Oristano
30 Marzo 2016
Cari amici,
il mio pensiero sull’uguaglianza
uomo – donna lo conoscete già tutti: anzi sapete anche che sono sempre stato convinto
che l’uomo, nel corso del tempo, abbia cercato di tenere sottomessa la donna
(con la sua forza fisica) proprio perché essa poteva insidiare la sua autorità.
Detto questo, se è pur vero che le donne hanno lottato e continuano a lottare
per ottenere riconosciuta una parità ancora in gran parte negata, è anche vero
che le resistenze maschili continuano a contrastare, spesso in modo subdolo,
ogni possibile loro avanzamento.
Ho voluto fare questa
premessa per parlarvi, oggi, di una struttura che fino a poco tempo fa non
conoscevo: la “Consigliera di Parità”.
La figura, presente a livello nazionale, è nata per “facilitare” l’uguaglianza
di genere, ma, in che modo? Istituendo una qualificata ‘figura femminile', una per ogni Provincia,
una per ogni Regione e una a livello nazionale, con l’incarico di svolgere il
compito di verifica e di controllo sulle discriminazioni in atto. L’incarico di
“Consigliera di Parità” viene assegnato con Decreto del Ministero del Lavoro, ha
durata quadriennale e il mandato è rinnovabile una sola volta.
Consigliera di parità
della Provincia di Oristano, a far data dal Maggio 2015, è stata nominata la Dott.ssa Stefania Carletti (Laureata in Giurisprudenza, con master in criminologia clinica e psicologia giuridica e con eccellente curriculum precedente), che opera
negli uffici della Provincia di Oristano. La sede dell’ufficio della
Consigliera si trova in via Carboni:
recapito telefonico: 0783.793222.
E mail di contatto: consigliera.parita@provincia.or.it
. In considerazione dell'amicizia che mi lega alla Dottoressa Carletti e, complice anche la mia innata curiosità, ho potuto dialogare a lungo con Lei e avere maggiori informazioni sui compiti ed i fini di questa nuova figura istituzionale. Ecco allora per Voi, in sintesi, “Chi è e di cosa si occupa”, una Consigliera di Parità.
Uno dei compiti
principali è quello di rilevare le situazioni
di squilibrio di genere, mettendo in atto funzioni di promozione e garanzia
contro le discriminazioni tra donne e uomini nel lavoro, oltre che vigilare
sull’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità; per svolgere al
meglio la sua funzione, Stefania è in contatto con uno staff di avvocati, che
esaminano i vari casi di possibile discriminazione sul lavoro (come, ad
esempio, donne che al rientro dalla maternità si trovano private dei diritti
spettanti per legge a qualunque lavoratore).
Altro importante
compito assegnato è quello di promuovere progetti favorevoli all’integrazione, mediante
la messa in atto di “azioni positive”, anche intercettando i finanziamenti
necessari. Cosa s’intende per ‘azioni positive? Ad esempio, in un Ente
pubblico, all’interno dell’organizzazione del lavoro, favorire quelle azioni
che cercano di equilibrare le
responsabilità familiari e quelle professionali, con interventi mirati. Attuando,
ad esempio, un orario flessibile (che va incontro alle esigenze delle
lavoratrici madri), avviando un aggiornamento professionale per le donne che
rientrano dopo un assenza prolungata dovuta a maternità o malattia, creare nidi
aziendali dove è possibile, e così via.
La funzione della
Consigliera di parità è assimilata a quella di un Pubblico Ufficiale, per cui
essa ha l’obbligo di segnalare all’autorità giudiziaria i reati di cui viene a
conoscenza per ragioni del suo ufficio, come ad esempio segnalare una
discriminazione subita da una donna sul posto di lavoro (trattata diversamente
dai colleghi uomini), oppure nel caso che una donna abbia subito molestie (art
612 CP), minacce (art 660 c.p.), oppure
stalking, il nuovo reato di atti persecutori, previsto dall’articolo 612 bis
del CP.
Stefania, che ha preso in carico
con grande interesse e professionalità il Suo lavoro, mi ha anche detto che, per
svolgere al meglio quella che Lei considera una vera e propria “missione”, è
entrata a far parte di una rete di Operatori formati dalla ASL (Pronto soccorso)
e Questura, in particolare sulle procedure standardizzate per l’accoglienza
della vittime di violenza. L’attivismo di Stefania l’ha portata a muoversi con
grinta e determinazione, perché ha ritenuto necessario dimostrare che, volendo,
questa parità si può raggiungere! Ecco alcune delle iniziative da Lei messe in atto.
In occasione della Sartiglia
ha partecipato all’iniziativa Baby pit
stop, e, invitata da Radio Eja, alla diretta streaming in lingua inglese per
parlare del ruolo della donna nella Sartiglia e della Carta de Logu di Eleonora
d’Arborea, sul tema della violenza sulle donne. Tra il 2015 e il 2016 ha
promosso il concorso “Sulle vie della Parità”, messo in atto in tutto il
territorio provinciale, coinvolgendo gli Istituti scolastici di ogni ordine e
grado; nel Novembre 2015 ha partecipato, come relatrice, al Convegno svoltosi
presso il Liceo classico, promosso contro la violenza sulle donne, dal titolo “Un
posto occupato”; l’11 Gennaio 2016, infine, ha partecipato al Convegno “Non
stiamo in Silenzio”, presso l’Hospitalis Sancti antoni.
Cari amici, un lavoro
certamente di grande impegno quello di Stefania, che darà certamente i suoi
frutti! La sua attività quotidiana è
instancabile: si relaziona costantemente con i diversi rappresentanti
Istituzionali, dalla prefettura ai Sindacati, dai Dirigenti scolastici ai sindaci
del territorio; è anche entrata a far parte di una rete chiamata Eurogender, che si occupa a livello
comunitario di contrastare la violenza alle donne e promuovere le pari
opportunità.
Altri progetti sono già
in cantiere: Stefania me ne ha accennato e, tra non molto, tornerò
volentieri sull’argomento, perché apprezzo molto quello che fa, e sono certo
che donne come Lei contribuiranno a far raggiungere quanto prima quella parità di
genere che oggi, per molte donne, è ancora solo un sogno!
A domani.
Mario
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