martedì, aprile 04, 2023

LA STRAORDINARIA CIVILTA' EGIZIA NON FINISCE MAI DI SORPRENDERE: SCOPERTA A SAQQARA LA MUMMIA PIÙ ANTICA D’EGITTO.


Oristano 4 aprile 2023

Cari amici,

Indubbiamente l’antica civiltà egizia continua a dare al mondo novità a dir poco straordinarie. Ogni giorno che passa nuovi tasselli si aggiungono a quell’immenso puzzle che gli archeologi, scoperta dietro scoperta, cercano di costruire per avere sempre più chiaro un mondo antico che evidenzia la presenza di +una civiltà davvero straordinaria. Di recente la squadra di archeologi, che sta lavorando con il Consiglio supremo delle Antichità egiziane, nell’area di scavo ubicata presso la necropoli di Saqqara (ora patrimonio Unesco), a Gisr-el-Mudir, nei pressi della famosa piramide a gradoni di Djoser,  posta ad una trentina di chilometri a sud del Cairo, ha portato alla luce una sepoltura straordinaria: una mummia antichissima, custodita in un sarcofago di calcare sigillato con della malta, finemente decorata con foglie d’oro.

Il team di archeologi guidato dal professor Zahi Hawass, ex Ministro per le Antichità in Egitto e attualmente Segretario generale del Consiglio supremo delle Antichità Egizie, ha rinvenuto, a quindici metri di profondità, una tomba appartenente a un gruppo di sepolture risalenti alla quinta e sesta dinastia (siamo nel periodo compreso tra il 2.465 e il 2.152 a.C.); in una di queste è stata trovata la mummia di un uomo che, secondo le prime ipotesi, sarebbe la più antica mai scoperta finora. Questa mummia ha anche un nome, rilevato dalla decifrazione della scritta sul sarcofago stesso: Hekashepes (così si doveva chiamare), e risalirebbe a 4.300 anni fa. È stata trovata in ottimo stato di conservazione, e sarebbe eccezionale, se messa a confronto con i precedenti ritrovamenti egiziani. Una datazione, quella data, che la fa considerare come la mummia più antica e completa mai rinvenuta, ricoperta anche con una foglia d’oro.

La mummia di Hekashepes è ritenuta straordinariamente importante, in quanto attribuisce un valore straordinario ad una campagna archeologica di scavi che ha rinvenuto un importante complesso di 4 antiche tombe; le quattro tombe, oltre quella di Hekashepes, vanno dalla sepoltura di Khnumdjedef, ispettore dei funzionari, supervisore dei nobili e sacerdote vissuto durante il regno di Unas, ultimo faraone della V dinastia, a quella di Meri, assistente del gran condottiero del palazzo e “custode di segreti”. Un’altra delle tombe, invece, doveva ospitare un giudice di nome Fetek.

I luoghi di sepoltura recano ancora evidenti decorazioni murali, come le scene di vita quotidiana che ornavano alcune pareti, oltre a custodire un cospicuo corredo di vasi e statue di grandi dimensioni, tra cui un gruppo raffigurante un uomo con sua moglie e diversi servitori. Le sepolture ritrovate, pur non appartenendo a faraoni, sarebbero dunque riconducibili a persone di una certa importanza nella scala sociale dell’epoca. A tal proposito, uno degli archeologi del team al lavoro, ha sottolineato come il valore della scoperta sia anche da attribuire alla possibilità di “collegare la vita dei faraoni con quella delle persone che stavano loro intorno”.

Non è la prima volta che la necropoli di Saqqara garantisce scoperte eccezionali: risale al 2020 il ritrovamento di venti sarcofagi dipinti, databili a 2500 anni fa; inoltre, proprio in concomitanza con il rinvenimento della mummia di Hekashepes, un altro team di archeologi operante a Luxor ha annunciato la scoperta di un’intera città residenziale di epoca romana, fondata tra il III e il II secolo a.C. C’è da scommettere che le ultime novità dal fronte egiziano non faranno che aumentare le aspettative per l’inaugurazione del Grand Egyptian Museum, prevista entro l’anno!

Cari amici, indubbiamente quella fatta dagli archeologi egiziani è una scoperta straordinaria, che aiuta a completare e meglio comprendere la grandiosa civiltà egizia. In Egitto, insomma, si sta cercando di riscrivere in modo più chiaro la storia dell’umanità. Accanto alle mummie scoperte nella valle di Saqqara, tra cui quella ricoperta di foglie d’oro databile a 4.300 anni fa, ritenuta la più antica finora mai scoperta, sono state rinvenute delle statue, una tavola delle offerte e una sarcofago di pietra, che conteneva la mamma della mummia, oltre a molti amuleti, vasi di pietra, strumenti per la vita quotidiana e statue di divinità insieme a diversi reperti di ceramica. Scoperte eccezionali, che lo stesso Hawass ha definito «capaci di dare una grande emozione».

A domani, amici lettori.

Mario

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