mercoledì, luglio 03, 2024

ECCO UN ESEMPIO DEI SUBDOLI DANNI CREATI DAI SOCIAL: MUSK HA TESTATO INTERNET IN UNA TRIBÙ DELL’AMAZZONIA, ED ECCO I RISULTATI.


Oristano 3 luglio 2024

Cari amici,

L’AMAZZONIA è sicuramente una terra dove la vita si svolge ancora come millenni fa. La popolazione vive all’interno di tribù, trascorrendo la vita di oggi come nel lontano passato, ignara della moderna tecnologia. In una di queste tribù, quella dei MARUBO, dimorante da secoli lungo le sponde del fiume Ituí in piena foresta amazzonica, si vive proprio isolati dal resto del mondo, in modo completo e assoluto; ma questo fino a poco tempo fa, quando tutto è cambiato all’improvviso.

Come ha riportato il New York Times, Elon Musk, l'ultramiliardario iper tecnologico, ha deciso di portare Internet in Amazzonia, per testare l'impatto che avrebbe creato. Detto fatto: dallo scorso settembre gli indigeni della tribù dei Marubo hanno avuto l’accesso a internet ad alta velocità, sperimentando per la prima volta sia i vantaggi che le insidie della rete. La tribù dei Marubo, come prima accennato, viveva isolata dal resto del mondo in modo completo e assoluto, in un territorio aspro e difficile, alquanto distante dagli altri villaggi, raggiungibili solo dopo una settimana di cammino; immaginate, pertanto, cosa può aver scatenato la novità portata da Musk! Avere in mano l'avveniristico strumento è apparso a questi indigeni quasi come un sortilegio, insomma, come una specie di miracolo!

L’accesso ad internet ad alta velocità è stato reso possibile grazie all'iniziativa dell'imprenditrice americana Allyson Reneau, che ha donato alla tribù 20 antenne Starlink del servizio satellitare di Elon Musk. Come hanno raccontato sul New York Times, il giornalista Jack Nicas e il fotografo Victor Moriyama, che hanno percorso più di 80 km. di foresta amazzonica per raggiungere i villaggi della tribù Marubo, i circa 2.000 membri della tribù sono rimasti scioccati dall’ingresso nel mondo digitale, sperimentando sia i vantaggi sia le insidie della connessione alla rete.

Insomma, l’ingresso degli abitanti della tribù nel mondo digitale ha sconvolto le vite della Comunità Marubo: «Non abbiamo avuto il tempo di capire, studiare, imparare a usarlo. È stato uno shock», hanno commentato. Il risultato? Qualcosa di incredibile: decine e decine di persone, tra giovanissimi e adulti, incollati per ore allo schermo dello smartphone, ignorando e abbandonando del tutto quanto svolto in precedenza. Una scena davvero curiosa, che dopo i primi nove mesi di esperimento, è diventata un cliché: la gran parte le persone erano diventate pigre, ignorando totalmente il lavoro e il movimento, restando seduti, sempre incollati allo smartphone! Ecco, amici, le conseguenze del violento impatto della tecnologia calata all'improvviso sull’essere umano!

Amici, se tra i benefici di Internet c’è sicuramente quello di connettere le persone lontane, oltre a quello di avere soccorso in caso di calamità, tuttavia, l'accesso a internet non è esente da complicazioni. I leader della tribù Marubo stanno, infatti, già manifestando una crescente preoccupazione per l'esposizione dei giovani a vari contenuti inappropriati, come la pornografia, che circola liberamente nelle chat di gruppo. Questa nuova, improvvisa esposizione al mondo tecnologico ha provocato nella tribù cambiamenti comportamentali preoccupanti, inclusi quegli atteggiamenti sessuali più aggressivi manifestati dai giovani uomini. Un impatto violento, dunque, quello creato da Internet sui Marubo, facendo loro dimenticare le antiche tradizioni conservative, in essere nella tribù da centinaia di anni; tradizioni consolidate gettate alle ortiche, che prima, invece, avevano sempre avuto uno specifico uso, un particolare idioma, necessario al consolidato dialogo spirituale ("ayahuasca", liana degli spiriti) per connettersi con gli spiriti della foresta.

Il leader della tribù, Alfredo Marubo, ha condiviso con il New York Times la sua ansia, confermando la preoccupazione per il comportamento dei giovani e per il calo della comunicazione reale all'interno delle famiglie dove, invece, viene prediletta la connettività virtuale. La realtà, purtroppo, è che la nuova dipendenza dai dispositivi digitali, oltre all'esposizione a contenuti inappropriati, in particolare in adolescenza, sta alterando il tessuto sociale e culturale, che ha tenuto unita la tribù per molte generazioni.

Amici, dopo aver analizzato l'esperimento voluto da Musk, Stefano Rossi, psicopedagogista scolastico e conferenziere tra i più amati, oltre che uno dei massimi esperti di didattica cooperativa ed educazione emotiva, creatore del Metodo Rossi, ha dichiarato: "Quello che si sta verificando in questa popolazione non è diverso da quanto è già accaduto nelle nostre vite. Il termine corretto è alienazione. Lo smartphone è progettato dal primo all’ultimo pixel per attaccarci allo schermo distaccandoci dalle relazioni reali e il dato sulla violenza e i comportamenti sessuali dovrebbe farci riflettere e ci dimostra perché famiglia e scuola devono avere il coraggio di pensare con gli adolescenti i temi dell’educazione affettiva. Nel porno, l’altro non è più un soggetto ma un oggetto da usare e gettare via. Senza le parole di noi adulti i modelli, non solo sessuali, ma soprattutto relazionali, fanno scuola…".

Cari amici, l’esperimento di Elon Musk dimostra senza ombra di dubbio che le rivoluzioni, in particolare quella digitale, hanno bisogno di tempo per essere metabolizzate, ovvero vanno assorbite con lentezza, senza stravolgimenti. Succede anche da noi, quanto gli adolescenti hanno avuto in mano il primo smartphone che li ha introdotti in un mondo senza tabù, senza gradualità, entrando come un lampo nelle loro vite e sconvolgendone i ritmi e le precedenti abitudini. La “rivoluzione” digitale è senz’altro utile, ma va metabolizzata lentamente, non dall’oggi al domani, in modo che sviluppi nelle persone gli “enzimi” necessari ad assorbire il cambiamento. Vale per tutti: per noi e per gli abitanti dell’Amazzonia!

A domani.

Mario

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