Oristano 17 marzo 2024
Cari amici,
Continua anche nel Terzo
Millennio, DOPO TANTI SECOLI, una terribile carneficina che riguarda i poveri asini, sacrificati per
produrre L’EJIAO, una sorta di “elisir miracoloso” che sin dall’antichità fa
parte della tradizione popolare cinese. Si, amici lettori, un vero e proprio
massacro, che vede ogni anno sterminare circa sei milioni di asini per poter soddisfare
la crescente richiesta di un particolare, antico rimedio popolare, l’EJIAO, un
prodotto gelatinoso ricavata dalla pelle degli asini.
L’utilizzo dell’EJIAO
risale a circa duemila anni fa, quando i suoi benefici erano appannaggio
esclusivo della famiglia imperiale, mentre oggi è esteso agli appartenenti alla
fiorente classe media cinese. Il Daily Mail Online attribuisce la
maniacale popolarità dell’ejiao a un potente mix di snobismo, superstizione e
propaganda di Stato e racconta come la mitologia che circonda l’elisir impone
che le pelli d’asino siano bollite solo durante i mesi invernali. Sulla base di
questa credenza, l’ejiao più efficace è quello preparato durante il Dongzhi,
come i cinesi chiamano il solstizio invernale.
La mistura preparata in
questi tre giorni è quella che raggiunge il prezzo più alto sul mercato, tanto
che una barretta da 250 grammi (8,8 once) di cereali infusi con l’ejiao
può arrivare a costare oltre 3mila euro. Non stupisce dunque, che dopo
aver falcidiato la popolazione asinina della Cina, le industrie farmaceutiche
locali per produrre una quantità sufficiente di ejiao abbiano rivolto la loro
attenzione all’Africa, dove la popolazione di somari gode ancora di ottima
salute.
Con questo antico rimedio
popolare, i manager cinesi utilizzano l’ejiao per curare le emorragie,
riequilibrare l’energia vitale dello ying e dello yang e, recentemente, anche
per combattere l’invecchiamento e aumentare la libido. Seppure ritenuta da millenni
una “pozione miracolosa”, c’è da dire che non è riconosciuta dalla
medicina ufficiale, ma, ciò nonostante, la richiesta continua a crescere, a
scapito, ovviamente di milioni di incolpevoli animali che vengono sacrificati. A rivelare recentemente
anche all’Occidente questa barbarie è l’ultimo rapporto realizzato
dall’organizzazione britannica “The Donkey Sanctuary”, intitolato
“Donkeys in global trade”.
Tale è la convinzione
dell’efficacia dell’EJIAO che nel 2016 e nel 2021, la produzione è aumentata
del 160%, crescita che, come si legge nell’indagine condotta da Donkey
Sanctuary, entro il 2027, gli asini
sterminati avranno raggiunto la cifra di 6,7 milioni, causando il rapido
declino della popolazione di asini in Cina. I commercianti di pelli, però, non
si arrendono: hanno messo a punto una vera e propria organizzazione criminale, prendendo
di mira gli esemplari più vulnerabili e le comunità che dipendono da loro, nei
Paesi dell’Africa, dove questi animali sono ancora numerosi.
Il massacro di 6 milioni
di asini ogni anno è un vero disastro, se pensiamo che gli asini sono un’ancora
di salvezza per le persone che vivono in alcuni degli ambienti più difficili
della terra, dove la perdita di un asino può fare la differenza tra una modesta
sopravvivenza e la miseria. Come ha affermato Marianne Steele, CEO di The
Donkey Sanctuary, gli asini sono rimasti invisibili nel dibattito politico
per troppo tempo. Affinché questa problematica arrivi ai più alti livelli decisionali in Africa e
Brasile, si deve riconoscere la portata e la brutalità del commercio di pelli e
il ruolo vitale degli asini in tutto il mondo.
Ci si chiede: come si può rimediare a
questa carneficina? Il rapporto prima
citato ha messo in evidenzia come la richiesta crescente di ejiao potrebbe
essere soddisfatta utilizzando metodi umani e sostenibili, per esempio incoraggiando
i produttori di ejiao a fermare la macellazione e a porre fine al commercio
della pelle degli asini, abbandonando l’uso del collagene proveniente dalla
pelle degli asini veri, utilizzando il collagene prodotto nei laboratori, dove viene ricavato con i processi di coltivazione cellulare. Indubbiamente
potrebbe essere una soluzione, oltre a rappresentare una maggiore sicurezza,
frutto della tecnologia più sicura, più pulita e umana, oltre ad evitare
l’inutile crudeltà praticata sui poveri animali incolpevoli, sfruttati solo per
ricavare collagene dalla loro pelle e soddisfare certe nostre credenze.
A domani.
Mario
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