Oristano
5 Marzo 2016
Cari amici,
giusto pochi giorni fa, nel
mio post del 28 Febbraio (http://www.amicomario.blogspot.it/2016/02/domotica-la-scienza-che-migliora-la.html), affrontando l’argomento della semplificazione (meglio chiamarla automazione) nella
gestione della nostra casa, ho sostenuto che è possibile (oltre che doveroso) anche
risparmiare sui costi di gestione, in particolare su quelli energetici,
gestendo al meglio le nostre necessità di energia. In effetti se la Domotica ci da un certo aiuto nella gestione delle cose da fare, possiamo,
con certi accorgimenti, anche risparmiare parte dell’energia che ora va
sprecata.
Risparmiare energia non
solo si può ma si deve! Non è solo un problema di “risparmio” per le nostre
tasche, ma un doveroso impegno sociale molto più importante: la salvaguardia
dell’ambiente. Produrre l’energia che consumiamo significa continuare a
“bruciare” un’immensità di sostanze inquinanti che finiscono nell’atmosfera. Ma,
direte Voi, cosa può fare l’uomo comune per portare il suo contributo alla
salvaguardia dell’ambiente? Sicuramente molto, risparmiando anche sulla propria
bolletta, che già risulta abbastanza salata! Sicuramente, con intelligenza, tutti
insieme possiamo fare molto! Vediamo come.
La casa è un grande
mostro energivoro: dall’illuminazione al riscaldamento e condizionamento, dai
frigoriferi ai freezer, dalla lavatrice alla lavastoviglie, dal forno della
cucina agli impianti di trasmissione e video. Ebbene, un corretto uso di questi
strumenti, unito ad una possibile turnazione nell’uso di alcuni, può
contribuire a creare risparmio, nostro e comunitario. Ma andiamo con ordine.
Cominciamo con
l’illuminazione. Partendo dal presupposto che tutte le lampade che utilizziamo sono
quelle di nuova concezione a basso consumo, possiamo introdurre dei sensori di
accensione/spegnimento; in questo modo la luce si accenderà solo quando
transitiamo in quella zona, spegnendosi automaticamente non appena abbiamo lasciato
quell’ambiente. Per quanto riguarda il riscaldamento, invece, sarebbe il caso
di verificare se la caldaia in uso può essere sostituita con una di nuovo tipo,
a condensazione, che permette di ottenere un rendimento maggiore grazie alla
possibilità di recupero del calore dei gas di scarico. Se consideriamo
un'abitazione di tipo medio, il tempo per rientrare dall’investimento è di circa
6-7 anni, a fronte di un investimento iniziale che può variare fra i 1.500 e i
3.500 euro.
Lo stesso discorso
risulta valido anche per il condizionamento. Le pompe di calore di nuovo tipo,
per esempio, non solo sono in grado di creare la giusta temperatura nella
nostra casa, risolvendo il nostro fabbisogno di climatizzazione sia invernale
che estivo, ma riescono ad utilizzare anche il calore presente nell'ambiente trasformandolo
all’occorrenza in energia termica, che useremo come fonte ulteriore di riscaldamento
oppure per la produzione di acqua calda sanitaria; stesso discorso per il
raffreddamento (se utilizziamo pompe di calore reversibili, o inverter).
L'investimento in questo caso varia dai 6mila agli 8mila euro e si ripaga in
2-3 anni circa.
Analizzando, invece, il
complesso delle macchine di cui la casa è dotata, l’utilizzo di un sistema
domotico è in grado di attivare, monitorare e, all’occorrenza disattivare,
tutti gli elettrodomestici e le apparecchiature presenti nella casa:
Scaldabagno, Forno, Frigorifero, Congelatore, Lavatrice, Asciugatrice, Lavastoviglie,
etc.; molti elettrodomestici di nuova concezione rendono infatti possibile sia la
tele-gestione che la tele-diagnostica. In questo modo potremmo far funzionare
certe apparecchiature nelle ore che gli utilizzi elettrici sono inferiori (ad esempio
la notte) anziché utilizzarli nelle ore dei maggior consumo, spendendo meno.
In casa un’accorta
gestione dei nostri bisogni può farci risparmiare oltre l’energia anche
l’acqua, bene ugualmente tanto prezioso. Utilizzando, per esempio, la moderna
rubinetteria digitale, è possibile ridurre alquanto il consumo idrico
domestico: i nuovi dispositivi sono in grado di programmare l'erogazione,
la portata, la miscelazione e la temperatura dell'acqua, in base alle esigenze
manifestate. Mediamente il consumo idrico usuale, senza sopportare sacrifici di alcun
genere, si può ridurre di almeno il 20%. Un altro accorgimento è quello di
sostituire, alla prima occasione utile, anche lo sciacquone del water, con un
modello dotato di doppio tasto: in questo modo si risparmiano circa 26mila
litri di acqua all'anno.
Che dire, cari amici,
non Vi sembra che quelli menzionati siano tutti degli buoni suggerimenti? Io
penso proprio di sì! Un ultimo consiglio, che voglio farvi, sempre in amicizia: pensiamo
anche all’utilizzo delle energie rinnovabili.
Per esempio, possiamo installare un impianto solare termico, che,
sfruttando l'energia del sole, è in grado di produrre acqua calda per uso
sanitario. Installare un impianto di questo tipo non più proibitivo: il costo è
ammortizzabile in circa un anno e mezzo-due anni, in relazione al tipo di
collettore installato. Un impianto di 4mq, ideale per una famiglia di 3
persone, permette di evitare l'emissione di oltre 1.500 kg di CO2 all'anno e
riesce a coprire circa il 70% del fabbisogno medio di acqua. Vero che è un
aggeggio interessante?
Concludo dicendovi che,
oggi, tutti dovremmo essere più accorti nella gestione della nostra casa. Non
solo per il risparmio che ne potremmo ricavare, ma soprattutto perché la salute della terra ne beneficierebbe non poco. Se non lo
vogliamo fare per noi, facciamolo almeno per cercare di lasciarla un po’ più integra
ai nostri figli ed ai nostri nipoti. Le risorse del pianeta, non dimentichiamolo mai, non sono infinite!
Grazie, amici, a
domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento