Oristano
26 Giugno 2017
Cari amici,
Che i collegamenti in
Sardegna siano rimasti quelli dell’Ottocento è una realtà inequivocabile: in particolare quelli ferriviari. I
treni, dopo i numerosi tentativi fallimentari di ammodernamento, che hanno pure prosciugato le
finanze pubbliche, sono ancora quelli di una volta, così lenti che, per portare i
passeggeri da Cagliari a Sassari impiegano oltre 4 ore. Nonostante questo lassismo fallimentare, ora si parla addirittura di un progetto avveniristico (a quanto pare già sposato dalle
autorità regionali), che prevede addirittura collegamenti con la Corsica, la vicina isola gemella, con un mezzo iper veloce, capace di viaggiare alla velocità di circa
1.200 chilometri all’ora! In questi casi, al sardo ben abituato alle prese in giro, una notizia come questa appare come una bufala non Vi pare? Eppure, per quanto sembri
strano, c'è chi ci crede! Proviamo allora a vedere di che cosa in realtà si dovrebbe trattare.
L’avveniristico
progetto pensate, tanto per fare un esempio, consentirebbe ad un sardo di
raggiungere Bastia, partendo da Cagliari, in soli 40 minuti: altro che le 4 ore
per andare da Cagliari a Sassari! Questo progetto del super treno, a quanto
sostengono gli Amministratori della Sardegna, sarebbe una realtà su cui credere
e investire. Insomma, più che un treno un vero e proprio siluro: un supertreno velocissimo, progettato dalla Hyperloop, una società americana specializzata in trasporti veloci.
Il mezzo, quasi spaziale, viaggerebbe a 1.200 chilometri all’ora dentro una capsula
a levitazione magnetica, il che che significa
che il mezzo scivola all'interno come nel vuoto.
La notizia, che se
fosse vera sarebbe qualcosa di veramente straordinario, è stata data dalla
Nuova Sardegna nella sua edizione digitale on line. I più, leggendola, hanno
sorriso, pensando alla solita bufala del periodo pre-estivo, ovvero a robe da fantascienza
o realtà romanzata. A sentire gli esperti invece (concordi, a realizzare e
finanziare il progetto, anche gli esponenti del Governo Sardo) l’innovativo progetto
sarebbe non solo concreto e reale ma addirittura finanziabile, nel senso che ci sarebbero
anche le risorse per realizzare questo treno superveloce!
Come ha recentemente
sostenuto l’Assessore Regionale Massimo Deiana (che sarebbe già in possesso
delle deleghe firmate dai Presidenti sia della Sardegna che della Corsica), il progetto
non solo è concreto ma pure realizzabile! Deiana lo ha ribadito, unitamente
ad una rappresentanza delle due isole ad Amsterdam, dove ha incontrato i
vertici della Hyperloop, accogliendo favorevolmente l’appello lanciato da
questa società e rivolto a tutti i Governi interessati al loro progetto.
Amici, se il progetto
fosse davvero serio e non una bufala (la Sardegna purtroppo è da tempo oggetto di
allettanti proposte, costantemente lanciate con la stessa musica delle “Sirene” udita
da Ulisse), sarebbe davvero capace di far uscire l’Isola dalle secche dei
collegamenti in cui si trova. Con un super-treno di questo tipo, infatti, l'isolamento cesserebbe di colpo: basterebbero
solo 8 minuti per andare da Cagliari a Oristano! Qualcosa che i sardi faticano anche ad immaginare. Ma, per capirlo meglio, proviamo a leggere con
attenzione quanto affermato dall'azienda costruttrice di questo ‘invitante’ progetto che riuscirebbe in un colpo solo ad
azzerare la nostra insularità che data ormai da lunghissimo tempo.
Il rivoluzionario
progetto prevede delle “capsule sospese
con magneti all’interno di un tubo dove la densità dell’aria è molto minore
rispetto a quella dell’atmosfera”. La Hyperloop One, l’azienda di Los
Angeles che fabbrica questo super-treno, sbarcando in Europa per diffondere il
suo mezzo ultramoderno lo ha pubblicizzato in questo modo: “noi non vendiamo un nuovo
sistema di trasporto, noi vendiamo tempo”. Nelle varie sedi dove hanno esposto
il loro progetto, hanno sostenuto che "Quando per percorrere 300
chilometri serve meno di mezz’ora, la media per recarsi in ufficio, cambia
l’idea stessa di città. E cambia anche quella di area produttiva ed economica
legata a un tessuto urbano. Si pensi solo a cosa potrebbe significare per il
settore edilizio o per la logistica". Questo il reale contenuto
dell’intervista concessa a Repubblica, da Rob
Lloyd, amministratore delegato della società, in visita ad Amsterdam per
incontrare il Ministro dei trasporti dei Paesi Bassi.
Lloyd non è un manager
qualunque. Ha lavorato prima per Cisco,
come Presidente per Europa, Africa e Medio Oriente; 21 anni trascorsi a gestire
problematiche di grande livello durante la rivoluzione del Web. Ora la sua nuova
creatura si chiama Hyperloop ed entro il 2021 dovrebbe mettere in circolazione i
primi mezzi realizzati: a Las Vegas, negli Emirati Arabi Uniti e in Olanda. Un
progetto la cui materiale costruzione richiede ancora del tempo, in quanto ricco di problematiche complesse. Per ora, dunque, per vederlo operativo nella nostra Sardegna credo che dovremo aspettare non poco!
Negli Usa esiste già un
primo tratto, in Nevada, e proprio lì sta per essere effettuato un primo test
ufficiale. Contestualmente si sta cercando di diffondere la buona novella in
tutto il mondo, sensibilizzando gli amministratori internazionali, spegando che che si tratta
di una tecnologia che potrebbe consentire di spostarsi in tempi oggi
assolutamente inconcepibili: da Monaco a Berlino in soli 40 minuti, da Madrid a
Tangeri in 50 minuti, da Cagliari a Bastia in 40 minuti, da Londra a Edimburgo
in meno di un’ora, da Tallin in Estonia, a Helsinki in Finlandia, in 8 minuti.
Circa i costi del
trasporto, anch’essi dovrebbero risultare promettenti: risparmi di un terzo
rispetto all’alta velocità, senza contare i vantaggi ambientali derivanti dal
fatto che tutto funziona elettricamente. Per ora l’iniziativa – sempre a
leggere Repubblica - è piaciuta molto agli Emirati Arabi. E si dice anche ad
altri Paesi. Ma non mancano le riserve. Altre volte progetti innovativi hanno
dovuto fare i conti col successivo fallimento. Ma ci sono stati anche progetti
apparentemente irrealizzabili o pericolosi che invece sono diventati realtà.
Cari amici, se volete
la mia opinione, eccola: il progetto a me sembra troppo “una favola” per essere
ritenuto vero, concreto e realizzabile a costi accettabili. Se è pur vero che
la Sardegna ha necessità di trovare sbocchi concreti, per quanto riguarda la
necessaria e irrimandabile “Continuità
Territoriale”, non sono i voli pindarici che ce la daranno presto e a
condizioni economiche accettabili. Teniamo sempre i piedi per terra, e
cerchiamo, insieme all’autorità nazionale ed europea di far sì che noi sardi,
muovendoci, in Italia e in Europa, possiamo avere gli stessi diritti di tutti
gli altri cittadini: italiani ed europei. Anche con mezzi non così avveniristici...
A domani.
Mario
Nessun commento:
Posta un commento