Oristano
28 Agosto 2017
Cari amici,
Che d’estate il caldo,
in particolare quest’anno, sia a volte insopportabile e richieda interventi che
possano dare ristoro all’eccessiva calura, è una necessità e quindi i giusti rimedi
debbono essere certamente trovati. Il sistema più consono è senz’altro
l’utilizzo dell’aria condizionata, ma anche questa soluzione non è così ‘buona’
come potrebbe apparire, in quanto capace di crearci non pochi fastidi. Ristorarci
con l’aria condizionata di giorno, risulta abbastanza semplice: accendi e
spegni la macchina quando è necessario, evitando in particolare di porsi
davanti al flusso d aria fredda, mentre durante la notte, lasciarla accesa mentre dormiamo, è un'abitudine non certo molto salutare.
Sull’uso o meno dell’aria
condizionata durante le ore del riposo notturno anche gli esperti non sono
molto concordi nei loro giudizi, tant’è vero che esistono 2 scuole di
pensiero. Anche un'indagine tra i nostri amici, se li interroghiamo, ci farà scoprire che ci sono
i favorevoli e i contrari. Tra i primi si trovano quelli che più temono particolarmente il
caldo: sono i più scalmanati. Loro vogliono il getto d’aria direttamente sul letto. Quello
più freddolosi, invece, rabbrividiscono solo al pensiero, di avere durante la notte il getto
d’aria fredda addosso.
A mettere un primo punto fermo in questa discussione infinita ci ha pensato finalmente una ricerca giapponese. Si tratta del primo studio che ha cercato di verificare in maniera scientifica gli effetti dell’aria condizionata, ovvero le conseguenze che il getto freddo crea in chi lo subisce; una delle prime conseguenze è quella di alterare la qualità del sonno: anche quando l’aria non è troppo fredda.
A mettere un primo punto fermo in questa discussione infinita ci ha pensato finalmente una ricerca giapponese. Si tratta del primo studio che ha cercato di verificare in maniera scientifica gli effetti dell’aria condizionata, ovvero le conseguenze che il getto freddo crea in chi lo subisce; una delle prime conseguenze è quella di alterare la qualità del sonno: anche quando l’aria non è troppo fredda.
I ricercatori della
Toyohashi University hanno chiesto a un gruppo di volontari di dormire in due
stanze differenti. L’aria condizionata era stata puntata a 26 gradi con un
getto d’aria praticamente impercettibile. Nella prima camera, la velocità era
impostata a 0,14 metri al secondo. Nella seconda era stata ulteriormente
ridotta a 0,04 metri al secondo. In entrambi i casi, i ricercatori sono andati
a verificare la temperatura corporea dei volontari e la profondità del loro
sonno usando l’elettroencefalogramma.
Dai risultati ottenuti
si è appurato che tutti i volontari hanno riferito di percepire più fresco con
il getto d’aria leggermente più forte, sebbene non siano state riscontrate
particolari differenze per quanto riguarda la temperatura corporea, il comfort
e la durata del sonno profondo. Alterazioni sono state invece osservate ogni
volta che il condizionatore riprendeva a soffiare, quando la temperatura tendeva
a salire oltre il valore impostato; i volontari tendevano a muoversi durante il
sonno, mentre la frequenza cardiaca aumentava così come il rischio di
risveglio. Questi effetti si sono dimostrati più marcati nella stanza dove il
getto, per quanto impercettibile, risultava più forte, impostato a 0,14 metri
al secondo.
Lo studio giapponese
ha confermato dunque che lo sbuffo di aria fredda, per quanto controllato, influisce
comunque sulla qualità del sonno. L’esperimento è stato condotto su giovani
uomini sani, e dunque è possibile che si possano riscontrare effetti ancora più
evidenti in soggetti più sensibili al freddo, come le donne e gli anziani, con
particolare attenzione ai soggetti con patologie.
Cari amici,
personalmente non sono un soggetto che trova l’aria condizionata così
‘benevola’ come, invece, tanti altri, disposti ad averla addosso a piacere. Indubbiamente, in caso di
gran caldo, il condizionatore è in grado di abbassare la temperatura degli
ambienti e quindi di rinfrescare i luoghi dove soggiorniamo, uffici o la casa dove abitiamo. Quello che però dovremmo sempre evitare è il getto
diretto dell’aria sulla nostra persona, soprattutto se veniamo da un esterno
particolarmente caldo: potremo subire delle conseguenze molto antipatiche, a
partire da un brutto torcicollo o una contrattura muscolare.
Quanto al ‘dormire con
il condizionatore acceso’, sono assolutamente contrario: è in grado di crearci
problemi anche gravi. Il consiglio che posso dare io è quello di rinfrescare
l’ambiente prima di andare a dormire, e, una volta andati a letto, spegnerlo.
Forse durante la notte suderemo un po’, ma credo che sia, comunque, la
soluzione meno traumatica, che io reputo la migliore.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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