sabato, novembre 07, 2020

È IN PUBBLICAZIONE UN LIBRO MOLTO INTERESSANTE, CHE AFFRONTA IL PROBLEMA DEGLI STEREOTIPI. È DI FRANCESCA VECCHIONI, SCRITTO PER INSEGNARCI AD INDIVIDUARLI E COMBATTERLI.


Oristano 7 novembre 2020

Cari amici,

Francesca Vecchioni,
scrittrice, giornalista, attivista dei diritti umani e consulente sulle tematiche Diversity & Inclusion, ha di recente (il suo nuovo libro è appena uscito per Mondadori) mandato in stampa un interessante libro: “Pregiudizi Inconsapevoli”, un libro che ci insegna come individuare e combattere gli errori più frequenti che facciamo, in quanto succubi degli stereotipi e delle discriminazioni, nell’intento, forse, di cercare di modificare le nostre convinzioni ed il nostro sguardo sul mondo.

In realtà siamo tutti vittime di "pregiudizi inconsapevoli", che ci portiamo appresso senza riflettere, e che rivelano l’accoglimento del ‘dejà vu’, quasi ad evitare lo sforzo di riflessione necessario, che dovremmo sempre fare. Ecco dove e come nascono gli stereotipi che ci portiamo appresso. L’autrice, intervistata sulle motivazioni che l’hanno portata a scrivere il libro, ha così commentato: “Volevo scoprire quali fossero i meccanismi mentali che ci portano a discriminare e a essere discriminati. Non potevo credere che persone intelligenti e persone emotive – persone come me, come tutte noi – potessero arrivare a fare ciò. Volevo indagare cosa ci fosse davvero dietro e come avremmo potuto superare questo aspetto”.

L’origine dei pregiudizi ha radici lontane. Secondo i sociologi, i bambini iniziano ad acquisire pregiudizi e stereotipi già a tre anni, ripetendo ed interiorizzando parole come negro, zingaro, e molte altre che connotano espressioni linguistiche di pregiudizio razziale, seppure senza capirne il significato. Una volta che la loro mente le introita, queste espressioni restano nella mente, e sono successivamente molto difficili da sradicare. “Da bambini – scrive Francesca nel libro – ogni via è possibile, perché si esplora il mondo e si costruiscono quei percorsi senza preconcetti”. A pagarne le conseguenze, è ovvio, sono proprio quelle persone (donne e uomini senza alcuna distinzione) soggette a quei pregiudizi che, spesso, finiscono per interiorizzarli avendo una valutazione negativa di sé.

Francesca Vecchioni, figlia del noto cantautore Roberto Vecchioni, nel libro mette a frutto i suoi studi di Psicologia comportamentale, finendo con lo smascherare, passo dopo passo, seppure con tono ironico e dissacrante, i nostri comportamenti; analizza tutte le volte in cui, spesso senza volerlo, siamo caduti nella trappola degli stereotipi, invitandoci a cambiare. Lo fa con saggia ironia, e, usando le sue parole, “per capire le nostre dinamiche cognitive, per individuare gli errori più frequenti in cui possiamo incorrere e quindi modificare il nostro sguardo sul mondo”. Un metodo, quello di Francesca, che cerca di evidenziare, seppure molte persone non siano interiormente razziste, sessiste o omofobe, che purtroppo nella loro mente alberga ancora l’antico inganno (forse quei pregiudizi e stereotipi nati in età infantile) che può ingannare, in quanto il cervello sceglie scorciatoie comode senza dover faticare.

Ed ecco quindi, che le persone anziane sono definite lente, che le donne non sanno guidare, che gli stranieri sono pericolosi, che gli zingari rubano e che i gay sono sensibili. “Essere consapevoli di questi meccanismi mentali, nonché conoscere gli errori a cui ci conducono, è il primo passo per comprendere meglio la realtà e le altre persone e per rendere il mondo più inclusivo”, sostiene la scrittrice. Conoscere come ragioniamo significa, quindi, poter intervenire, prevedendo possibili errori di valutazione verso le persone o le situazioni, ma significa soprattutto essere ben consapevoli delle nostre scelte.

Cari amici, pregiudizi e stereotipi, sono da lungo tempo presenti nell’uomo e nel suo modo di vivere, tra paure e rischi di quello che non conosciamo. Credo che il libro della Vecchioni, sia davvero interessante da leggere! A domani.

Mario
                   

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