venerdì, luglio 12, 2024

NASCERÀ DAVVERO NEL PORTO DI ORISTANO IL CENTRO DI FABBRICAZIONE EUROPEO DELLE PALE EOLICHE OFFSHORE GALLEGGIANTI?


Oristano 12 luglio 2024

Cari amici,

Come ha di recente pubblicato il giornale-online LINKORISTANO, nel nostro porto industriale starebbe per nascere il più grande cantiere italiano per la fabbricazione delle pale eoliche galleggianti, che poi verrebbero esportate. Il progetto in atto è quello presentato da SEAWIND ITALIA, e le pale prodotte nella zona industriale del porto oristanese verrebbero poi esportate per essere installate nell'Europa meridionale. Il nostro porto, quindi, sarebbe stato scelto per ospitare il principale centro europeo di fabbricazione e assemblaggio di pale eoliche offshore galleggianti.

Che il porto industriale di Oristano-Santa Giusta, fosse stato individuato come possibile base logistica, lo si era ipotizzato già dallo scorso aprile, quando furono sbarcate in porto tutta una serie di componenti di numerose pale e torri eoliche (circa 30), alcune delle quali, di recente, sono state caricate su grossi camion per essere portate nei luoghi di collocazione (pare che il materiale sia destinato ai nuovi impianti a terra, da realizzare a Musei, Domusnovas e Villacidro, progetti presentati dalla società piemontese ESNA.

La SEAWIND ITALIA, che è una controllata dell’olandese Seawind Ocean Technology BV, società alquanto famosa potendo contare su partner come Buzzi Group e Manini Prefabbricati, conta di avviare questo ambizioso progetto, che mira ad avere come mercato l’intero Mediterraneo meridionale. Il cantiere operativo nel porto di Oristano sarà aperto dalla società OCAP (Oristano Construction & Assembly Port), che, comunque, nulla ha che a che vedere con il recente sbarco delle pale eoliche arrivate di recente in porto.

La location dove dovrebbe insediarsi l’OCAP, la nuova fabbrica, sarebbe stata individuata dal Consorzio Industriale Provinciale Oristanese, nell’area da 65 ettari posta nella zona del canale a fianco al deposito di Higas; nel lotto in questione, destinato al nuovo insediamento, si trova anche il capannone del vecchio cantiere navale, mai entrato in funzione e oggi in stato di abbandono. Capannone che ora verrà utilizzato dall’Ocap (non si tratta di un deposito ma, appunto, di un polo per la  fabbricazione e l’assemblaggio di torri eoliche offshore galleggianti), vista la nuova frontiera che ha imboccato l'eolico; la produzione e l'assemblaggio a terra (che sarebbe meno costosa che altrove), sarebbe un’alternativa più rapida all’assemblaggio in mare delle pale eoliche, che richiede invece costose imbarcazioni per il sollevamento e l’installazione.

A pieno regime, come  si legge sul sito web oristano-cap.com, l’impianto sarebbe in grado di costruire e assemblare ogni anno 50 unità con turbine eoliche da 15-18 MW. Strutture che verrebbero poi trasportate su chiatte e quindi sganciate e rimorchiate fino a destinazione. Il progetto dell’OCAP attende ora di passare al vaglio della piattaforma telematica nazionale dello Sportello unico digitale ZES per le necessarie autorizzazioni, che al momento mancano. Da lì ci sarà il coinvolgimento dei vari enti interessati, locali e non, tra cui il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, per la procedura di impatto ambientale. 

Come tutti ben sappiamo sulle pale eoliche c’è in Sardegna tanta diffidenza. Il progetto che riguarda il futuro del  porto oristanese arriva quindi in un momento non certo favorevole. In Sardegna ormai c’è un diffuso movimento che teme l’avanzata di decine di impianti con le rinnovabili. Il Consiglio regionale, proprio di recente, ha approvato la legge “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali”, che mira a bloccare per 18 mesi la realizzazione di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo è quello di redigere nel frattempo il “Piano energetico regionale e la mappa delle aree idonee a ospitare gli impianti”, come stabilito dal Decreto approvato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.

Cari amici, il porto industriale di Oristano, dunque, diventerebbe il primo in Italia ad ospitare una fabbrica per produrre le pale eoliche offshore galleggianti. Il progetto, come si legge sui media, pare che abbia già avuto l’assenso di Provincia, Camera di Commercio di Cagliari-Oristano, Comune di Santa Giusta e di Oristano. Se tutto andrà in porto, a regime, la nuova fabbrica, come accennato, sarà in grado di costruire, assemblare e collocare ogni anno un buon numero di pale eoliche offshore (50), con una produzione prevista di oltre mille megawatt all’anno. Una fabbrica, dunque, di grande capacità produttiva, e con il costo più basso a livello globale. Se son rose…fioriranno!

A domani.

Mario

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