Tempio di URUK (ricostruzione) in Mesopotamia
Oristano
23 Luglio 2017
Cari amici,
Si parla sempre tanto
di Banche e di Sistema Bancario, in particolare in questo periodo. Banche che
scricchiolano, che mettono in difficoltà chi vi ha riposto il suo denaro, costringendo
la mano pubblica a costosi interventi per salvarle. Sono molti milioni di euro quelli
spesi per i salvataggi. Ebbene, di banche ne parliamo in tanti, a volte anche a
sproposito, ma vorrei fare a tutti Voi una domanda: quanti di Voi conoscono la
loro storia, in quanti sapete quando e perché sono nate? La loro nascita
affonda nella notte dei tempi: a dare vita alle prime strutture che
raccoglievano e poi prestavano il denaro, forse in tanti non sanno, furono i
sacri Templi religiosi, luoghi dove i fedeli lasciavano le offerte. Risparmio, dunque, nato con la fede religiosa. Ma partiamo
dall’inizio.
I Templi dedicati al
culto degli dei furono le prime strutture che raccoglievano il denaro
(in abbondanza, sotto forma di offerte) che i fedeli donavano spontaneamente ai sacerdoti che
amministravano il culto. Sia presso i Babilonesi che presso i Greci i templi in
poco tempo diventarono importanti raccoglitori e successivamente “prestatori” del denaro
accumulato. Grazie alla sacralità e all’inviolabilità a cui il Tempio aveva
diritto, al loro interno veniva custodito il “tesoro” raccolto, allora
costituito in gran parte da monete di metallo prezioso: oro e argento. Queste
ingenti riserve auree ed argentee custodite nel Luogo Sacro in poco tempo divennero la base principale
dei “prestiti” necessari a far muovere l'economia, ovviamente da concedere ad interesse. Ecco questo sistema di marca religiosa fu praticamente
l’embrione delle nascita delle future banche.
Tipici esempi di questi
santuari-banca furono il Tempio di Uruk nell’antica Mesopotamia, l'Artemisio di
Efeso e il Santuario di Delfi nella Grecia classica e il santuario di Apollo a
Delo in età ellenistica. Collocati ad un livello più basso (meno importante) vi erano i banchi
dei "trapeziti" (Τραπεζίται) in Grecia e degli argentari a Roma, i
quali svolgevano ufficialmente l'attività di cambiavalute, ma in realtà
ricevevano denaro in deposito su interesse, e a loro volta lo prestavano ad un
interesse più alto.
Un tipo di banca
particolare (che poi viene adottato e ritroviamo anche da noi in Sardegna nel periodo della
dominazione spagnola) fu messo in atto nell'Antico Egitto: il prestito in natura. Anticipatrice della
banca monetaria fu infatti quella delle merci: i Monti Granatici vennero prima dei Monti Nummari, concepiti per sopperire alle necessità dell’economia
agricola, fornendo ad interesse i cereali per la semina; questi 'prestiti' erano alla base sia del deposito che del
prelevamento delle sementi, ovviamente con la corresponsione di un interesse. I
cereali, depositati nei granai statali, venivano prelevati per la semina e poi
restituiti dall'agricoltore con l'interesse, anticipando e sostituendo così quelli che poi
sarebbero diventati i pagamenti in denaro. In Sardegna gli spagnoli nel 1.600
utilizzarono a lungo lo stesso sistema con i Monti Granatici, i cui fabbricati nell'isola sono ancora presenti.
Nel Medioevo,
nonostante la Chiesa avesse introdotto il divieto di prestito su interesse,
diverse furono le Istituzioni che esercitavano il credito, tra cui i monasteri
e in modo poarticolare l'Ordine dei Templari. L'attività bancaria dei Templari nacque in
quanto gli stessi avevano fortezze ben difese sia in Europa occidentale, sia in
Terrasanta, nelle quali custodivano le proprie ricchezze. Questo fece sì che i pellegrini
ed i crociati, sia all'andata che al ritorno dalla Terra Santa, affidavano il proprio denaro ai
Templari nel luogo di partenza e ne ricevevano l'equivalente a destinazione,
evitando i rischi del trasporto per mare. Questo ricco e potente Ordine del Tempio funse da banchiere e
tesoriere dei vari regnanti d’Europa, in particolare del re di Francia che,
indebitato oltremisura con loro, alla fine trovò il sistema per appropriarsi dei loro
beni.
Altri “banchieri” eccellenti furono gli ebrei,
i quali, in considerazione anche del fatto che era posto divieto ai cattolici di effettuare prestiti su interesse, divennero banchieri importanti, attività a loro permessa, specializzandosi nell'attività
di prestatori su pegno. A partire dalla "Rinascita dell'Anno Mille"
nacquero i "Comuni" dell'Italia settentrionale, chiamata all'epoca
nel suo insieme "Lombardia". E "Lombardi" furono chiamati i
mercanti e gli usurai che da quell'area si diffusero nell'Europa
settentrionale. Lombard Street, per esempio, è ancora il nome di una delle
principali strade della City di Londra.
Dopo la soppressione
dei Templari (dichiarati fuorilegge
nel 1307) nel 1318, la più grande banca europea era diventata la Gran
Tavola dei Bonsignori di Siena. In seguito particolare importanza
ebbero tre compagnie fiorentine, quelle dei Bardi, dei Peruzzi e degli
Acciaiuoli, che tuttavia fallirono entro la fine del Trecento. Si trattava di
banche ramificate in tutta Europa: la Compagnia de' Bardi, per esempio, aveva
filiali a Barcellona, Siviglia, Maiorca, Parigi, Avignone, Nizza, Marsiglia, Londra, Bruges, Costantinopoli, Rodi, Cipro e Gerusalemme.
Nel Quattrocento la più
importante compagnia bancaria fu il Banco
dei Medici, ramificato a Roma, Venezia, Milano, Barletta, Napoli, Pisa
Nizza, Avignone, Lione, Ginevra, Parigi, Bruges, Londra, Maiorca e Tunisi; i Medici
facevano prestiti ai Papi, ai re di Francia e d'Inghilterra, ai duchi di
Borgogna ed altri. Nel caso dei Medici la ricchezza era stata accumulata grazie al
monopolio dell'allume e alla fabbricazione dei panni di lana. Concorrenti dei
Medici furono altri banchieri fiorentini come i Pazzi e gli Strozzi, ma anche
famiglie senesi come i Chigi.
Bene, amici, per oggi
credo che basti: la storia della Banca è lunga e contorta, ed è meglio prenderla a piccole dosi! Domani vi
allungherò un altro piccolo assaggio, parlandovi dei “Monti” (di pegno e/o di
Pietà), uno dei quali è ancora oggi alla ribalta: il Monte dei Paschi di Siena.
A domani.
Mario
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