Oristano 20 luglio 2024
Cari amici,
Di certo, quando viaggiamo
in treno, oltre a essere concentrati sui nostri pensieri, magari ci piace osservare il paesaggio, ma difficilmente ci capita di osservare i binari; e, se anche fosse, non certo pensando alla curiosa “DISTANZA”
che separa un binario dall’altro, oppure domandandosi il motivo che ha creato quella
particolare misura. In realtà questa misura, meglio nota come “Scartamento ferroviario”, è una misura standard, nata in antica data, che corrisponde a 4 piedi e
8,5 pollici. Una misura che ai più appare alquanto strana! A pensarci ci si domanda:
“Perché è stato usato quel calibro? La risposta, è in realtà alquanto complessa, considerato il fatto che
quella misura ha radici che affondano nel lontano passato!
Tornando indietro nel
tempo, è bene sapere che furono gli inglesi a costruire per primi in Inghilterra
le ferrovie; questi validi ingegneri inglesi, successivamente, progettarono e realizzarono anche le prime ferrovie nel Far West degli Stati Uniti. Ebbene, anche nel progettare
la rete ferroviaria americana lo Scartamento ferroviario utilizzato fu lo stesso, nel senso che la
distanza fra i binari, rimase uguale, confermando quelle misure distanzianti, che in realtà erano alquanto più antiche, come vedremo tra poco.
Ma andiamo con
ordine. Gli inglesi, nel costruire le prime linee ferroviarie,
utilizzarono il personale qualificato che in precedenza aveva costruito le
carrozze tranviarie, e proprio da questa esperienza nacque la conferma: per le ferrovie fu usato “lo scartamento” usato in
precedenza per le carrozze. Ma torniamo ancora più indietro. Perché i costruttori
di carrozze tranviarie avevano utilizzato inizialmente quella misura? Il motivo fu semplice: perché le maestranze utilizzate per la costruzione dei tram usarono le stesse misure e gli stessi strumenti che in precedenza avevano usato per
costruire le carrozze trainate dai cavalli! Insomma, l’iniziale distanza che era stata stabilita
tra le ruote delle carrozze e dei carri, rimase sempre la stessa, ovvero ferma anche per tutti gli usi successivi!
A questo punto, tuttavia, c'è da dire che non siamo ancora arrivati all'origine. Quale fu la ragione per cui i primi inventori
delle carrozze stabilirono quella misura per distanziare le ruote? La principale
motivazione derivò dallo stato delle strade presenti nella vecchia Inghilterra. Su
queste strade erano presenti dei profondi, antichi solchi, scavati dalle ruote dei carri del passato, quando la trazione animale era l'unico mezzo di trasporto, per cui, se avessero
provato ad usare una distanza tra le ruote differente, le ruote dei carri si sarebbero rotte
più spesso nel percorrere le lunghe distanze. Quella scelta, dunque, fu dettata
dall’esperienza, visto che "uscire da quei solchi" avrebbe significato rompere il veicolo.
Amici, quei solchi profondi esistenti fin dal lontano passato furono scavati dai carri degli eserciti della Roma
Imperiale, andati alla conquista dell’Inghilterra! Sappiamo bene che i Romani
furono grandi costruttori di strade e di mezzi che percorrevano lunghe distanze
in tutta Europa (compresa l'Inghilterra), strade e carri necessari per la movimentazione delle
legioni. Furono proprio i solchi scavati nelle strade dai carri dei conquistatori
romani a creare quella particolare misura che successivamente venne adottata e utilizzata
dalle successive generazioni, fino ad arrivare ai nostri giorni ed agli odierni binari ferroviari.
È proprio vero, cari
lettori, che il presente è figlio del passato! L’esperienza fatta dai
romani con i loro carri da guerra, fu ritenuta valida anche dalle generazioni successive, e quei solchi profondi
lasciati sulle strade divennero una misura eccellente, che non fu mai cambiata. La
distanza tra le ruote stabilita dai Romani era stata così ben calcolata e sperimentata, che
gli intelligenti ingegneri inglesi la adottarono, sia nelle ferrovie della loro patria che in
quelle degli Stati Uniti! Questa era la misura: 4 piedi e 8,5 pollici! L’esperienza
del passato, insomma, fu successivamente adottata, e continuò ad esserlo nei secoli successivi, in quanto ritenuta valida ed efficiente.
Cari Amici, il post di
oggi può sembrare curioso, ma in realtà è la chiara dimostrazione che nulla si
crea di nuovo senza analizzare ed utilizzare le esperienze fatte dai nostri
predecessori nel passato. Per chiudere, cari lettori, questa riflessione sulla “distanza
tra le ruote” anche degli attuali mezzi ferroviari, voglio aggiungere una
chicca curiosa. Si dice che gli antichi ingegneri romani che
costruirono i carri da guerra dell’esercito imperiale li progettarono pensando
ai due cavalli che li avrebbero dovuti trainare. Questi carri furono
quindi studiati posizionando le ruote appena più larghe rispetto all'ampiezza delle estremità posteriori di
quei due cavalli che li avrebbero trainati; insomma, “la distanza tra le ruote” del carro fu calcolata estrapolando la misura ricavata dall’ampiezza “dai culi dei due cavalli!
Ciao amici, a domani,
Mario
Nessun commento:
Posta un commento