sabato, luglio 15, 2017

INTELLIGENZA E LONGEVITÀ. LA POSSIBILITÀ DI CAMPARE PIÙ A LUNGO È STRETTAMENTE LEGATA AI GENI E ALL’INTELLIGENZA.



Oristano 15 Luglio 2017
Cari amici,
C’è una stretta correlazione tra la genetica e la longevità: chi nasce particolarmente intelligente ha molte probabilità di campare più a lungo rispetto agli individui normalmente dotati. Lo rivela uno studio effettuato dall'Università di Edimburgo e pubblicato sul British Medical Journal (BMJ). I ricercatori, partendo dagli studi precedenti, che avevano rilevato il legame tra quoziente intellettivo e longevità (anche se i dati disponibili si riferivano ad un campione poco significativo in quanto si basavano essenzialmente su militari di leva seguiti solo fino alla mezza età), hanno cercato di approfondire questo legame. Partendo da questi dati i ricercatori scozzesi hanno ampliato l'indagine, prendendo in esame oltre 33.000 uomini e 32.000 donne, tutti scozzesi nati nel 1936, che erano stati sottoposti ad un test di intelligenza all'età di 11 anni e successivamente seguiti per tutta la vita fino al Dicembre 2015.
Gli scienziati, guidati da Ian Deary, ricercatore dell’University of Edinburgh, dopo aver rielaborato i nuovi dati tenendo conto di fattori importanti come l'età, il sesso e lo status socio-economico, hanno scoperto che un quoziente intellettivo più alto nell'infanzia si associava ad una minore mortalità fino all'età di 79 anni. Entrando nei dettagli si è rilevato che il rischio di morte per malattie respiratorie risultava inferiore del 28%, il rischio di morte per coronaropatia scendeva del 25% mentre il rischio di morte per ictus si riduceva del 24%. Anche altri rischi di morte importanti, come quelli tumorali o legati al fumo, alle malattie dell'apparato digerente e di demenza, sono apparsi ben inferiori.
Dalla ricerca è apparso chiaro che in presenza, fin dall’infanzia, di bambini particolarmente dotati di un quoziente intellettivo superiore, questi, statisticamente, risultavano avvantaggiati, conducendo una vita più lunga e più sana. Insomma, l’intelligenza presente fin da piccoli è apparsa capace di allungare la vita! Lo studio si è posto anche il problema se l’associazione trovata (tra intelligenza e longevità) potesse anche contenere un meccanismo più complesso, di natura genetica, in grado allo stesso tempo di favorire l’intelligenza e proteggere la salute a lungo termine.
Per noi profani l’unica considerazione che possiamo fare, intuitivamente, è quella dell’equazione più intelligenti uguale più longevi, ovvero essere dei soggetti che nella vita corrono meno rischi; ovvero, proprio grazie alla posseduta super intelligenza, i soggetti godrebbero di una maggiore possibilità di trovare lavori più qualificati e fisicamente meno logoranti, avere di conseguenza un reddito più alto della media e trascorrere una vita più agiata; tutti fattori questi che portano ad avere una maggiore longevità.
Il Quoziente Intellettivo (QI) è da tempo uno strumento molto analizzato, anche se ritenuto ancora troppo imperfetto per valutare le molte sfaccettature dell’intelligenza di un individuo; esso, per esempio, non ci dice nulla su creatività, empatia o capacità sociali, ma i test effettuati, incentrati su logica, immaginazione spaziale e competenze matematiche e linguistiche, sono già ritenuti comunque un buon mezzo per predire almeno alcune capacità cognitive e il successo scolastico.   
Sicuramente molti altri studi dovranno essere ancora effettuati. Per esempio il ricercatore neozelandese James Flynn, ha usato i risultati dei test del QI effettuati nelle scuole e raccolti dagli anni ’30 in poi, per dimostrare che l’intelligenza media dei giovani sta aumentando: probabilmente per il miglioramento della salute,dell' alimentazione e la stimolazione dei media.
Alla base di tutto questo, non dimentichiamolo, ci sono i nostri geni. Parte tutto da loro: sono loro ad assegnare la quantità d’intelligenza, quella che noi misuriamo col QI, e che, a quanto pare, ci consentiranno di avere una salute migliore ed una maggiore longevità. Certo, per confermare tutto questo serviranno studi più approfonditi, ma la via appare tracciata. Per ora, la lezione che ricaviamo dalle ricerche già fatte, ci porta a capire che, se si vuole vivere più a lungo e in salute, la mossa più geniale è quella di agevolare il nostro potenziale iniziale: adottando uno stile di vita sano, cancellando le abitudini dannose (come il fumo) e prendendoci cura del nostro corpo.
Cari amici, credo che nessuno di noi sia in possesso della “sfera di cristallo”, in quanto non ci è concesso di sapere cosa ci riserverà la vita in futuro. La nostra vita, a ben pensare, è come una corsa a ostacoli: possiamo partire dai blocchi di partenza anche con una dotazione diversa, ma come si svilupperà la corsa, chi arriverà per primo o per ultimo non lo sapremo mai in anticipo!
Grazie, amici, a domani.
Mario


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