giovedì, settembre 12, 2024

L'INESAURIBILE BATTERIA DEL CAMPANELLO ELETTRICO DI OXFORD: FUNZIONA MISTERIOSAMENTE DA QUASI 200 ANNI! STA NELLA SUA PARTICOLARE BATTERIA IL SEGRETO DEL SUO LUNGO FUNZIONAMENTO?


Oristano 12 settembre 2024

Cari amici,

L’uomo da tempo è alla spasmodica ricerca di energia autoprodotta, ovvero di fonti energetiche autorigeneranti, possibilmente perpetue, come delle batterie che funzionino "per sempre" senza bisogno di ricariche. Oggi, anche quelle più sofisticate, seppure durino a lungo, hanno poi bisogno di essere ricaricate. Indubbiamente una soluzione alquanto difficile da trovare, anche se le speranze non mancano! Ci sono stati degli esperimenti nel passato che, forse, ci spingono verso una via da seguire. Uno di questi esempi è la “CAMPANA DI OXFORD”, un campanello elettrico sperimentale che ha iniziato a funzionale nel 1840 e che, strano ma vero, sta ancora funzionando! Vediamo insieme questa strana storia.

Siamo in Inghilterra nella prima metà del secolo scorso. All’Università di Oxford, nel 1840, insegnava, come docente di fisica, il Reverendo professor Robert Walker. Questo colto prete, nell’intento di spiegare nel modo più chiaro e pratico ai suoi studenti il funzionamento di un campanello-orologio elettrico, acquistò da certi costruttori di strumenti di precisione, i signori Watkin and Hill, una particolare campana da loro realizzata nel 1825. La portò in classe per mostrarla e spiegarne praticamente il funzionamento ai suoi allievi.

Questo dispositivo era, per l’epoca, alquanto innovativo, apparendo ai più quasi miracoloso; acquistato in un corridoio vicino all'atrio del Clarendon Laboratory presso l'Università di Oxford (Il dispositivo è noto come Oxford Electric Bell o Clarendon Dry Pile), stupì non poco i suoi studenti, che iniziarono a prendere confidenza con il felice connubio tra energia e funzionamento meccanico, dimostrato da quel campanello elettrico sperimentale, che funzionava autonomamente. Una vera rivoluzione, se pensiamo che, da allora, questo campanello non ha più smesso di funzionare!

Si, amici, questa Campana elettrica di Oxford si trova ancora oggi nel Clarendon Laboratory dell'università – da cui ha preso la prima parte del nome – protetta da ben due strati di vetro. Ma vediamo meglio come funziona in realtà questo curioso orologio. Motore di questo strumento sono le sue due batterie, che somigliano moltissimo a quelle "a muschio secco", realizzate dal prete e fisico italiano Giuseppe Zamboni. Queste batterie erano composte da almeno 2000 paia di dischi di stagnola incollati su carta impregnata di solfato di zinco e rivestiti sull'altro lato con biossido di manganese. Le pile non sono asciutte, ma contengono la giusta quantità d'acqua per fornire l'elettrolita senza causare cortocircuiti.

Le batterie della campana di Oxford risultano sigillate al loro esterno, con un rivestimento che si ritiene sia di zolfo, tanto da sembrare delle candele. Per conoscere esattamente la loro composizione bisogna aspettare che le batterie muoiano: come abbiamo scritto in precedenza, se dovessimo aprirle ora l'esperimento avrebbe fine, e gli scienziati, invece, vogliono farlo durare il più a lungo possibile. La domanda che essi in particolare si pongono è: Perché questa campana-orologio elettrica è rimasta in funzione da così tanto tempo, cosa straordinaria per una batteria?

Le ipotesi sono tante. Si pensa che, almeno in parte, il motivo per cui la campana suona da così tanto tempo sia dovuto al fatto che non richiede molta energia e che non ne spreca molta. Il dottor Robert Taylor dell'Università di Oxford ha spiegato: “Mentre si muove avanti e indietro, la piccola campana di piombo tocca le due batterie da entrambi i lati, e così facendo si carica e si scarica di continuo. Una piccola quantità di carica filtra tra le due estremità e l'unica perdita è la resistenza dell'aria”. Ora, dopo i molti anni del suo funzionamento, ci si chiede: “Durerà ancora a lungo? Quando smetterà di funzionare? La campana ha suonato per tanto tempo, ma non lo farà all'infinito, e presto o tardi smetterà di funzionare! Secondo Taylor ci vorranno tra i 5 anni o i 10 al massimo, visto che negli ultimi 40 anni ha rallentato sempre di più la sua forza. Si fermerà perché prima o poi tutte le batterie si esauriscono, e quando finirà l'energia la campana smetterà si suonare, rendendo l'Università di Oxford un po' più silenziosa. Ma sarà proprio così? Chissà!

Cari amici, l’uomo continua ad andare alla ricerca di fonti energetiche che si auto-rinnovino all’infinito, ma il traguardo sembra ancora lontano! Per ora l’osservazione continua, visto che la Oxford Electric Bell pare che, per ora, abbia suonato oltre 10 miliardi di volte! La strada per trovare l’energia che funzioni all’infinito sembra essere stata tracciata!

A domani.

Mario

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