Antichi sentieri di Sardegna
Oristano 10 Luglio 2017
Cari amici,
La Sardegna nonostante il
passare del tempo (siamo ormai nel 3° Millennio, quello della Globalizzazione)
continua a restare un’isola misteriosa. Frequentata dai turisti nei due mesi
estivi di Luglio e Agosto, è nota praticamente solo per il suo mare
straordinario, quasi unico al mondo, ma rimane assolutamente sconosciuta per il
“molto altro” che essa può offrire
ai visitatori: le zone dell’interno, ricche di storia, di usi, costumi e
tradizioni che si perdono nella notte dei tempi.
Si, amici miei, la
Sardegna è ancora oggi un” oggetto misterioso”: è come se noi di un frutto
buono, profumato e gradevole, assaggiassimo solo la buccia. La mia
riflessione di oggi vuole affrontare proprio quest’argomento importante, per noi sardi sotto
certi aspetti vitale: la conoscenza e l'utilizzo a fini turistici delle zone interne della Sardegna. La nostra
isola possiede un patrimonio naturalistico straordinario ed ecologicamente integro, praticamente unico, che
andrebbe opportunamente valorizzato e reso fruibile ai visitatori. Finora si è
fatto molto poco, anche se finalmente, dopo un lunghissimo periodo di negligente
abbandono, qualcosa sta iniziando a muoversi.
L’Ente Regionale Foreste (oggi
Forestas) a partire dal 2010 ha iniziato portare avanti, attraverso l’utilizzo
della la misura 4.14-sentieristica del POR Sardegna, la "Valorizzazione ecologico sociale del patrimonio naturalistico e
rurale". Lo scopo quello di sviluppare e valorizzare il patrimonio
forestale e faunistico del territorio regionale, nonché creare e diffondere la
cultura ecologica, naturalistica e storica della Sardegna; progetto, questo, che rientra
a pieno titolo nella nuova missione dell’Ente Foreste della Sardegna. Una via,
quella seguita, capace di calamitare un flusso importante di visitatori, proprio
nei “mesi turisticamente oggi morti” come Aprile, Maggio e Giugno, o Settembre,
Ottobre e Novembre.
La parola d’ordine di
Forestas è oggi quella di valorizzare i parchi naturali esistenti "ampliando la rete dei sentieri e
attrezzandola al meglio con una adeguata segnaletica". Per fare questo
ha utilizzato i fondi POR: la Giunta, per mettere in sicurezza la rete dei
sentieri in Sardegna, ha stanziato 500 mila euro, dei 2 milioni e mezzo
disponibili. Con questi soldi Forestas sta mettendo mano alle “ANTICHE VIE”,
quei vecchi sentieri che per tanto tempo sono stati per i pastori le uniche vere
strade dell’isola, che consentivano la transumanza delle greggi e non solo: la fitta
rete viaria era utilizzata, a seconda delle zone dell’Isola, dai carbonai, dai
minatori e dal primordiale commercio (fatto più che altro di baratto) dei
prodotti della montagna con quelli della pianura.
Questi sentieri costituiscono davvero una bella rete: assommano a circa 15.000 chilometri quelli percorribili in tutta l'Isola. Spiega
Alessio Saba, ingegnere dell'Agenzia Regionale: "750 chilometri di questi
percorsi li abbiamo già elevati al rango di percorsi escursionistici; il nostro
obiettivo è arrivare almeno a 2 mila chilometri". Una rete importante dunque,
che, come sottolinea il Prof. Giuseppe Pulina amministratore di Forestas, "ci
permette di intercettare una quota rilevante del flusso di escursionisti che
frequentano solo le passeggiate segnalate, nonché parte di quelli che finora
sono arrivati in montagna all'avventura". Escursioni in sicurezza,
puntualizza il prof. Pulina. "Le nostre mappe (su
Sardegnasentieri.it, ndr) vengono aggiornate continuamente. Per questo non stampiamo
le cartine: rischiano sempre di essere datate".
Nel Supramonte, come
scrive Piera Serusi su l’Unione Sarda del 2 Luglio, sono stati risistemati 130
chilometri di sentieri: dalle foreste di Oliena alle creste calcaree di Dorgali,
dall'altopiano di Orgosolo alle gole di Urzulei. È questo il territorio più
amato dagli appassionati di trekking e arrampicata, un movimento che richiama
nell'Isola non meno di 200 mila persone. "Il turismo ambientale è una voce
importantissima dell'economia del nostro comune", dice il sindaco di
Dorgali Maria Itria Fancello. Il centro barbaricino, che si apre sul mare nella
frazione di Cala Gonone, è in Sardegna tra i pionieri dell'accoglienza di
escursionisti e rocciatori, tanto che oggi sono una decina le società che
organizzano i percorsi di trekking.
Quella dei percorsi
naturalistici è la carta vincente del turismo di bassa stagione: un discreto
flusso di visitatori che viaggia prevalentemente da Ottobre a Maggio. "È
l'ambiente l'unica ricchezza sulla quale dobbiamo puntare", sottolinea
Ennio Arba, primo cittadino di Urzulei. Tra le mete più frequentate il canyon
di Gorropu, la grotta di Su Palu, l'oasi di Sa Portiscra. Un territorio
sorvolato da rapaci maestosi, punteggiato da antichi pinnetos, abitato da
animali selvatici e alberelli aggrappati quasi a testa in giù alle pareti di
roccia.
E non c’è solo la Barbagia.
Da Neoneli, centro del Barigadu, al Guilcer e al Mandrolisai, i percorsi riferiti
all'enoturismo, potrebbero intercettare flussi di escursionisti che già
visitano questi luoghi, in particolare l'oasi naturalistica di Assai. Anche nel
Campidano Forestas sta sistemando i sentieri che si diramano tra i graniti del
Linas, nella foresta di Monti Mannu e lungo i percorsi del Villacidrese, dove
il fiume s'impenna nelle cascate di Sa Spendula. Suggestivo e appetibile anche il
territorio del Linas-Marganai: picchi di granito e calcare, grotte come quella
di San Giovanni, foreste millenarie. "È ancora un patrimonio poco
valorizzato: la Regione deve impegnare dei fondi. Da soli, altrimenti, non
possiamo farcela", come scrive Piera Serusi su l’Unione
Sarda del 2 Luglio.
Cari amici, la Sardegna
pur essendo una terra senza cime particolarmente elevate, offre
all'escursionista tanti suggestivi itinerari: anche oltre quota 1000 metri; sentieri
anche impegnativi, lungo crinali suggestivi, attraverso le aree più selvagge
della nostra isola, ma capaci da dare sensazioni ed emozioni senza fine.
Reclamizzare le nostre zone interne attraverso la riscoperta degli antichi
sentieri, credo sia una strada tutta da percorrere, perché capace di darci
risultati, anche di natura economica, a dir poco straordinari.
Grazie, amici, a
domani.
Mario
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