giovedì, luglio 11, 2024

NELL'ORTO E IN GIARDINO, PRESTIAMO GRANDE ATTENZIONE ALL’EVENTALE PRESENZA DELLE “LUMACHE MELA”, RILEVABILE DAGLI AGGLOMERATI, SOTTO LE PIANTE, DI “UOVA ROSA”.



Oristano 11 luglio 2024

Cari amici,

Che con la “Globalizzazione” si siano diffuse nel mondo tutta una serie di specie animali e vegetali fuori dal contesto originario, è cosa ben nota. Specie che, prive di nemici naturali nel nuovo ambiente, stanno mettendo a dura prova la flora e la fauna locale, creando danni difficilmente rimediabili. Ebbene, tra queste specie aliene c’è anche la “LUMACA MELA” (Pomacea canaliculata), un tipo di chiocciola considerata particolarmente pericolosa in Europa per gli ingenti danni che causa alle colture. Questo mollusco gasteropode d’acqua dolce, appartenente alla famiglia delle Ampullaridae, da adulto raggiunge grandi dimensioni (la cui conchiglia può superare anche i 15 centimetri negli esemplari più massicci), diffondendosi e riproducendosi con una velocità impressionante.

Le dimensioni medie, comunque, sono di circa 5 centimetri di lunghezza per 6,5 di altezza. Il guscio ha una forma rotondeggiante con cinque o sei spire (somigliante ad una mela, da cui il nome corrente), ed è caratterizzato da una colorazione variabile, dal marrone scuro al giallo, passando per il verde. Il corpo va, invece, dal rosa al nero, e presenta due lunghe antenne e un grande sifone. Considerata la sua velocità di riproduzione e la sua pericolosità, la legislazione dell'Unione Europea, con la decisione 2012/697/UE, ha classificato questa lumaca (nome scientifico Pomacea canaliculata), come ”un organismo nocivo soggetto a quarantena”.

Originaria dell'Argentina, del Brasile, del Paraguay e dell'Uruguay, la lumaca mela è considerata una delle principali specie invasive d'acqua dolce al mondo. Il suo elevato tasso di riproduzione e la sua capacità di adattamento le permettono di vincere la competizione con le specie autoctone, sottraendo risorse e habitat, in quanto senza nemici naturali fuori dal contesto originario. Incredibilmente voraci, si nutrono principalmente di piante acquatiche e terrestri, alghe e detriti vegetali. Possono causare gravi danni alle coltivazioni di riso, taro, mais e altre piante coltivate.

Capaci di diffondersi con una rapidità incredibile, le femmine, più grandi dei maschi, depositano sacche di uova di colore rosa in grandi quantità; esse sono resistenti alla siccità, il che le rende capaci di sopravvivere in condizioni avverse e di diffondersi rapidamente. In caso di necessità, oltre a nutrirsi di vegetali, possono occasionalmente cibarsi anche di resti animali, ma possono anche sopravvivere per diversi mesi senza cibo, nonostante le loro dimensioni adulte siano ragguardevoli, visto che possono raggiungere i 6-8 centimetri.

Nel rispetto della decisione UE2012/697, che ha vietato la commercializzazione di questi gasteropodi in tutto il territorio europeo (in precedenza le lumache rosa venivano vendute soprattutto nei negozi di acquariofilia), ora, è stato disposto che “se negli Stati membri venisse riscontrata la presenza di questa lumaca in campi e in corsi d’acqua”, essi devono “istituire zone delimitate, al fine di eradicare tali organismi, garantendo un monitoraggio intensivo per verificare la loro presenza". Nel nostro Paese, chi le dovesse avvistare, dovrà comunicare subito la loro presenza al Servizio Fitosanitario Nazionale o Regionale.

Cari amici, nel nostro Paese, i controlli continuano, anche se, fortunatamente, ad oggi, non risultano degli avvistamenti, seppure la sua presenza o meno non è certa. Eventuali incontri, comunque, dovranno essere immediatamente segnalati alle autorità competenti, come avviene per il punteruolo rosso e altre specie aliene infestanti e nocive per la flora e la fauna autoctone. Reti di sorveglianza nelle risaie e in altri ambienti a forte rischio si stanno costantemente attivando, proprio per evitare i pericoli di una devastazione delle colture come già è avvenuto altrove. C’è davvero da stare all’erta!

A domani.

Mario

 

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