Oristano 13 settembre 2024
Cari amici,
Che il mito di ATLANTIDE
continui ad affascinare l’uomo fin dai tempi più antichi è una incontestabile realtà. Questo
continente scomparso fu uno dei miti più suggestivi dell’Antica Grecia, in
quanto considerato una terra paradisiaca, posizionata, secondo i greci, oltre i
limiti del mondo allora conosciuto e che, misteriosamente poi scomparve, inghiottito
dal mare. La leggenda di Atlantide la troviamo negli scritti del filosofo greco
Platone, vissuto tra il 427 e il 347 a.C.., dove Atlantide risulta citata in ben due sue
opere, il Timeo e il Crizia; Platone racconta che il famoso legislatore
ateniese Solone conobbe la storia di Atlantide quando visitò l’Egitto.
Secondo l'antica leggenda l’isola
di Atlantide apparteneva al dio Poseidone, che si innamorò e sposò una giovane
ragazza dell’isola di nome Cleito. Poseidone, da dio innamorato, costruì una
città sull’isola e su una montagna al centro della città costruì un palazzo per
la sua amata Cleito. La coppia ebbe dieci figli e, col tempo, Poseidone divise
l’isola tra di loro, dando a ciascuno una sezione da governare. Sempre secondo
la leggenda, Atlantide era una terra meravigliosa, ritenuta un vero, mitico paradiso.
Su questa mitica isola gli abitanti non dovevano
lavorare, in quanto era presente ogni tipo di cibo e abbondanza di animali.
Poseidone aveva creato un flusso di acqua calda e uno di acqua fredda per
l’isola. In questo luogo ameno vi erano palazzi e templi meravigliosi. L’abbondanza
era luogo comune: vi era tanto oro, argento e altri metalli preziosi. Tutto
cambiò quando gli dèi cominciarono a mescolarsi con gli esseri umani. Gli Atlantidei
divennero avidi, rompendo l’equilibrio esistente. Si, l'ingordigia crebbe a dismisura ed essi si armarono e
andarono alla conquista di altre terre nel Mediterraneo.
A quel punto il re dell’Olimpo,
Zeus, infastidito dal comportamento degli Atlantidei, fece scoppiare un
terrificante terremoto, che, unitamente a potenti maremoti, fece sprofondare
Atlantide nel mare, tanto che di quel grande Continente rimasero solo pochi lembi fuori dal mare. Questi
lembi di terra sopravvissuti potrebbero essere proprio la Sardegna, terra degli
Shardana e le Isole Canarie, l’antica patria dei Guanci. Storia
o leggenda, cari amici? Sicuramente direi che quella di Atlantide è una storia
romanzata, e che di questa immensa isola, grande quanto il Nord Africa e una parte
dell’Oriente, quei piccoli “pezzi” sopravvissuti potrebbero essere proprio la Sardegna e le
Isole Canarie.
È proprio il riscontro a queste ipotesi che
gli studiosi continuano a cercare: i resti della mitica Atlantide. Lasciando
da parte la leggenda e quanto ipotizzato per la Sardegna e gli Shardana, di cui abbiamo già parlato, vediamo perché l’attenzione si è ora focalizzata sulle Isole Canarie. Quando su
queste isole arrivarono gli spagnoli (essi sbarcarono a Tenerife nel XIII
secolo), essi, dopo averle conquiste, appresero dalla popolazione locale – I GUANCI
- che essi si ritenevano i discendenti “degli
unici superstiti di un’antica catastrofe che era indelebilmente custodita nella
loro memoria ancestrale”.
Quando gli spagnoli
spiegarono che c’era un mondo ben vasto al di fuori del loro mondo, essi restarono
stupiti, in quanto erano convinti che “le isole dell’arcipelago fossero gli
unici resti di una grande terra scomparsa sotto le acque”, come risultava da
antichi documenti dei loro antenati. Oggi i Guanci sono scomparsi, in parte estinti
oppure assorbiti dai colonizzatori spagnoli. Le perplessità degli spagnoli erano
anche altre. Questo popolo non presentava le caratteristiche comuni alle
popolazioni mediterranee: essi erano alti, di pelle bianchissima, con occhi
celesti e capelli rossicci; portavano folte barbe e, cosa alquanto strana per
degli isolani, nutrivano una profonda paura del mare! Questa paura proveniva, forse,
dall’inestinguibile terrore, insito nell’inconscio, causato dal terribile
cataclisma che aveva fatto scomparire ATLANTIDE?
Amici, mito e realtà si
intrecciano, e, chissà, se riusciremo ad avere prove concrete! Gli antichi Guanci
non sopravvissero allo sterminio dei
conquistadores europei, e in particolare del colonialismo spagnolo-cattolico. Ora
di loro rimangono solo alcune statue di bronzo a ricordarli, in quella che fu
la loro terra, frammentata in diverse isole. Con la loro estinzione, sicuramente, è andato perso un pezzo
importante della nostra storia! Una storia che può essere considerata un puzzle
con diversi tasselli mancanti!
Gli studiosi, però, continuano
le loro ricerche. Il dubbio che li assilla è “come” i Guanci siano arrivati alle
Canarie; una ipotesi è che siano arrivati dall'Africa, successivamente alla desertificazione
del Sahara; l’ipotesi è che il popolo del Monte Atlante (Popolo dei Ma) si
diresse in parte verso il Nilo e in parte verso le Canarie. Ed è curioso che i
rappresentanti del Popolo dei Ma venissero chiamati Atlantidi dal grande
storico Erodoto, mentre il sommo Platone definiva la zona da cui provenivano
Atlantide.
Cari amici, dipanare la
storia della mitica Atlantide, quando mancano fonti certe non è certo facile! Eppure,
anche se manca la certezza, i Guanci potrebbero essere stati davvero una
piccola parte degli ultimi superstiti della mitica Atlantide! Una piccola prova
è costituita dal fatto che, al momento dell’invasione spagnola, il territorio
dei Guanci risultava diviso in 10 Distretti, ciascuno governato da un Mencey.
La stessa organizzazione, insomma, vigente ad Atlantide, secondo quanto
raccontato dal filosofo greco nel Timeo (e nel Crizia). Non c’è dunque da
stupirsi se i Guanci sono da considerarsi eredi del popolo del Grande
Continente distrutto da un immane cataclisma.
A domani.
Mario
2 commenti:
La definizione di Oceano Atlantico nel mondo greco nel IV secolo a.c era nella definizione di Aristotele, in suo libro "Sull'universo": " Il mare che si trova al di fuori della terra abitata e che bagna le nostre regioni, circondandole, viene detto sia ' Oceano' che 'Atlantico'". Si consiglia di leggersi il libro "Il mulino di Amleto" di Giorgio de Santillana e di Hertha von Dechend, insieme al "Mito degli dei primordiali" del mondo egizio.
Da parecchio tempo è stato scoperto un enigma della Sfinge che era noto ai più ma invisibile. L'enigma è questo: " Dimmi, o navigatore, perché ci sono i quattro punti cardinali? Lo sforzo per sostenerlo è erculeo. Sai darmi la risposta?".
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