Oristano 28 luglio 2024
Cari amici,
Che la vita lavorativa
oggi, nel Terzo Millennio, sia diventata così arida e stressante, tanto da incidere
negativamente anche sulla produttività aziendale, è una realtà che si tocca con
mano tutti i giorni. Gli analisti del settore hanno già notato che con l’introduzione
dello “SMART WORKING”, resosi necessario nel periodo della pandemia, la
soddisfazione dei lavoratori interessati era aumentata notevolmente, con
positive ricadute anche sulla produttività aziendale. Insomma, l’equazione
lavoratore soddisfatto e maggiore produttività appare sempre più reale.
Da questa positiva
esperienza, ora si pensa ad un’altra forte innovazione nello svolgimento del lavoro: l’introduzione
della “SETTIMANA DI 4 GIORNI”, sempre più richiesta dai lavoratori per
poter meglio conciliare le esigenze familiari e sociali con il lavoro. Non solo
Smart Working, dunque, ma in aggiunta una possibile settimana lavorativa di 4
giorni. Amici, per il futuro del lavoro si prospettano, insomma, cambiamenti epocali!
Si, entrambe queste due
innovazioni, che modificano in modo drastico l’organizzazione del lavoro,
appaiono oramai praticabili, come del resto è stato rilevato da un’indagine
effettuata dalla più importante società di indagini di mercato, la Nielsen.
Insomma, non ci dovrebbero essere più dubbi: anche in Italia lo Smart Working e
la Settimana di 4 giorni dovrebbero diventare i pilastri dei nuovi modelli
organizzativi aziendali, in quanto capaci di conciliare al meglio le due
esigenze: migliorare la vita del lavoratore e salvaguardare e migliorare la
produttività aziendale.
Amici, lo Smart Working,
introdotto qualche anno fa per necessità, ha dimostrato pienamente la sua
validità, riuscendo a superare e poi spazzare via le paure di imprenditori e
manager, che cercavano in tutti i modi di impedire il superamento di un modello
organizzativo aziendale fermo al 1900, quando non esistevano ancora le
tecnologie di comunicazione digitale. La sua adozione, in costante aumento, è
stata ovunque un successo, contribuendo ad aumentare la produttività aziendale e
allo stesso tempo la qualità della vita dei dipendenti.
Tra i vantaggi del lavoro
svolto fuori dagli uffici aziendali, spiccano la riduzione dei tempi di
spostamento (77%) e dei costi associati (72%) e un miglior bilanciamento tra
vita lavorativa e vita privata (64%). L’indagine svolta dalla Nielsen ha fatto
emergere anche l’interesse degli italiani per la settimana corta ovvero l’introduzione
di un nuovo modello organizzativo che prevede “4 giorni di lavoro a
settimana”, anziché i 5 attuali. Anche in questo caso, la settimana
corta è vista positivamente da ben l’80% degli intervistati.
Anche nel caso della
settimana di 4 giorni, la lista dei benefici rinvenienti è lunga: più tempo da
dedicare alla famiglia, agli amici, alla cura personale. Per ottenere questo
beneficio oltre la metà dei lavoratori sarebbe disposto ad accettare una
maggiore flessibilità sull’orario (il 52%), un aumento della produttività (47%)
e un minor numero di pause (45%). Solo il 10% sarebbe invece disposto ad
accettare una riduzione dello stipendio per poter lavorare 4 giorni su 5.
Amici, il lavoro nel
prossimo futuro cambierà in modo sostanziale. Nel convegno “Smart Working Day 2023”, svoltosi a
Roma, si è assistito ad un interessante momento di confronto su queste
problematiche, con l’avvocato
giuslavorista Sergio Alberto Codella, partner di Orsingher Ortu Avvocati
Associati. Il dialogo ha evidenziato anche cosa sta succedendo all’estero:
dalla Gran Bretagna, per esempio, dove viene lasciata libertà alle aziende, al Belgio,
dove, invece, appare possibile l’intervento del legislatore; sperimentazioni si
segnalano pure in Spagna e addirittura in Giappone, Paese notoriamente noto per
il presenzialismo sul posto di lavoro.
Anche in Italia si
guarda con interesse alla riduzione della settimana lavorativa a 4 giorni. Per
esempio, un importante istituto bancario sta provando a distribuire – non per
tutti ma per gran parte dei lavoratori - la ridistribuzione dell’orario di
lavoro su 4 giorni settimanali, anche se, ad una riduzione delle giornate di
lavoro, non corrisponde, però, una altrettanto significativa riduzione del
numero delle ore settimanali.
Cari amici, la strada che
il lavoro imboccherà nel prossimo futuro è certamente alquanto interessante, considerato
anche che la produttività aziendale non ne subirebbe danno, ma anzi un incremento.
La risultante, dunque, con l’introduzione ragionata di questi due nuovi
elementi (Smart W. e Settimana di 4 giorni,), sarebbe una soluzione ottimale.
Gli studi di settore, infatti, hanno anche confermato, che ciò comporterebbe anche
una drastica riduzione dell’assenteismo e delle malattie brevi, che spesso sono
coincidenti proprio con il venerdì!
A domani.
Mario
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