giovedì, settembre 05, 2024

DIAMO IL BENTORNATO IN SARDEGNA A “S'ABILASTRU”! QUEST'AQUILA ERA BEN PRESENTE IN PASSATO, MA SUCCESSIVAMENTE SCOMPARVE. ORA TORNERÀ A VOLARE!


Oristano 5 settembre 2024

Cari amici,

S’ABILASTRU, come viene comunemente chiamata in sardo l’Aquila del Bonelli, un rapace considerato per un lungo periodo praticamente estinto,  è tornato di recente a volare nei cieli dell’Isola! Nello scorso luglio altri esemplari (4 per l’esattezza) sono stati liberati dalla grande voliera di Santa Maria, in agro di Bosa. Questa splendida specie di rapace, ormai scomparsa dalla nostra isola, si sta reintroducendo grazie a un nuovo importante progetto: il LIFE “ABILAS”, finanziato dall’Unione Europea.

Parco di Tepilora

La Regione Sardegna, per l’esecuzione del progetto, ha dato incarico all’Agenzia Forestas, che, insieme ad ISPRA (capofila), Assessorato della Difesa dell’Ambiente, Enel-Distribuzione S.p.A. e alla ONG spagnola GREFA, porteranno avanti questo progetto di reintroduzione  nei prossimi 6 anni (fine progetto prevista per il 2030). S’Abilastru, dunque, è tornato a volare nei cieli dell’Isola! Con questi 4 nuovi esemplari appena reintrodotti, le aquile del Bonelli presenti nell’isola sono ora 18, e saranno costantemente monitorate dal personale dell’Agenzia Regionale Forestas, operativo nel Parco Naturale Regionale di Tepilora, e dall’ISPRA. Altri esemplari verranno reintrodotti nei prossimi anni.

Già nel 2018 aveva preso vita il progetto di reintroduzione in Sardegna dell’Aquila di Bonelli, con l’avvio   del Progetto LIFE Aquila A-life (concluso nel 2022), proseguito poi nel 2023 grazie al finanziamento del progetto “BACK TO SARDINIA: supporting the return of Bonelli’s eagle in Sardinia”, portato avanti a cura del Fondo REWILDING EUROPE. “ABILAS”. Quello attuale, dunque, è la naturale prosecuzione dei precedenti due interventi, nato per consolidare i risultati già ottenuti con le attività di reintroduzione della specie (Aquila fasciata) nella nostra Isola, da cui mancava da decenni.

E non è tutto. Nei prossimi anni proseguiranno ancora i rilasci di giovani esemplari provenienti dal Centro di captive breeding della ONG spagnola GREFA di Majadahonda (Madrid), affiancate da altre attività – sempre finalizzate a consolidare il ritorno di questa specie in Sardegna – come il sostegno alla presenza del coniglio selvatico, preda speciale per questa piccola aquila ed attualmente in forte contrazione su quasi tutto il territorio dell’Isola. Inoltre si lavorerà ancora sulla messa in sicurezza delle linee elettriche, anche e soprattutto per minimizzare i casi di morte per elettrocuzione.

Ora, amici, si può orgogliosamente affermare che la rinnovata presenza di questi esemplari di “aquila fasciata” (più piccola dell’aquila reale ma non meno affascinante né meno importante), è sicuramente un’ottima notizia per il patrimonio della fauna selvatica della Sardegna. Ma vediamo ora insieme, amici, alcune delle principali caratteristiche di questo orgoglioso rapace, che per secoli ha solcato i cieli della nostra Sardegna.

Quest’aquila ha, di norma, una lunghezza di 65-70 cm, con apertura alare di 150-160 cm, e peso medio di 2 kg. Le parti superiori sono bruno scuro, in contrasto con quelle inferiori più chiare, con una macchia bianca sul dorso. Testa piccola ma sporgente. Le ali ampie appaiono squadrate da margini quasi in parallelo, con un leggero assottigliamento all’estremità. La coda è lunga, grigia e con una banda nera terminale. Il becco è grigio-bluastro, con punte nere e cera gialla. Le zampe sono gialle e l’iride giallo brillante.

L’Habitat de S’Abilastru è costituito dagli ambienti rocciosi e aperti dei nostri monti, a quote non molto elevate, nelle valli fluviali, boschi a macchia mediterranea, pascoli e zone paludose. Si nutre di piccoli mammiferi come conigli e lepri) e di uccelli, talvolta lucertole e bisce. Caccia gli uccelli in volo con estrema destrezza. La sua riproduzione è portata avanti in nidi realizzati sulle pareti rocciose. La deposizione delle uova (1-3) avviene tra febbraio e marzo.

Cari amici, l’aquila del Bonelli è da tempo considerata una “specie minacciata”, sia a livello regionale che nazionale, vulnerabile a livello europeo. In Sardegna, prima di queste ultime reintroduzioni, le osservazioni certe degli esemplari ancora presenti erano alquanto rare, tanto da mettere in discussione la sua presenza nell’isola. Ora si comincia ad essere più tranquilli, circa la loro presenza, che di certo aumenterà nei prossimi anni. Il grado di protezione di quest’aquila, previsto dalla Convenzione di Berna, è quello previsto nell’All. III; DIR. CEE 409/79, All. I; L.R.23/98. Viva dunque l’ABILASTRU, a cui diamo…un caloroso bentornato!

A domani, amici lettori.

Mario

1 commento:

Anonimo ha detto...

BRAVO MARIO