Oristano
21 Agosto 2017
Cari amici,
Dopo innumerevoli
tentativi di moral suasion, è
arrivata la normativa: da Settembre c'è l’obbligo per le attività commerciali
di accettare il pagamento degli acquisti effettuati con le carte di credito. Se il denaro
elettronico è ancora poco usato nel nostro Paese un motivo valido ci sarà certamente.
Dalle statistiche della Banca d’Italia (riferite al 2013), i POS operativi nei
punti commerciali erano 1,6 milioni; la crescita dal 2011 al 2013 è stata
modesta: solo un +6% in due anni, e le transazioni nel periodo sono cresciute
appena dello 0,2%; un po’ meglio solo Bancomat e Postamat: +25% in due anni
(dal terzo trimestre 2012 al secondo 2014).
Il problema, a detta
dei commercianti, sarebbe il costo: le spese per l’installazione e le
commissioni applicate ai pagamenti con carta di credito. Installare un POS, che
dà molta più sicurezza che incassare in contanti, costava sui 120-180 euro
all’anno, mentre per le apparecchiature più recenti e sofisticate si scende a
60 euro circa, come ha chiarito il Ministero dello Sviluppo. Ora da Luglio c’è
l’obbligo di accettare i pagamenti con carte sopra i 30 euro, ma non ci sono
sanzioni e, introdurre una multa, è ritenuto complicato dal Tesoro, perché
richiederebbe una struttura dedicata.
Il problema reale, in
particolare per i piccoli commercianti, sono le commissioni. «Secondo le nostre
stime, la quota di terminali sta salendo per il successo del POS mobile — ha
sostenuto Ernesto Ghidinelli, responsabile credito della Confcommercio —. Ma il
problema sono le commissioni all’esercente (0,5-0,7% per il Bancomat e 1-4% per
la carta di credito, ndr). Ora, da Settembre, il POS diventerà obbligatorio per
tutti i negozianti: in mancanza il cliente potrà anche andare via senza pagare.
Cari amici, l’Italia è
da sempre il Paese dei contanti. Quante volte, nei negozi o altrove, ci siamo
sentiti dire: «Si accettano solo contanti: niente bancomat o carte di credito»?
Quante volte, ciascuno di noi, si è visto costretto a “prelevare” o a “fare
bancomat” per paura di restare privo di liquidità? Ora, invece, quello che non
si è ottenuto con la persuasione si ottiene con l’obbligo: il Point Of Sale sarà
obbligatorio per tutti i negozianti, commercianti, i professionisti ed i vari
esercenti italiani, i quali non potranno più rifiutare un pagamento
elettronico.
In caso contrario,
infatti, saranno previste forti sanzioni ed il cliente potrà – addirittura –
andare via senza pagare. Lo ha dichiarato il Viceministro dell’Economia e delle
Finanze, Luigi Casero, il quale ha annunciato la firma – entro Settembre – di
un decreto che introduce severe sanzioni (sinora previste, ma quasi mai
applicate) per chi rifiuti bancomat o carte di credito e pretenda di esser
pagato solo con i “liquidi”. Come detto prima l’obbligatorietà per l’esercente
di vedersi pagato con carta di credito al di sopra di una certa cifra (pari 30
euro) fu introdotta dalla Legge di Stabilità del 2016, anche se la sua
attuazione rimase lettera morta in gran parte, tant’è che in molti – tra
negozianti ed esercenti – non si dotarono del POS.
A rendere necessario il
provvedimento hanno giocato diversi fattori, tra i quali ecco i più importanti.
In primis si tratta di un’agevolazione per i clienti, che non dovranno
viaggiare portandosi appresso il contante; in secondo luogo appare una
soluzione pratica contro l’evasione fiscale: con l’utilizzo dei POS aumentano i
pagamenti e gli incassi tracciabili. Non da ultima, è non meno importante la
necessità che l’Italia si uniformi agli altri Paesi europei quanto a pagamenti
digitali e carte elettroniche, risultando oggi piuttosto “arretrata” in
materia: chi ha avuto modo di fare acquisti all’esterno avrà notato la
differenza.
Nel Decreto annunciato
per Settembre pare sia prevista una multa pari a 500 euro per chi non si è
dotato del POS; anche dopo aver pagato la multa, se entro 30 giorni il
dispositivo non viene acquisito e comunicato entro 60 giorni alla Guardia di
Finanza, è prevista una seconda multa più salata, pari mille euro. In caso di
reiterata violazione è prevista la sospensione dell’attività commerciale o
professionale fino all’installazione del dispositivo.
Cari amici, credo che a
questo punto ci sia qualcosa d veramente urgente da mettere sul tappeto. La
prima ipotesi è che con il varo del Decreto venga previsto un sistema di sgravi
fiscali o incentivi per i commercianti che utilizzano maggiormente la carta di
credito e/o di debito per i pagamenti. Insomma un sistema che serva a premiare
l’esercente, il professionista o l’impresa che ha rispettato la normativa. La
seconda, importante quanto la prima, riguarda gli emittenti delle carte e il
sistema bancario. È necessario ridurre al massimo le commissioni, oggi troppo
penalizzanti, mentre le banche dovranno abbassare il costo dei POS.
“Abbiamo aperto un
tavolo con le categorie di professionisti – ha spiegato il Vice Ministro Casero
– e parleremo anche con le banche per ridurre i costi dei POS”. Credo che con
gli obblighi senza contropartita non si potrà ottenere quella collaborazione
che il Governo si augura. La logica credo che stia sempre in quella indicata
dagli antichi e saggi proverbi, come quello che suggeriva di dare sempre un
colpo al cerchio e uno alla botte…
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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