Oristano 1 febbraio 2022
Cari amici,
Ho deciso di iniziare i post di febbraio tornando su un argomento di pericolosa attualità: il bullismo. Questo deleterio comportamento sempre più praticato dai giovani, purtroppo continua terribilmente ad aumentare. I recenti casi di violenza, con ripetuti
episodi anche di stupri di gruppo, fanno seriamente pensare che sia necessario
riflettere, apportando, nei confronti delle nuove generazioni, i giusti correttivi che debbono partire dalla famiglia
e poi dalla scuola. Si, in primis dalla famiglia, perché la famiglia che si
ritrova un figlio che, insieme al suo gruppo, ha messo in atto un episodio terribile
come uno stupro di gruppo, è portata, senza esitazione, a difendere il proprio figlio,
cercando di proteggerlo nascondendo o cercando di travisare la realtà.
Credo che nessun genitore
debba mai arrivare a difendere il proprio figlio nascondendo la realtà di un
fatto terribile commesso come quello di uno stupro! La realtà che si è
tristemente verificata, forse, è frutto anche di una educazione troppo permissiva,
per cui è il genitore per primo che dovrebbe fare ammenda per il proprio
operato. Quel genitore che crede di “proteggere” il proprio figlio cercando di
occultare la verità dovrebbe invece pensare al sentimento di quella madre e di
quel padre che hanno visto piangere la loro figlia nel raccontare di essere
stata stuprata da un branco di ragazzi di cui si fidava.
E non è solo un problema
di responsabilità penale e civile, che riguarda entrambi, genitori e figli,
seppure in modo diverso, in particolare se minorenni, nella loro obbligata
funzione educante e civilmente riparatoria! I genitori hanno un obbligo educativo
che non può e non potrà mai accettare nei propri figli alcuna forma di violenza.
Purtroppo da tempo quel reale connubio tra scuola e famiglia, dopo aver
resistito a lungo si è interrotto: i primi ad abdicare sulla funzione educativa
genitoriale sono state le famiglie a cui ha fatto seguito la scuola, che non
poteva certo assumersi anche l’onere in precedenza in capo ai genitori. Il
bullismo ha certamente avuto origine da questo.
Il bullismo, amici, purtroppo
esiste ed è sempre in crescendo. Il primo interrogativo che in tanti ci poniamo è: “Il perché
della assurda crescita, nell’animo umano di ragazzi così giovani, dell’idea che
il divertimento si possa raggiungere violentando e stuprando una loro coetanea”!
Il secondo interrogativo è “Quale piacere possa essere provato nell’abusare
di un corpo femminile non consenziente stuprandolo, prendendolo a forza,
annullandone la volontà, rendendo quella persona semplice oggetto di un piacere malsano”!
I numerosi fatti recenti
dimostrano senza ombra di dubbio il profondo disagio che attraversa la nostra Società,
a partire dalle giovani generazioni, che, invece, avrebbero dovuto essere un
passo avanti alla nostra! E questo aspetto dovrebbe preoccuparci enormemente. Genitori,
scuola e Società hanno un compito mica di poco conto: un dovere educante che non
può essere eluso, trascurato, dimenticato. Tutti, ognuno nel proprio ruolo,
debbono partecipare proficuamente senza eccezioni, e, purtroppo, gli effetti di
questa mancanza educativa ricadono su tutte e tutti.
Si, amici, la
responsabilità di educare non è eludibile, e le colpevoli omissioni e disattenzioni
da parte del mondo degli adulti producono seri danni sulla parte vitale della
nostra Comunità, fatta di ragazzi e di ragazze che devono imparare a convivere
in condizioni di pari opportunità e di rispetto dei diritti fondamentali della
persona. Nessuno può arbitrariamente ignorarli questi diritti, per cercare in
modo anomalo di soddisfare i propri istinti animaleschi. In particolare i
ragazzi vanno educati a considerarsi paritari, uguali e allo stesso livello
delle ragazze nella relazione con l’altro sesso, accettandone le diversità fisiche
e le scelte che provengono dal loro mondo di ragazze.
Cari amici, il problema è
serio e va affrontato senza esitazione. Tutti quelli che hanno responsabilità
devono prenderne atto. In primis è necessaria una chiara volontà da parte dello
Stato e delle Istituzioni ai vari livelli, a partire dalla scuola, e con il
costante coinvolgimento della famiglia. Serve, infatti, un costante impegno
educativo da parte delle madri e dei padri. Serve acquisire la reale convinzione che i propri figli non si proteggono sottraendoli alle loro responsabilità, ma mettendoli di fronte al fatto compiuto, in
particolare quando dai semplici fatti di bullismo si arriva a commettere fatti così gravi
come lo stupro di gruppo. Educare e Proteggere sono verbi che vanno saputi
gestire, anche quando appaiono davvero difficili...
A domani.
Mario
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