Europea, all’interno
del piano REPowerEU si è posto un obiettivo: installare 30 milioni di
unità di pompe di calore ad alta efficienza energetica entro il 2030, in
modo da risparmiare 35 miliardi di metri cubi di gas all’anno (sui 155
importati dalla Russia). Saranno, dunque, queste pompe di calore quelle destinate a
stravolgere il settore del riscaldamento domestico?
Ecco come l'esperto
dell'Enea Nicolandrea Calabrese si è espresso circa i possibili sistemi meno costosi da utilizzare per riscaldare le abitazioni nella situazione attuale, puntando ovviamente su quelli più efficienti dal punto di vista energetico. "Dal punto di
vista dell'efficienza energetica i condizionatori sono sicuramente la soluzione
migliore", afferma Calabrese. Dunque, se in casa si ha un
inverter, un condizionatore che oltre a rinfrescare può anche generare aria
calda, si può usare quello per non stare al freddo il prossimo inverno. "Il
principio su cui si basano le pompe di calore, è di gran lunga il più
efficiente in circolazione", ha confermato l’esperto.
Calabrese ha inoltre
detto: "Per ottenere 4 kWh termici si ha un consumo di 2,18 kWh in termini
di energia primaria: si tratta quindi di un dispositivo 4 volte più efficiente
di una stufetta elettrica". Forse però non altrettanto pratico: le pompe hanno bisogno
di un motore esterno collegato attraverso delle tubazioni all'unità interna
installata nella stanza da climatizzare. Ci sono anche dei modelli su ruote,
che tuttavia hanno bisogno di una apertura nella finestra. "È proprio
la comunicazione con l'esterno che rende le pompe di calore tanto efficienti",
spiega Calabrese. "La macchina per funzionare usa quei pochi gradi di
temperatura dell'aria esterna che costituisce la quota parte di fonte
rinnovabile di energia utilizzata dalla pompa di calore stessa, oltre
all'energia elettrica che innesca il funzionamento della macchina stessa".
Cari amici, indubbiamente
l’inverno che ci sta precipitando addosso non sarà certo facile, ma sta a noi
cercare di evitare gli sprechi facendoci consigliare per il meglio circa il
mezzo riscaldante da utilizzare. Risulta evidente che si fa ogni
giorno più concreta la necessità di una maggiore produzione di energia rinnovabile,
in quanto principalmente con quella sarà possibile soddisfare i nostri bisogni
riuscendo contemporaneamente a salvare anche il pianeta.
A domani.
Mario
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