Spargi, Cala Corsaro
Oristano 6 Marzo 2016
Cari amici,
chi conosce l’arcipelago
de La Maddalena, situato al Nord della Sardegna, sa che andare a cercare altri
mari, più o meno esotici, è fatica sprecata: l’incanto straordinario, costituito
dalle isole di La Maddalena, Caprera, Spargi, Budelli, Razzoli, S. Maria, S.
Stefano e altre minori, è qualcosa di paradisiaco, in grado di competere ad armi
pari con le località marine più qualificate. Nel mio post su questo blog del
20 Febbraio ho parlato ampiamente dell’isola di Budelli, una delle perle di
questo arcipelago straordinariamente nota per la sua “spiaggia rosa” (immortalata
nel film "Deserto Rosso" di Michelangelo Antonioni), oggetto di aspra
disputa per la sua proprietà, che ancora non si sa come andrà a finire (http://amicomario.blogspot.it/2016/02/budelli-e-la-sua-spiaggia-rosa-quando-i.html).
Spargi è un’altra perla
preziosa di questo straordinario contesto, che ora costituisce il Parco
Nazionale Arcipelago della Maddalena, e anch’essa, guarda caso, risulta
oggetto di disputa per la sua proprietà! Vediamo oggi questa curiosa storia,
che affonda le sue radici nei secoli scorsi.
La storia racconta che
a Spargi approdò nei primi decenni dell'Ottocento un certo Natale Beretta, allora
latitante ma probabilmente innocente, che per anni visse nella macchia
impenetrabile dell'isola, riuscendo sempre a sottrarsi alla cattura. Quando, dopo
essere riuscito a dimostrare la sua innocenza venne assolto da ogni addebito,
preferì restare nell’isola, che egli considerava un vero paradiso terrestre. Vi
costruì una casetta, dove si installò con moglie e figli, e si diede alla
pastorizia e all'agricoltura. Felice di questa vita patriarcale (era proprietario
di oltre 200 pecore, 100 capre e 40 vacche), lavorava la terra con la sua
famiglia, ricavandone quanto necessario ai loro bisogni. Era così apprezzato e
benvoluto che tutti, che, seppur con un sorriso, lo chiamavano il Re di Spargi.
Successivamente con lo sviluppo del
turismo Spargi divenne meta molto ricercata, e le costruzioni militari realizzate
durante la guerra (poste su Cala Corsaro), una volta sistemate sommariamente, divennero
rudimentali locali rustici ricettivi. L'ultimo tra i più famosi "gestori" di
questi spartani locali fu il noto Giovannino Catogno che, stabilitosi nell’isola,
ereditò pure lui il titolo nobiliare di "Re di Spargi". Questo meraviglioso
“regno”, che lui da molti anni considerava suo, gli fece balenare l’idea,
sostenuta caparbiamente fino allo stremo delle forze, di diventarne proprietario per
usucapione, essendone – a suo dire – rimasto nel possesso dell’isola, senza turbative, per
oltre 20 anni.
“Io vivo da sempre su
quest’isola e ne sono, di fatto, il padrone”,
sosteneva con forza Giovannino Catogno (noto Rampazzo), originario di Ponza, ma vissuto sin da
piccolo a La Maddalena, prima di scoprire il fortino militare di Cala Corsaro a Spargi, la baia più suggestiva e più amata dai turisti; proprio lì si sistemò,
dopo avere rimesso in pristino, “alla buona”, un paio di stanze semidistrutte. La sua lunga
battaglia per l'acquisizione dell'isola, però, non andò a buon fine. Deluso, vecchio e malato, lasciò l’isola
per approdare a La Maddalena, dove visse i suoi ultimi giorni da clochard. Da lì, osservando il
mare, amareggiato e sconfortato, continuava a sognare la sua isola, spegnendosi infine in un letto dell’ospedale Paolo Merlo a La
Maddalena. Morto un Re, però, se ne fa un altro: l’isola di Spargi, infatti, non restò
senza un suo Re.
Pur inserita nel Parco
Nazionale Arcipelago della Maddalena (con vincolo assoluto di inedificabilità),
l'isola di Spargi è sempre ritenuta un vero paradiso terrestre
che fa gola. I proprietari dell’isola, per vicende sicuramente economiche,
ad un certo punto decidono di alienare l’immobile. È a questo punto che un altro privato (la famiglia
Martini di Olbia) acquista e subentra nella proprietà dell’isola, per una cifra
anche abbastanza modica: 127mila euro. Insomma, a prescindere dall’inedificabilità,
acquistarsi un pezzo di paradiso, averlo a disposizione tutto per sé, con acque
cristalline, cale da sogno, sabbia bianca e fine, rocce dalle forme tanto
bizzarre (c’è la strega, lo stivale, il rinoceronte ecc.), vale certamente la
candela!
La famiglia Martini,
che certamente non ha mai pensato di utilizzare l’isola per abitarci, poco si è
preoccupata (né prima né dopo l’acquisto) dell’inquilino che vi abitava: Andrea
Morosi, romano di 45 anni che di professione fa la guida ambientale, che, innamorato di quei
luoghi e in particolare di Spargi, si era stabilito da tempo proprio a Spargi nell’unico
fabbricato esistente: il vecchio Forte Zanotto. Morosi aveva anche eletto ufficialmente il proprio domicilio a Spargi, come risulta ufficialmente dalla sua
carta d’identità, e oggi dichiara di abitare indisturbato nell’isola da oltre 20
anni.
Spargi, Cala Conneri
Nella causa di
usucapione intentata contro i Martini, Morosi conferma di dimorarvi senza alcuna turbativa da oltre un ventennio, di aver scoperto e adattato lui quei 100 metri quadri
abitativi di “Forte Zanotto”, e di averli ristrutturati e resi abitabili con le sue mani, senza
aiuto alcuno, come dalle testimonianze può essere confermato. Insomma,
Morosi, più che un Re, si dichiara un vero e proprio Robinson Crusoe dell’isola di Spargi! La vertenza certamente si presenta complessa e, come
in precedenti vertenze di questo tipo, penso che la battaglia
legale sarà dura, aspra, e gli avvocati di entrambe le parti tenteranno il tutto per tutto per vincere la causa. Il destino di Spargi, incredibilmente, sembra proprio
quello di un continuo duellare tra pretendenti per il suo possesso!
Cari amici, voglio
dirvi in tutta sincerità che personalmente comprendo bene l’ardore che anima questa
disputa: Spargi e la sua unica dimora sono davvero qualcosa di straordinario, a cui non si può
rinunciare facilmente: una casa in Paradiso non è roba che si può lasciar
perdere con troppa disinvoltura! Sapete cosa vi dico? Piacerebbe anche a me abitare in quel meraviglioso Paradiso: proprio in Via del
Forte numero zero!
Ciao, a domani.
Mario
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