mercoledì, settembre 11, 2024

SARDEGNA: NELLA NOSTRA ANTICHISSIMA ISOLA NEL LONTANO PASSATO ERA PRESENTE ANCHE IL “GERBILLINO”, PICCOLO RODITORE OGGI ANCORA PRESENTE IN AFRICA, MEDIO ORIENTE E ASIA.


Oristano 11 settembre 2024

Cari amici,

Il GERBILLINO (Gerbillinae Gray, 1825) è un piccolo roditore, appartenente ad una sottofamiglia, i Muridi, roditori che vivono nelle zone desertiche o semidesertiche dell'Africa e dell'Asia; sono comunemente noti come Gerbilli, Merioni e Ratti delle sabbie. Questi piccoli  roditori sono minuscoli, con un peso che varia da 12 g del gerbillo pigmeo a 250 g del merione marocchino. Attualmente il loro habitat è quello delle zone desertiche e sub-desertiche dell'Africa settentrionale, del Sahel, del Corno d'Africa, dell'Africa orientale e meridionale, del Vicino Oriente, della Penisola Arabica e dell'Asia centrale, fino alla Cina centro-settentrionale e all'India occidentale.

Il Gerbillino nell’aspetto è, in un certo senso, simile al criceto, ma - a differenza di quest'ultimo - è dotato di una lunga coda rigida ricoperta di pelo e di lunghe zampe posteriori che gli consentono di spiccare salti e balzi scattanti. Gli esemplari maschi hanno generalmente dimensioni maggiori rispetto agli esemplari femmine; il colore del mantello può essere variabile, dal beige al marrone, fino ad arrivare al nero, al grigio e al bianco, con tutte le sfumature possibili. Gli occhi possono essere neri oppure rossi, a seconda dei casi. I Gerbillini comunicano sia con il linguaggio del corpo che con squittii e fischi.

Questi gerbilli sono abilissimi scavatori che, in natura, costruiscono tane sotterranee decisamente elaborate. Sono animali onnivori, ma si nutrono principalmente di piante e semi, mentre il consumo di insetti è generalmente occasionale. Questo piccolo roditore è un animale socievole (tanto che oggi è considerato anche un animale da compagnia), ed è dotato di un'indole tendenzialmente curiosa. Animale alquanto selettivo, accetta la pacifica convivenza solo con gli appartenenti alla stessa famiglia, socializzando raramente con soggetti di famiglie diverse; solo nel caso che con questi si sia fatta vita insieme fin dalle prime settimane di vita.

Ebbene, amici, la nostra Sardegna, terra antichissima, fu popolata, millenni fa, da animali preistorici oggi estinti, e, fra questi, c’era anche questo particolare roditore: il GERBILLINO, che, chissà per quale ragione, poi si estinse. Tra le cause che portarono alla sua scomparsa si presume che potrebbero esserci diversi fattori, tra cui le variazioni climatiche, che probabilmente non ne consentirono la sopravvivenza. Ma come siamo arrivati a sapere che il Gerbillino era presente in passato nella nostra isola?

A scoprire la presenza di questo piccolo roditore nella nostra isola è stato il grande paleontologo Daniel Zoboli. Lo studioso, laureato in Scienze della Terra e in Scienze e Tecnologie Geologiche con tesi in paleontologia, svolge al momento le sue attività presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Cagliari, dove ha conseguito anche il dottorato di ricerca in Scienze e Tecnologie della Terra e dell’Ambiente. Daniel Zoboli, 39 anni e un curriculum di tutto rispetto, è anche il creatore della pagina Facebook “Animali e piante fossili della Sardegna”.

Questo serio studioso è un profondo conoscitore del nostro passato, che, nelle sue lunghe ricerche, ha scoperto che in Sardegna, nel lontano passato, erano presenti diversi animali preistorici: dal mammut sardo nano al millepiedi gigante, ma anche squali, coccodrilli, antichi perissodattili simili a tapiri, marsupiali, iene, cani selvatici, lontre e testuggini giganti. Ed ecco, ora, la recente scoperta di questo grande studioso: nel Nord-Est dell’isola, precisamente sui monti di Orosei, in passato era presente anche il Gerbillino.

La scoperta è partita dal ritrovamento di un fossile (un molare superiore di Gerbillino), scovato in uno dei riempimenti carsici del Monte Tuttavista di Orosei. Fossili di questi roditori sono stati ritrovati anche in Europa e nell’Italia peninsulare, dove erano presenti sino al Pliocene Inferiore. Per ora il molare di Gerbillino ritrovato risulta essere l’unico resto fossile che testimonia la presenza di questo roditore in Sardegna; il fossile è stato ritrovato in associazione a quelli delle tipiche specie di mammiferi del Pleistocene Superiore, tuttavia, è altamente probabile che si tratti di un fossile rimaneggiato (eroso dal deposito originale e che ha successivamente trovato una “nuova casa” in un deposito più recente) e dunque riferibile a un periodo ben più antico.

Amici, il ritrovamento di Daniel Zoboli, per quanto possa considerarsi alquanto modesto,  è da ritenere un chiaro esempio di come un singolo fossile (in questo caso un piccolissimo dente) possa rappresentare, per ora, la testimonianza della presenza di una nuova particolare specie, da aggiungere al lungo registro fossile dell’antica fauna della Sardegna. Grazie professor Zoboli della sua passione e dei suoi approfonditi studi, che catapultano i lettori in quello che è uno straordinario viaggio nel tempo, fino alle epoche più remote e ricche di segreti della nostra antichissima terra sarda!

A domani, cari lettori!

Mario

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