Oristano 7 ottobre 2022
Cari amici,
Credo che nessuno oggi ignori
l’importanza del “Verde Urbano”. Il grande Martin Luther King, il pastore
protestante che dedicò la sua vita a battersi per i diritti civili degli
afroamericani, amava il verde delle città, riconoscendone l’alto valore. Nei
suoi interessanti scritti troviamo: “Anche se sapessi che domani il mondo
andrà in pezzi, vorrei comunque piantare il mio albero di mele”. Frase
di alto valore ecologico, oggi più attuale di ieri. Con il passare del tempo e
l’aumento dei danni causati dall’uomo al nostro pianeta, l’importanza del verde
urbano, la necessità di piantare alberi, l’educazione e la maggior
sensibilizzazione dei giovani su queste tematiche, sono ormai temi
irrinunciabili.
Secondo lo studio
“Climate Change increases global risk to urban forests”, pubblicato su Nature
Climate Change da un team di ricercatori australiani e francesi, «Il
cambiamento climatico metterà a rischio il 90 -100% degli alberi e degli
arbusti piantati nelle capitali australiane entro il 2050. Senza apposite azioni, di
conseguenza, due terzi degli alberi e degli arbusti nelle città di tutto il
mondo saranno potenzialmente a rischio estinzione per il cambiamento
climatico». Il problema credo sia più serio di quanto molte persone pensano.
Si, amici, secondo gli
studi più recenti le specie arboree piantate nelle città corrono un rischio
elevato di estinzione a causa dei cambiamenti climatici, delle temperature in
aumento e della carenza di precipitazioni. Gli studiosi del verde cittadino
hanno esaminato l'impatto delle temperature in aumento sulle specie arboree
negli spazi urbani. I ricercatori hanno valutato 3.129 specie di alberi e
arbusti trovati in 164 città in 78 Paesi e calcolato la tolleranza climatica in
base alle condizioni climatiche attuali e ai modelli previsti per il prossimo
futuro di ogni località.
Gli alberi, come spiegano
gli autori, svolgono un ruolo essenziale nel benessere degli abitanti delle
città, ma le temperature più elevate e la diminuzione delle precipitazioni
annuali potrebbero compromettere la salute delle specie vegetali. Stando a
quanto emerge dall'indagine, tra il 56 e il 65 per cento dei gruppi considerati
è già a rischio, ed entro il 2050 questo valore potrebbe salire al 68-76 per
cento. In Francia, ad esempio, l'aumento delle temperature metterà a rischio il
71 per cento delle specie vegetali urbane. I costi di manutenzione delle aree
verdi, perciò, saranno sempre più elevati. Questi risultati, concludono gli
autori, suggeriscono che i programmi di inverdimento urbano devono essere
adattati per consentire agli alberi di far fronte ai cambiamenti climatici, ad
esempio piantando specie resistenti alle alte temperature e alle scarse precipitazioni
attese per i prossimi anni.
Sul giornale “The
Conversation”, tre degli autori dello studio, Manuel Esperon-Rodriguez, Rachael
Gallagher e Mark Tjoelker, tutti dell’Hawkesbury Institute for the Environment,
della Western Sydney University, ricordano che «Per chiunque sia sceso da un
marciapiede caldo in un parco ombreggiato, non sorprenderà che gli alberi (e
gli arbusti) abbiano un grande effetto rinfrescante sulle città. Il nostro
studio pubblicato su Nature Climate Change ha scoperto che l’aumento delle
temperature in città significa che i loro alberi stanno diventando più
importanti che mai. Essi sono più che semplici ombrelloni, la magia naturale
dell’aria condizionata degli alberi avviene quando l’acqua sale dal terreno
attraverso le loro radici ed evapora dalle loro foglie nell’aria. Ma come
faranno gli alberi stessi a far fronte al cambiamento climatico quando le
condizioni superano i loro limiti di tolleranza naturale per le alte
temperature o la mancanza di acqua?».
Amici, i ricercatori sono
convinti che il problema è in crescendo e che, entro il 2050, con il previsto aumento
delle temperature, sarà messa a repentaglio la salute e la longevità delle
foreste urbane e i benefici che esse forniscono alla società. Poiché secondo le
previsioni dell’ONU la popolazione mondiale nel 2030 sarà di circa 8,5 miliardi
e che più della metà vivrà in città, «Il cambiamento climatico – come evidenziano
i ricercatori – riscalderà ulteriormente le isole di calore urbane create da
milioni di persone, veicoli e industrie che generano calore che viene
trattenuto tra gli edifici e altre infrastrutture. Gli alberi urbani hanno un
ruolo vitale da svolgere nel mantenere vivibili le città. Raffreddando
l’ambiente circostante, riducono il nostro consumo di elettricità per l’aria
condizionata, assorbendo anche l’anidride carbonica, purificando l’aria,
riducendo il rumore della città e fornendo l’habitat della fauna selvatica».
Cari amici, secondo “GreenReport.it”,
tutti noi possiamo aiutare le foreste urbane a sopravvivere e continuare a
fornire i loro numerosi vantaggi in pochi semplici modi: 1) la riduzione delle
precipitazioni e dell’umidità del suolo sono una grande minaccia per molte
specie, quindi si può aiutare la pioggia a penetrare nel terreno per
assicurarci che l’acqua preziosa non venga sprecata negli scarichi; allora,
prendiamo in considerazione di deviare l’acqua dalle grondaie a un giardino
pluviale o a un serbatoio di acqua piovana che alimenta a goccia il giardino
(questo aiuta non poco); 2) piantare ancora più alberi e
arbusti, possibilmente di specie resistenti, il che aiuta a mantenere le temperature della città confortevoli; 3)
lasciare alberi e arbusti dove stanno (evitiamo di pensare che ci diano
fastidio): pensiamoci due volte prima di
abbattere alberi e arbusti, poiché ci stanno fornendo più vantaggi di quanto
pensiamo.
Grazie dell’attenzione,
amici lettori. A domani.
Mario
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