Oristano 15 Marzo 2016
Cari amici,
c'è chi, a prescindere dal
luogo d’origine, nasce, vive e muore nello stesso luogo e chi invece
ha una grande curiosità di scoprire, il desiderio di andare in giro per il mondo. Credo che questo ‘bisogno’
derivi da una smisurata voglia di conoscere, da quel bisogno interiore di capire, nel
modo più profondo, il mondo che ci circonda. Uno di questo uomini è Gianni
Rosa, che al termine del suo lungo viaggio intorno al mondo, ha voluto lasciarci
‘traccia’ di questa sua avventura di globetrotter, regalando ai posteri un bel
libro: “La mia Europa”, un volume di
500 pagine, formato gigante (32x47 cm, e alcuni chili di peso), un tomo davvero
‘di peso’, proprio come il suo lungo e faticoso viaggio.
Personalmente
non ho mai incontrato Gianni Rosa, ma sono venuto a conoscenza della sua
avventura tramite Beppe Meloni, un caro amico che in passato ha lavorato, come me,
nel settore del Credito. Beppe, attento osservatore dei fatti e misfatti della
nostra Provincia, di tutte le novità che si muovono nel panorama storico e culturale
della realtà oristanese e sarda, non si è lasciato sfuggire l'occasione di divulgare
e presentare al pubblico questo originale lavoro editoriale, offertoci da
Gianni Rosa.
Come
può fare davvero un caro amico, Beppe ha cercato di rendere pubblica un’opera
eccellente, forse unica nel suo genere, mettendo in evidenza il grande lavoro svolto
negli anni da Rosa, impegnato per lungo tempo come alto funzionario della Comunità Europea. Beppe
e Gianni Rosa si sono conosciuti molti anni fa, collaborando a lungo, in tempi
ormai lontani, al mensile "La Provincia di Oristano", che si stampava
in città con larga diffusione negli anni Settanta. La mia amicizia con Beppe, e
la mia nota curiosità sui fatti salienti della nostra Provincia, mi hanno
spinto ad intervistarlo, chiedendogli di parlarmi in modo esaustivo di questo importante
personaggio, diventato un po’ sardo d’adozione.
Alla
mia domanda sul “chi era, ed è, Gianni Rosa”, così si mi ha risposto Beppe:
“C’è gente che nasce, vive e muore
nello stesso luogo, e spesso questo avviene per la maggioranza delle persone.
Vi è altra gente, invece, che nasce in un posto, vive in luoghi diversi, e non
sa dove finirà i suoi giorni. Gianni Rosa, ottantacinque primavere sulle
spalle, appartiene a questa minoranza. Milanese di nascita, infanzia in quel
Cuglieri, e giramondo per vocazione, ha trascorso buona parte della sua vita
all’estero: due anni a Parigi, quattro a Londra e venticinque a Bruxelles.
Neppure in Italia è stato fermo. Elementari a Milano, medie in Piemonte,
maturità a Sassari, laurea a Firenze, con tesi sulla tecnica della
comunicazione. Dopo un tirocinio giornalistico e la pubblicazione di in libro
in Inghilterra, “Speak italian and know Italy”, è entrato nella Commissione
Europea , dove ha svolto la maggior parte della sua attività, alla direzione
“Informazione, comunicazione e cultura”.
“Come
vi siete conosciuti”, ho chiesto poi.
“Con Gianni abbiamo collaborato a
lungo, negli anni 60-70 del secolo scorso, al mensile "La Provincia di
Oristano", che si stampava in quegli anni in città ed era molto diffuso.
Successivamente, dopo tutta una serie di collaborazioni con i quotidiani isolani,
“Il Quotidiano Sardo”, “L’Unione Sarda” e “La Nuova Sardegna”, ha diretto per
otto anni il periodico “Europa Verde”. Inizia così a girare in lungo e in largo
sia l’Europa che gli Stati Uniti, svolgendo conferenze in settori specializzati
per conto della Comunità Europea. Successivamente, lasciato l’incarico europeo,
continua a muoversi vivendo anche oggi tra Bruxelles, Milano e la Sardegna, con
puntate particolari a Cuglieri”.
Chiedo
ancora a Beppe: “Cosa lo ha spinto, secondo Te, a scrivere questo suo libro di
memorie”? Beppe, dopo un attimo di riflessione, mi dice:
Vedi, caro Mario, Gianni anche ora
che è in pensione non ha dimenticato l’antico amore per la scrittura, e ha voluto
regalare, in particolare agli amici più cari, un “racconto di vita”, un libro
unico nel suo genere; “La mia Europa”, è una storia ricca di immagini di un
viaggio lungo oltre mezzo secolo. Intanto è un volume molto speciale, a
cominciare dalle dimensioni: formato gigante, cinquecento pagine, 46,50 per 32 centimetri,
con oltre trecento foto e immagini; anche il peso non è modesto: complessivamente
alcuni chili, da sfogliare su un tavolo molto robusto. Questo suo “Racconto di
vita” è suddiviso in tre parti: dal 1950 al 1964, tra Sassari, Firenze, Londra
e Parigi, prima del suo alto incarico nella Comunità Europea. Dal 1965 al 1986,
trovano spazio scritti e interventi su temi europei. Infine, la parte finale,
dal 1987 al 2015, ospita pubblicazioni su riviste e giornali italiani e
stranieri. Senza dimenticare “La Sardegna vista da lontano”, uno dei suoi libri
più fortunati, dove ricorda la storia passata e presente di un’isola regione
d’Europa”.
Cari
amici, credo che davvero la vita impegnata di Gianni Rosa, sia stata sul serio
una grande avventura, anche da raccontare!
Mario
Nessun commento:
Posta un commento