mercoledì, novembre 25, 2020

UNIVERSITÀ LA SAPIENZA: UNA DONNA AL VERTICE DOPO PIÙ DI 700 ANNI. A RICOPRIRE IL PRESTIGIOSO INCARICO, ANTONELLA POLIMENI.


Oristano 25 novembre 2020

Cari amici,

Mi piace riportare proprio oggi 25 novembre, giorno dedicato alle donne, la notizia che la professoressa Antonella Polimeni, già preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria, è la nuova rettrice della Sapienza, la più grande università europea. E' tempo che scompaia la violenza contro di loro, perché il "NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" deve entrare nella mente di tutti, senza se e senza ma! Dopo oltre sette secoli dunque, finalmente una donna è chiamata alla guida di un prestigioso Ateneo che conta 114 mila studenti. Sicuramente costituisce un fatto davvero importante: un chiaro riconoscimento del valore delle donne, che da lungo tempo lottano per la parità, un riconoscimento, però, che comunque appare ancora lontano. A tutt’oggi in Italia sono in tutto 7 (sette) le rettrici universitarie regolarmente elette dai loro colleghi, contro ben 77 rettori maschi, che continuano dunque ad avere una forte maggioranza.

Eppure l’insegnamento, compreso quello accademico, sta “passando di mano”, in quanto i dati del 2019 evidenziano che le “quote rosa” nelle nostre scuole erano dell’82,7% dell’intero corpo docente, mentre tra le insegnanti statali con supplenza annuale o fino al termine delle attività didattiche su posti comuni e di sostegno erano il 76%. Una valanga femminile che ha travolto persino la dirigenza scolastica, con oltre il 70% di donne. Diversa resta, invece, la situazione nelle sedi universitarie, dove il maschilismo continua ad imperversare.

Secondo quanto si apprende dalla CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università italiane, le Rettrici, che come detto sono solo sette, sono collocate tutte al Centro Nord: Tiziana Lippiello dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Maria del Zompo dell’Università di Cagliari, Giovanna Iannantuoni all’Università Milano-Bicocca, Sabina Nuti alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Maria Grazia Monaci all’Università della Valle D’Aosta e Giuliana Grego Bolli dell’Università per stranieri di Perugia. Per la cronaca, a varcare per prima la soglia del Rettorato fu nel 1992 la professoressa Bianca Maria Tedeschini Lalli, docente di Letteratura americana e direttrice di dipartimento nell’ateneo Roma Tre, riconfermata poi anche per un secondo mandato.

La professoressa Polimeni c’è da dire che non ha avuto un’elezione sul filo di lana, in quanto la sua vittoria è apparsa subito chiara e lampante fin dalla prima votazione: ha battuto i suoi avversari al primo turno con il 60,7 per cento di voti. Un traguardo difficile e ambito, raggiunto in un’università che vanta Sette secoli di storia, partita nel lontano Medioevo, e che oggi è stata conquistata per la prima volta da una donna! Un successo che esalta non solo il numeroso corpo docente ma tutte le donne, che vedono, con il successo della Polimeni, di aver fatto un ulteriore passo avanti nella strada della parità.

Subito dopo l’elezione la neo Rettrice Antonella Polimeni ha detto: «Sono emozionata, darò ascolto a tutti». Ha poi aggiunto: «Le università giocano un ruolo strategico nella battaglia al Covid. Essere la prima donna al vertice della Sapienza dopo 700 anni è un bel segnale, una vittoria oltre che un onore. C’è stata unità nel voto, ma la vittoria è una vittoria per tutte le studentesse, le ricercatrici, le professoresse e per tutte le operatrici sanitarie impegnate negli ospedali universitari e che si stanno impegnando senza sosta nella lotta al virus». Nelle numerose interviste rilasciate, a chi le chiedeva se questo risultato, questo prestigioso successo come prima donna a diventare rettrice dell’università più grande d’Europa l’avesse emozionata, ha risposto: «Direi una bugia se dicessi il contrario. L’emozione è un sentimento importante, viene con la consapevolezza. Del resto, diffido delle persone che non si emozionano».

Cari amici, credo che l’elezione di Antonella Polimeni sia non solo una scelta giusta e ponderata, ma che costituisca davvero un “passo avanti” nel riconoscere alle donne quella capacità gestionale che noi uomini ci ostiniamo a negare. È tempo che “l’altra metà del cielo” riceva la considerazione che merita da parte degli uomini, che continuano a vedere nell'altro sesso un cielo di serie B; perché quel mondo da noi poco valutato ci sta dimostrando che vale quanto il nostro e, forse, anche di più! Nella mia visione personale credo che un mondo di reale e concreta parità, porterebbe al mondo maggiore comprensione e forse anche meno conflitti. Anche il fatto che il prossimo Vicepresidente degli USA sia una donna, Kamala Harris, mi fa pensare che diverse cose potrebbero cambiare.

Io me lo auguro di tutto cuore.

A domani.

Mario


 

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