Oristano
11 Maggio 2017
Ennesima pensata
geniale dell’italica fantasia: circolare impunemente con un’auto immatricolata nei Paesi
dell’Est! A che pro? È presto detto: questo sistema offre non pochi vantaggi,
considerati i pesanti balzelli che gravano sulle auto di casa nostra. Proprio
per questo negli ultimi anni sono aumentate in modo esponenziale le auto,
specialmente di lusso, circolanti in Italia con targhe bulgare o rumene, per
citare le più utilizzate. Al volante, però, non ci sono stranieri ma cittadini italiani.
Sono questi i “furbetti” che, aggirando la legge, riescono a risparmiare cifre
consistenti sul pagamento del bollo (o super-bollo), dell’assicurazione, oltre
ad evitare di pagare le frequenti multe per scorretta circolazione, sfuggendo in questo modo ai controlli
fiscali e di sorveglianza del rispetto delle norme.
Il giochino messo in
atto è abbastanza semplice: questi furbetti non fanno altro che immatricolare la
loro auto in un Paese dell'Est (con l'utilizzo di un prestanome residente in uno di questi Paesi) e il gioco è
fatto! Il bollo e l’assicurazione, infatti, si pagano nel Paese in cui viene
effettuata l’immatricolazione. Un esempio: in Romania l’assicurazione RC Auto
non arriva a 200 euro annui. Con questo sistema si elude anche il pagamento del
superbollo italiano per le auto di lusso, e, cosa di non poco conto, oltre a
non rischiare di perdere preziosi punti sulla patente per le infrazioni, si
riesce anche a sfuggire al redditometro.
Altro problema di grande
importanza e costo sono le multe per le possibili violazioni del codice della
strada. Quando i verbali arrivano oltreconfine (se arrivano, in quanto spesso
vengono restituiti al mittente) risulta praticamente impossibile recuperare dal
“prestanome” gli importi dovuti, e il mittente ci rimette pure le
costose spese di spedizione.
Si, amici, multe e infrazioni da autovelox cadono praticamente quasi sempre nel vuoto, a cui si aggiunge anche il fatto che questi veicoli, vista l’immunità che riescono a crearsi, circolano nelle Ztl o in altre zone vietate, in barba ai vari divieti che gli automobilisti onesti si curano di rispettare. Su queste auto anche la revisione obbligatoria può essere fatta "a distanza", grazie a meccanici compiacenti d’oltre-frontiera.
Si, amici, multe e infrazioni da autovelox cadono praticamente quasi sempre nel vuoto, a cui si aggiunge anche il fatto che questi veicoli, vista l’immunità che riescono a crearsi, circolano nelle Ztl o in altre zone vietate, in barba ai vari divieti che gli automobilisti onesti si curano di rispettare. Su queste auto anche la revisione obbligatoria può essere fatta "a distanza", grazie a meccanici compiacenti d’oltre-frontiera.
Ma c’è un altro
problema ancora più grave: quello assicurativo. Negli incidenti stradali
causati da queste auto, spesso ad avere la peggio sono pedoni o altri
automobilisti nostrani, che difficilmente riusciranno a farsi risarcire. Mentre le
assicurazioni sulle nostre auto coprono abbastanza bene i rischi, e in caso di
incidenti con feriti o morti sborsano cifre importanti che arrivano anche a
superare il milione di euro, queste auto “straniere” non hanno particolari
problemi di circolazione, formalmente coperte con assicurazioni contratte a basso costo (o
addirittura non assicurate) nei Paesi dell’Est dove sono immatricolate. I corpi
di polizia italiani, infatti, non possono contestare loro l’inadeguata o mancata
copertura assicurativa, in quanto è proprio la targa straniera a coprirli,
anche se in realtà (lo sanno bene anche i tutori dell'ordine) l'auto viene regolarmente usata da nostri connazionali.
Purtroppo con le attuali
le norme in vigore, che appaiono come un puzzle normativo incompleto, di fatto viene incentivata
la furbizia, quella che noi italiani possediamo in abbondanza. L’attuale normativa che
regola la circolazione stradale (il Codice della Strada), appare bisognosa di un adeguato aggiornamento, tale da “evitare” le furbizie di questo tipo
che portano ulteriori furbetti a rivolgersi verso il Sud-Est Europeo, con serie conseguenze si per il nostro
sistema finanziario che di controllo. Anche l’Automobile Club d’Italia di recente la lanciato un
campanello d’allarme, chiedendo alle Istituzioni di trovare validi rimedi per
arginare i non pochi danni creati dall’attuale vuoto normativo.
Ora pare che il Governo
si appresti a varare una nuova legge, tendente a contrastare i furbetti che
guidano le sempre più numerose auto con targhe straniere, che causano i danni
prima evidenziati. Il Governo sembra deciso ad inserire nel Codice della Strada
una nuova norma, chiamata ad integrare l’articolo 132, battezzato 132-bis.
Il nuovo articolo del
Codice sancirebbe che qualunque persona residente anagraficamente in Italia che
circola alla guida di un’auto con targa straniera dovrà essere in grado di
documentarne la regolare detenzione del mezzo e la legalità del suo uso. Nel
caso la persona interessata non riesca a produrre la documentazione richiesta,
scatterà il ritiro della carta di circolazione per un periodo di 30 giorni,
abbinato ad una multa amministrativa, che potrà variare dagli 84 ai 335 euro.
La persona residente in Italia che guida vetture di proprietà di imprese estere
di leasing o di locazione senza conducente, avrà l’obbligo di immatricolare la
vettura nel nostro paese se la vettura in questione circola sul territorio
italiano per almeno 30 giorni.
Cari amici, sicuramente
una volta approvata la nuova norma potra limitare gli attuali danni, anche se credo
che i furbetti smascherati cercheranno di trovare ulteriori soluzioni alternative
per continuare ad evadere multe e tasse e circolare "da padroni" nelle strade. Insomma, con la nostra straordinaria fantasia, sarà
sempre un gioco a “guardie e ladri”,
dove i ladri, come ben sappiamo, vincono molto più spesso delle guardie…
A domani, amici.
Mario
1 commento:
Fantastico
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