Oristano 24 ottobre 2022
Cari amici,
Tra pochi giorni, nella
notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre, anche quest’anno sarà necessario
spostare le lancette dell'orologio indietro di un'ora, dalle 3 alle 2, per il
passaggio dall'ora legale a quella solare. Eppure, si era parlato tanto dei pro
e dei contro di questo altalenante passaggio annuale, che, pare ormai assodato,
crea più svantaggi che vantaggi. Da anni, infatti, si parla di cancellare
definitivamente il passaggio tra ora solare e ora legale, mantenendo solo una
delle due.
Mai come quest'anno il
cambio solare/legale è stato un argomento di pressante attualità: viviamo un
momento storico in cui il rialzo dei prezzi provoca dei disagi da non sottovalutare,
e l'idea avanzata dalla Società italiana di medicina ambientale, di istituire l’ora legale tutto l’anno, stimando un risparmio sulla bolletta
energetica nazionale di circa 500 milioni di euro, sembrava non solo
percorribile ma altamente consigliata. Inoltre, a parte il problema economico,
l’abolizione dell'ora solare andrebbe a migliorare quelle problematiche di
salute che il cambio di orario crea nell’individuo.
Uno dei principali
problemi di salute creato dai cambi di orario è l'alterazione del ritmo
circadiano del nostro corpo (Roenneberg et al., 2019). Precisiamo meglio cosa ciò sta a significare. Tutti noi abbiamo un orologio interno, capace di regolare il
ciclo sonno-veglia. Il cambio dell'ora va a scombussolare quest'orologio,
facendoci sentire stanchi, distratti e assonnati, specialmente durante i primi giorni di cambio orario. Ma non è solo questo il problema. Altri studi
evidenziano come il cambio di orario influisce negativamente sulla quantità di
infarti (Manfredini et al., 2018) e, addirittura, sul numero di suicidi (Lins
et al., 2020).
Questo serio problema in
passato (era nel febbraio del 2018) fu affrontato dal Parlamento Europeo, che
convocò un’apposita Commissione per modificare la Direttiva sul cambiamento
dell'orario. Furono analizzati numerosi studi scientifici, soprattutto in
merito all'impatto sulla salute umana, e svolti dei sondaggi pubblici
per conoscere e comprendere la volontà dei cittadini europei. La risposta referendaria fu forte,
con 4,6 milioni di risposte e, di queste, l'84% favorevole all'abolizione del
cambio dell'ora.
La votazione della
Commissione si svolse il 4 marzo 2019 con 23 voti favorevoli, 11 contrari e 0
astenuti. Quello in corso di abolizione, in realtà, non era il cambio d'ora legale in sé,
quanto piuttosto il cambio di orario. A ciascun Paese dell'Unione veniva data
la possibilità di scegliere se tenere in maniera permanente l'ora legale o
quella solare per tutto l'anno, senza la possibilità di passare dall'una
all'altra come fatto finora. Il termine massimo per la decisione, in teoria, era stato fissato entro la fine del 2021, ma la pandemia ha sicuramente rallentato
il processo decisionale.
Amici, per quanto
riguarda l'Italia, il nostro entourage politico allora aveva stabilito di spingere per
mantenere il duplice orario, e addirittura fu ipotizzato di istituire un
duplice fronte: l'Europa meridionale ancora legata all'alternanza tra ora
legale e solare, mentre l'Europa settentrionale ancorata all'orario unico. Una
chiara dimostrazione di concreta mancata unione tra Stati, un comportamento assurdo, che mai dovrebbe esistere tra Stati che in teoria dovrebbero tendere a costituire un’unica
federazione! Al momento, purtroppo, nulla ancora risulta deciso con certezza:
non ci resta che aspettare e prepararci nuovamente a spostare le lancette! L'appuntamento
per il nuovo cambio dell'ora – dalla solare alla legale – è già fissato: avverrà
la notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023.
Cari amici, ho dato
titolo a questo post un detto sardo antico che connota per bene noi sardi: “Centu
concas, centu berritas” (che liberamente tradotto significa “cento teste, cento
copricapo diversi”), ad avallare il fatto che l’unione tra noi sardi è alquanto
difficile! Credo che anche tra gli Stati che compongono l’Europa ci siano le stesse
riserve, che, tra l’altro, possiamo toccare con mano tutti i giorni, a partire
dalle “bizze” che continuano ad essere poste sul possibile “tetto da dare al
prezzo del gas”. Pensate che un’Europa così possa durare a lungo? Io ne
dubito!
A domani.
Mario
1 commento:
Dono con te ciao mario
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