lunedì, febbraio 28, 2022

IL CAVALIERE E LA CAMELIA. L’ORDINE DELLA CAMELIA ANCHE QUEST’ANNO, SEPPURE CON UNA CERIMONIA ESSENZIALE, HA ASSEGNATO LA CAMELIA 2022. LA GIURIA HA SCELTO DI PREMIARE PINA SODDU.


Oristano 28 febbraio 2022

Cari amici,

Chiudo il mese di Febbraio parlando con Voi, cari lettori, di "SARTIGLIA". Nonostante il perdurare della pandemia scatenata dal Covid, quest'anno la nostra meravigliosa giostra equestre è ripresa, seppure solo nei suoi tratti essenziali. In questo clima, seppure moderatamente festoso, non poteva mancare la collegata assegnazione della “CAMELIA”, il riconoscimento istituito dal Gremio del Cavaliere Infinito e dall'Ordine della Camelia, che premia e celebra le donne che vivono attivamente e appassionatamente i colori, i profumi, i suoni, i cerimoniali, le tensioni, la gioia e l'ebbrezza della Sartiglia. Si, è stata assegnata anche quest’anno la Camelia, l'ottava in ordine di tempo, consegnata da Gabriella Collu, Prïóra dell'Ordine della Camelia e Presidente della giuria per l’assegnazione del premio; la cerimonia, seppure svoltasi in modo essenziale, ha visto la consegna della Camelia 2022 alla prescelta: PINA SODDU.

Il premio “La Camelia”, istituito 8 anni fa, come molti sanno è un riconoscimento annuale, costituito da una preziosa ceramica realizzata dall'artista Alessandra Raggio. Viene assegnato ad una “donna di Sartiglia” che più di altre ha dimostrato una particolare, profonda dedizione nei confronti della secolare manifestazione che affonda le sue radici nei secoli. Prima di Pina Soddu avevano ricevuto questo importante riconoscimento Angela Solinas ('15), Gabriella Collu ('16), Maria Teresa Mereu ('17), Matilde Carta ('18), Anna Paola Corona ('19), Anna Contini ('20) e Stefania Pinna ('21). La motivazione è sempre la stessa: “Perché, come molte altre donne, da sempre ha contribuito e contribuisce dietro le quinte, con amore, a conservare la tradizione più intima, più sacra e più bella della Sartiglia.”

Tutti gli amanti della meravigliosa Giostra equestre oristanese, possono immaginare la felicità espressa da PINA SODDU, quando una piccola delegazione del Gremio del Cavaliere Infinito e dell’Ordine della Camelia, capitanata da Gabriella Collu, ha bussato alla sua porta per annunciarle il titolo di Camelia dell’anno! Lei era confusa, incredula, perché non se l’aspettava! Le donne, in particolare quelle di Sartiglia, non sono abituate a ricevere riconoscimenti ufficiali. Loro agiscono per passione, per ancestrale generosità. È la prima volta che il titolo di Camelia dell’anno viene assegnato a una Priorissa: titolo per Pina alquanto meritato, in quanto lei, moglie di Tore Carta, dal 1995 lo è stata per ben tre volte, e per tre volte è stata vice Priorissa. Chi non conosce da vicino la Sartiglia non può avere idea dell’impegno enorme che, lontano dai riflettori, per un anno intero travolge ogni Priorissa e la sua vice; si comincia dalla cerimonia della Candelora poi arriva il giorno della consegna della Bandiera e si prosegue ininterrottamente tra incontri e celebrazioni sino al giorno della Stella e della Benedizione.

Dopo il primo momento di commozione e dopo il consueto brindisi (mentre la stupenda Camelia di ceramica donata come sempre dalla ceramista Alessandra Raggio aveva già trovato un posto d’onore nel soggiorno), Pina Soddu ha intrattenuto la Delegazione, mostrando tutta la sua gioia e la sua grande commozione. A un certo punto, tra un amaretto, una vernaccia e uno spumante, qualcuno ha detto “Certo che fare la Priorissa dev’essere un bell’impegno, un bel lavoro”, e Pina, commossa, si è dolcemente ribellata: “Che dici? È un grande impegno ma non è un lavoro; tutto ciò che è necessario viene fatto con gioia non può essere definito un lavoro. Chi vive davvero la Sartiglia si sente parte di una enorme famiglia che accoglie con amore non solo chi la sta vivendo ma chi l’ha già vissuta anche in tempi lontanissimi. E questo è un grande onore. È un vero privilegio.” Parole degne di una vera Camelia.

Cari amici, seppure a causa della pandemia in atto stiamo vivendo una Sartiglia alquanto ridotta, l’impegno resta identico: quello di mantenere fortemente la tradizione per trasmetterla alle generazioni future! Ci auguriamo che negli anni a venire la SARTIGLIA torni alla sua piena espressione di fede, tradizione e favorevole rito di augurio di buon andamento economico e sociale. Ci auguriamo che in futuro gli esempi di dedizione e amore portati dalle “donne di Sartiglia” come Pina Soddu, possano consentire di trasmettere alle nuove generazioni la stessa orgogliosa passione di impegno, amore e dedizione! Viva la SARTIGLIA, con un sincero grazie alle splendide donne che da dietro le quinte la sostengono!

Atrus annus mellus!

Mario

 

 

 

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