sabato, aprile 22, 2023

LA TELENOVELA DELLE PROVINCE IN ITALIA: SERVONO O NON SERVONO? PREVISTE DALLA COSTITUZIONE, OGGI IN REALTÀ ESISTONO SOLO SULLA CARTA.


Oristano 22 aprile 2023

Cari amici,

Nella nostra Costituzione le Province sono sempre state previste. L’articolo 114 recita: "La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni [cfr. art. 131] e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono Enti autonomi. con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione". Nel 2014 un tentativo di riforma costituzionale, che era stata finalizzata alla soppressione delle Province, ha aperto la strada ad un dibattito istituzionale sull'opportunità, o meno, di riconsiderare il riordino degli Enti locali. Con la legge nº 56 del 7 aprile 2014, le Province delle Regioni ordinarie sono state trasformate in Enti amministrativi di secondo livello, con elezione dei propri organi a suffragio ristretto, ed è stata prevista la trasformazione di dieci province in città metropolitane.

Ebbene, amici, a volte succede che, con la voglia di cambiare, si dispone la soppressione di un Ente, senza prima aver seriamente pensato a chi attribuire, ovviamente prima della soppressione, i compiti in capo alle Province che si cercava di abolire! E, come purtroppo è successo, i compiti in carico alle Province, che non erano mica di poco conto, sono rimasti nel limbo! I poteri delegati alle Province, amici, spaziano dalla cura delle strade alla scuola, dalla sicurezza alla difesa dell’ambiente! Con il Decreto Lgs. del 31 marzo 1998, n. 112) sono state attribuite alle Province le funzioni di progettazione, costruzione e manutenzione della rete stradale regionale e provinciale, ivi compresi gli interventi di nuova costruzione e miglioramento, nonché i compiti di vigilanza. Chi, con pericolosa sufficienza, ha ipotizzato di abolirle, forse, non si era preoccupato di girare – prima - questi compiti ad altri, individuando il nuovo Ente delegato ad occuparsene e dotandolo dei fondi necessari per espletare il compito assegnato!

Oggi le Province sono solo un contenitore vuoto, senza fondi e con scarsissimo personale, amministrate da un Commissario straordinario che con i pochi soldi che ha a disposizione poco può fare! Che le popolazioni abbiano notato questo vuoto è chiaro e lampante, tanto che ora si ipotizza di ripristinarle, tentando di modificare quanto stabilito con la legge 56 del 2014. La prima constatazione del fallimento di questa legge è il fatto che Il risparmio previsto, con l’abolizione dei Consigli Provinciali, del Presidente e della Giunta, era assolutamente irrilevante, a fronte di una semplificazione mancata, dei rovinosi tagli effettuati ai servizi prestati e del pericoloso caos creato sui territori.

A cercare di far fronte alla caotica situazione dei territori, si sta, ora, cercando di mettere riparo facendole tornare in vita, ripristinando le Province come Enti di Primo Livello, quindi con l’elezione diretta del Presidente della Provincia e dei relativi consiglieri. Una resurrezione, insomma, una nuova esistenza per le Province che sarebbero dovute scomparire, ma che poi, il naufragio del referendum costituzionale ha tenuto in sospeso in un limbo tra la vita e la morte. In realtà, il tentativo di soppressione, come accennato prima, non ha prodotto nel bilancio dello Stato risparmi significativi, in quanto, il risparmio prodotto da quella legge è stato di appena 16 milioni di euro, 26 centesimi per ogni cittadino. Spiccioli, insomma, al punto che oggi si pensa che tanto vale tornare al vecchio sistema.

Amici, in realtà, a mio avviso, non è solo una questione sui costi che il ripristino potrà creare al bilancio dello Stato. Il problema vero è quello della rappresentanza dei territori. Qui vorrei accennare, anche se solo per un attimo. alla recente riforma che ha “snellito il Parlamento”. Io credo che lo stesso risultato, anzi, forse migliore, lo si sarebbe ottenuto diminuendo drasticamente il costo dei Parlamentari, oggi fra i più alti in assoluto. Bastava dimezzare il "quantum" oggi percepito da ogni parlamentare, e il risparmio ci sarebbe stato ampiamente, mantenendo in vita quella rappresentanza che oggi purtroppo manca in diverse zone del Paese.

Cari lettori, le 76 Province delle regioni ordinarie, e le 10 semi-Province realizzate in Sicilia e Sardegna, che oggi sono in letargo. quasi certamente rinasceranno a nuova vita.  Il testo che verrà portato in Parlamento è in preparazione da parte del Governo e, credo che presto, ri-vedremo le nostre Province rinate a nuova vita, ovvero risorte!

A domani.

Mario

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