domenica, giugno 25, 2017

L’ARIA CONDIZIONATA IN UFFICIO. STABILIRE LA GIUSTA TEMPERATURA DA TENERE È UNO DEI MOTIVI DI LITIGIO PIÙ FREQUENTI TRA MASCHI E FEMMINE.



Oristano 25 Giugno 2017
Cari amici,
Queste che stiamo vivendo da alcuni giorni sono giornate caldissime. Una ragione in più per stare "al fresco" utilizzando l'aria condizionata, sia in casa che in ufficio. Per quanto possa sembrare strano, però, incredibile ma vero, la temperatura percepita dal corpo umano non è uguale per tutti; essa risulta molto diversa in relazione al sesso: essere maschi o femmine fa davvero una notevole differenza. Le donne risultano avere una maggiore sensibilità al freddo (in particolare quello artificiale creato dal climatizzatore), e questo fatto, negli uffici dove lavorano insieme maschi e femmine, crea non poca tensione. I conflitti derivanti da queste situazioni poco felici sono stati analizzati da una recente ricerca scientifica, uno studio approfondito condotto dal Prof. Boris Kingma della Maastricht University Medical Centre, che ha cercato di chiarire le ragioni di fondo che portano i colleghi di diverso sesso a scatenare i conflitti prima accennati.
Lo studio del Prof. Kingma, partendo dalla considerazione che la temperatura ideale da tenere negli edifici è stata da tempo calcolata sul metabolismo basale (Basal metabolic rate - BMR) di un uomo medio, mette in luce che le donne risultano naturalmente svantaggiate. La prima conseguenza è che questa diversità fa soffire di freddo le donne, che si ribellano in vario modo. Questo tema è stato approfondito anche da un’indagine promossa da Found! e condotta su circa 2.500 lavoratori/dipendenti operanti in uffici composti da uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni. L’analisi ha messo in luce le principali tensioni che si verificano sempre più spesso negli uffici, rilevando che in estate il motivo per il quale 7 dipendenti su 10 litigano ogni giorno è proprio l’aria condizionata (68%).
Il crescente malumore derivante dal conflitto ha come naturale conseguenza una diminuzione della produttività generale dei dipendenti (34%) e un costante aumento delle tensioni tra colleghi (28%). L’indagine ha anche evidenziato che le donne per rimediare al freddo patito si affidano a cardigan (29%), giacchette (25%) e sciarpe (21%), ma la questio non finisce lì, in quanto la tensione rimane comunque alta. Le donne attribuiscono ai maschi (che amano refrigerarsi al massimo) la causa dei loro frequenti malanni: mal di schiena (per il 27%), torcicollo (per il 25%) e mal di stomaco (per il 19%). Le lamentele nei confronti dell’altro sesso vanno da due (nel 42% dei casi), a 4 volte al giorno (38%), fino alla ripetizione per tutto l’arco della giornata (5%).
Aria condizionata, dunque, nemica della convivenza pacifica in ufficio. Il problema del “Termometro sessista” è stato approfondito dal quotidiano britannico 'Telegraph', che ha voluto analizzare a fondo l’atteggiamento maschile su questo tema. "L'ufficio è un luogo dove vengono raggruppate esperienze, opinioni e condizioni differenti - afferma il sociologo Saro Trovato - Le problematiche che nascono all'interno di un ambiente condiviso sono molte e di vario genere. Se durante l'anno le tensioni si possono creare a causa di obiettivi non raggiunti o consegne non rispettate, a volte proprio l'azione considerata più superflua e meno fuorviante come la giusta temperatura nell’ambiente di lavoro, crea le tensioni più frequenti”.
Lo studio prima citato consiglia l’adozione di 5 regole, che, se rispettate, possono creare le condizioni per la migliore convivenza sul luogo di lavoro di uomini e donne. Proviamo a vederle insieme.
La prima regola da condividere è che obiettivo principale resti quello del “bene comune”: un gruppo di uomini e donne che lavorano insieme debbono avere un obiettivo capace fa far passare in secondo piano i bisogni personali. Questa accettazione non significa rinunciare ad un bisogno proprio, ma condividere la problematica più importante e trovare una soluzione condivisa.
La seconda regola per una pacifica convivenza è che quando esiste un problema bisogna imparare a metabolizzarlo (anche se solo in parte), per trovare insieme agli altri la soluzione più giusta ed appropriata per eliminarlo o riportarlo ad uno standard di possibile maggiore sopportazione. Per questo motivo l’esigenza personale di ciascuno deve essere abbastanza flessibile, senza la consueta rigidità.
La terza regola è più che altro un suggerimento. Se qualcuno soffre più di un altro l'aria condizionata, è importante collocarlo in una posizione più congeniale, evitando, se possibile, di essere mantenuto nella postazione ‘sbagliata’. Certo, avere l'aria condizionata indirizzata proprio addosso alla collega particolarmente freddolosa può essere molto fastidioso e penalizzante: la soluzione ideale è collocarla in una posizione al riparo dal gelo.
La quarta regola è ancora più semplice: quando è ora di spegnere l'aria condizionata e affrontare l'aria torrida di una bella giornata, avere a disposizione cibi freschi e ricchi d'acqua sono un rimedio/toccasana per il corpo. Non risolvono nell'immediato il problema, ma aiutano a sopportare meglio il caldo.
La quinta e ultima regola è quella della finestra. Trovarsi la scrivania a ridosso della finestra può sembrare uno svantaggio, ma diventa un vantaggio se si riesce a sfruttare le giornate ventilate. Basta avere uno spiraglio d'aria puntato contro, con le persiane a filtrare i raggi di sole, e questo consentirebbe di affrontare con le giuste armi l'afa soffocante.
Cari amici, questi consigli non sono certo la “lampada di Aladino”! Tuttavia, in tempi come quelli che stiamo vivendo, con una carenza di lavoro sempre più marcata, credo che lavorare sia un grande privilegio; trovare quindi le giuste soluzioni per avere la possibilità di lavorare meglio e in armonia, penso sia davvero una reale e concreta cosa da fare.
Grazie amici, a domani.
Mario



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