venerdì, aprile 28, 2023

ATTENTO ALLE CHIAMATE CON POCHI SQUILLI E SE RISPONDI CHIUDONO! SONO UNA TRUFFA. ECCO COME TI PUOI DIFENDERE


Oristano 28 aprile 2023

Cari amici,

Ci sono truffe che, dopo una certa pausa, quando pensiamo che sia roba del passato, all’improvviso ritornano. È questo anche il caso della truffa telefonica chiamata “WANGIRI”, detta anche truffa della chiamata senza risposta. È stata chiamata wangiri, che è un termine giapponese in quanto pare che sia nata proprio in Giappone. In giapponese, infatti, la parola wangiri significa “uno (squillo) e buttare giù”. Questa truffa, diffusasi poi in tutto il mondo, dopo un’apparizione negli anni scorsi ora è tornata in auge. Vediamo insieme le caratteristiche di questa curiosa truffa.

La truffa dello squillo telefonico o della chiamata senza risposta è molto semplice: la vittima trova una chiamata senza risposta sul telefono proveniente da un numero estero; se richiama, viene indirizzata a un numero di telefono a pagamento, in grado di addebitarle anche 1 o 2 euro in pochi secondi. Seppure già nota riesce ancora a imbrogliare i distratti e gli indaffarati, che senza riflettere cercano di richiamare quel numero che i cybercriminali hanno utilizzato come esca, approfittando dell’ingenuità delle persone per addebitare chiamate a servizi telefonici costosissimi o attivare abbonamenti a servizi premium (sempre costosissimi).

Di solito, il cybercriminale che organizza questa truffa chiama in orari in cui è più probabile che la vittima non possa rispondere, ad esempio durante l’orario d’ufficio o di notte. La chiamata è cortissima, solo uno squillo, in modo che la persona non abbia il tempo di rispondere. Lo scopo è evidente: cercare di essere richiamati e poter cos' addebitare all'ingenuo delle tariffe telefoniche alte, cosa possibile solo se è l’utente a chiamare il numero. Per questo, il primo segnale sospetto è proprio la presenza di una singola chiamata senza risposta, non accompagnata da altre chiamate perse o messaggi in segreteria.

Obiettivo dei cybercriminali è quello di depredare il conto telefonico della vittima di turno, che ingenuamente, senza prima fare verifiche, richiama il numero che ha fatto un solo squillo. Basterebbe controllare il prefisso (questi i più usati: Moldavia: +373, Kosovo: +383, Tunisia: +216), prima di richiamare senza riflettere e aver verificato la provenienza. La chiamata fatta dall’ingenuo utente viene, infatti, reindirizzata a un numero con sovrapprezzo, un servizio privato con costi altissimi che in Italia sarebbe illegale, ma che purtroppo non può essere bloccato a priori dagli operatori telefonici.

Il cybercriminale non utilizza persone per fare le chiamate, in quanto queste, nella maggior parte dei casi, sono effettuate in automatico, e proprio per questo vengono anche chiamate “robocall”. Questo è anche il motivo per cui queste truffe sono così lucrative per i criminali: metterle in pratica costa poco, dato che sono completamente automatizzate, e colpiscono un numero di vittime così grande che anche quei pochi euro a persona le rendono molto redditizie.

Purtroppo, bloccarle o prevenirle non è facile, in quanto non è possibile riconoscere i numeri da cui vengono realizzate le robocall. L’unico metodo completamente efficace sarebbe bloccare le chiamate internazionali, ma in questo modo bloccheremmo anche le eventuali chiamate legittime. Una soluzione intermedia è l’uso di app come Truecaller, che filtrano le chiamate provenienti dai numeri dei loro database, dove archiviano tutti i numeri fraudolenti conosciuti. Queste app funzionano in modo simile alla protezione antispam di Android ed è per questo che tutti gli utenti dovrebbero contribuire segnalando i messaggi e le chiamate di spam.

Cari amici, il mio consiglio, destinato ai meno esperti, considerato che non è possibile prevenire le chiamate wangiri, è quello di proteggersi “non richiamando quel numero sconosciuto”, di provenienza internazionale, che squilla senza risposta. Se, infatti, il numero chiamante fosse legittimo, sicuramente avrebbe richiamato in seguito, oppure avrebbe lasciato un messaggio in segreteria. Infine, suggerisco anche, nel caso si ricevano numerose chiamate da numeri stranieri simili, che sarebbe opportuno contattare il proprio operatore telefonico o denunciare il fatto alla polizia postale.

A domani amici lettori.

Mario

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